Introduction Over the last few years, the number of donors has not increased following the same rate of new patient’s inclusion in waiting lists, ultimately leading towards in longer waiting times. Donation after brain death represents the main source of solid organs for transplant wherein identification and early referral of potential donors to the Organ Procurement Organization represent the first and more crucial step. The failure to identify and to refer organ donors is one of the main reasons for substantial differences in deceased donation rates between Countries, Regions and Hospitals. Objectives Defining the number of patients who died with a diagnosis compatible with brain death and of possible organ donors within San Luigi Gonzaga Hospital in Orbassano (Turin) in 2019-2020. Identifying characteristics of the possible donor and facilitate their identification. Creating a Diagnostic Therapeutic Care Pathway for patients with a devastating brain injury. Materials and Methods In this study it has been carried out a retrospective analysis on patients who died between 2019 and 2020 in a clinical situation compatible with brain death (codes ICD-9, WHO) in order to assess the qualitative and quantitative variables (gender, age, GCS, pupillary reflex, triage color at access, clinical history) and the clinical-care pathways performed were analyzed (location and duration of hospitalization, Rapid Response System activation, neurosurgical indications). Results In the period examined, 112 patients died with a diagnosis of possible evolution in brain death, respectively 61 in 2019 and 51 in 2020. The analysis of the medical records made it possible to highlight that for a total of 21 possible donors, 19% of the patients examined were tailored to fall within the category of organs and tissues possible donors, but only in 30% of cases the donation of organs was taken into exam during the end of life path. Conclusions Organ donation activity in the hospital could be increased with the creation of a protocol in which potential donors with specific clinical triggers are identified and notified to the Organ Procurement Organization. The implementation of new models to support the procurement process can prevent loss of potential organ donors with the final result to decrease the patients’ waiting transplantation mortality.

Premessa Negli ultimi anni il numero di pazienti in Lista Attiva Trapianto è cresciuto maggiormente rispetto al numero di donatori di organi con il conseguente aumento dei tempi di attesa. La donazione dopo morte encefalica rappresenta la principale risorsa di organi a scopo di trapianto; l’identificazione e la segnalazione precoce dei possibili donatori al Gruppo di Coordinamento ne rappresenta il primo fattore fondamentale. La mancanza di questo passaggio è una delle principali ragioni della notevole differenza nel procurement di organi tra Stati, Regioni e Ospedali. Obiettivi Definire il numero di pazienti deceduti con diagnosi compatibile con evoluzione in morte encefalica e di questi il numero dei possibili donatori di organi all’interno dell’A.O.U. San Luigi Gonzaga di Orbassano (TO) nell’arco del biennio 2019-2020. Definire le caratteristiche del possibile donatore e favorirne l’identificazione. Creare un PDTA per i pazienti affetti da una grave lesione cerebrale acuta. Materiali e Metodi In questo studio è stata condotta un’analisi retrospettiva sui pazienti deceduti nel biennio 2019-2020 con una diagnosi compatibile con l’evoluzione in morte encefalica (codici ICD-9, WHO). È stato creato un database per valutarne le variabili qualitative e quantitative (genere, età, GCS, riflesso pupillare, colore triage all’accesso, storia clinica) ed è stato quindi analizzato il percorso clinico-assistenziale effettuato (sede e durata del ricovero, attivazione RRS, indicazioni neurochirurgiche). Risultati Nel periodo preso in esame, sono deceduti 112 pazienti con una diagnosi a possibile evoluzione in morte encefalica, rispettivamente 61 nel 2019 e 51 nel 2020. L'analisi delle cartelle cliniche ha permesso di evidenziare che il 19% dei pazienti studiati era un possibile donatore di organi e tessuti, per un totale di 21 possibili donatori, mentre nel solo 30% dei casi si è effettivamente considerata la donazione di organi nel percorso di fine vita. Conclusioni L’attività di donazione di organi all’interno dell’ospedale potrebbe essere incrementata con la creazione di un protocollo che preveda l’identificazione e la segnalazione precoce dei pazienti affetti da grave lesione cerebrale acuta con specifici parametri clinici al Gruppo di Coordinamento. Porre in atto nuovi modelli di supporto al processo di procurement può prevenire la perdita di potenziali donatori con il risultato finale di ridurre la mortalità dei pazienti in attesa di trapianto.

Incrementare il procurement di organi: identificazione e segnalazione precoce dei possibili donatori in Pronto Soccorso

AGUGGIA, MARTIN
2020/2021

Abstract

Premessa Negli ultimi anni il numero di pazienti in Lista Attiva Trapianto è cresciuto maggiormente rispetto al numero di donatori di organi con il conseguente aumento dei tempi di attesa. La donazione dopo morte encefalica rappresenta la principale risorsa di organi a scopo di trapianto; l’identificazione e la segnalazione precoce dei possibili donatori al Gruppo di Coordinamento ne rappresenta il primo fattore fondamentale. La mancanza di questo passaggio è una delle principali ragioni della notevole differenza nel procurement di organi tra Stati, Regioni e Ospedali. Obiettivi Definire il numero di pazienti deceduti con diagnosi compatibile con evoluzione in morte encefalica e di questi il numero dei possibili donatori di organi all’interno dell’A.O.U. San Luigi Gonzaga di Orbassano (TO) nell’arco del biennio 2019-2020. Definire le caratteristiche del possibile donatore e favorirne l’identificazione. Creare un PDTA per i pazienti affetti da una grave lesione cerebrale acuta. Materiali e Metodi In questo studio è stata condotta un’analisi retrospettiva sui pazienti deceduti nel biennio 2019-2020 con una diagnosi compatibile con l’evoluzione in morte encefalica (codici ICD-9, WHO). È stato creato un database per valutarne le variabili qualitative e quantitative (genere, età, GCS, riflesso pupillare, colore triage all’accesso, storia clinica) ed è stato quindi analizzato il percorso clinico-assistenziale effettuato (sede e durata del ricovero, attivazione RRS, indicazioni neurochirurgiche). Risultati Nel periodo preso in esame, sono deceduti 112 pazienti con una diagnosi a possibile evoluzione in morte encefalica, rispettivamente 61 nel 2019 e 51 nel 2020. L'analisi delle cartelle cliniche ha permesso di evidenziare che il 19% dei pazienti studiati era un possibile donatore di organi e tessuti, per un totale di 21 possibili donatori, mentre nel solo 30% dei casi si è effettivamente considerata la donazione di organi nel percorso di fine vita. Conclusioni L’attività di donazione di organi all’interno dell’ospedale potrebbe essere incrementata con la creazione di un protocollo che preveda l’identificazione e la segnalazione precoce dei pazienti affetti da grave lesione cerebrale acuta con specifici parametri clinici al Gruppo di Coordinamento. Porre in atto nuovi modelli di supporto al processo di procurement può prevenire la perdita di potenziali donatori con il risultato finale di ridurre la mortalità dei pazienti in attesa di trapianto.
ITA
Introduction Over the last few years, the number of donors has not increased following the same rate of new patient’s inclusion in waiting lists, ultimately leading towards in longer waiting times. Donation after brain death represents the main source of solid organs for transplant wherein identification and early referral of potential donors to the Organ Procurement Organization represent the first and more crucial step. The failure to identify and to refer organ donors is one of the main reasons for substantial differences in deceased donation rates between Countries, Regions and Hospitals. Objectives Defining the number of patients who died with a diagnosis compatible with brain death and of possible organ donors within San Luigi Gonzaga Hospital in Orbassano (Turin) in 2019-2020. Identifying characteristics of the possible donor and facilitate their identification. Creating a Diagnostic Therapeutic Care Pathway for patients with a devastating brain injury. Materials and Methods In this study it has been carried out a retrospective analysis on patients who died between 2019 and 2020 in a clinical situation compatible with brain death (codes ICD-9, WHO) in order to assess the qualitative and quantitative variables (gender, age, GCS, pupillary reflex, triage color at access, clinical history) and the clinical-care pathways performed were analyzed (location and duration of hospitalization, Rapid Response System activation, neurosurgical indications). Results In the period examined, 112 patients died with a diagnosis of possible evolution in brain death, respectively 61 in 2019 and 51 in 2020. The analysis of the medical records made it possible to highlight that for a total of 21 possible donors, 19% of the patients examined were tailored to fall within the category of organs and tissues possible donors, but only in 30% of cases the donation of organs was taken into exam during the end of life path. Conclusions Organ donation activity in the hospital could be increased with the creation of a protocol in which potential donors with specific clinical triggers are identified and notified to the Organ Procurement Organization. The implementation of new models to support the procurement process can prevent loss of potential organ donors with the final result to decrease the patients’ waiting transplantation mortality.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/35571