In seguito alla ricolonizzazione naturale del lupo di diversi areali da cui era stato eradicato, sono emerse due principali problematiche legate alla convivenza di questa specie con alcune attività umane (principalmente zootecnia e attività venatoria). Di conseguenza, la presenza di questo conflitto porta ad una crescente necessità di individuare strategie e metodi di controllo adeguati (come l’utilizzo di deterrenti e metodi letali di controllo) che prevengano e diminuiscano l’insorgenza di queste problematiche. Il principale obiettivo di questa tesi è quello di analizzare gli articoli presenti in letteratura per individuare le principali problematiche relative al progressivo aumento della popolazione di lupo (predazione del bestiame e competizione venatoria) e di conseguenza indicare le possibili strategie per gestire il conflitto uomo-lupo e analizzare l’efficacia dei metodi di controllo maggiormente utilizzati in Europa e nel mondo approfondendo la tematica relativa all’utilizzo dei metodi di controllo letali. Dall’analisi effettuata risultano necessari ulteriori studi per approfondire l’efficacia, la sicurezza e la compliance da parte di fasce diverse della popolazione riguardo all’utilizzo dei vari metodi di controllo della popolazione di lupo. Ad oggi risulta essere sufficientemente efficacie l’utilizzo combinato di più metodi quali mezzi di dissuasione (recinzioni, cani da guardiania, ecc.) e rimozione di singoli individui problematici. In casi estremi o in zone dove la consistenza demografica del lupo e l’entità dei danni al bestiame abbiano raggiunto determinate soglie, l’utilizzo di metodi letali di controllo potrà costituire una valida opzione se non graverà sulla conservazione a lungo termine della specie e se sarà in grado di ridurre effettivamente i sentimenti negativi della popolazione umana esposta ai danni. Bisogna in ogni caso ricordare che gestire una popolazione di grandi carnivori richiede un’attenta valutazione di diversi fattori sociali, emotivi, logistici, ed ecologici; un passo falso potrebbe portare alla creazione di ulteriori conflitti e dissensi.

Metodi di controllo delle popolazioni di lupo (Canis lupus) in Europa

ROELLA, MIRYAM
2020/2021

Abstract

In seguito alla ricolonizzazione naturale del lupo di diversi areali da cui era stato eradicato, sono emerse due principali problematiche legate alla convivenza di questa specie con alcune attività umane (principalmente zootecnia e attività venatoria). Di conseguenza, la presenza di questo conflitto porta ad una crescente necessità di individuare strategie e metodi di controllo adeguati (come l’utilizzo di deterrenti e metodi letali di controllo) che prevengano e diminuiscano l’insorgenza di queste problematiche. Il principale obiettivo di questa tesi è quello di analizzare gli articoli presenti in letteratura per individuare le principali problematiche relative al progressivo aumento della popolazione di lupo (predazione del bestiame e competizione venatoria) e di conseguenza indicare le possibili strategie per gestire il conflitto uomo-lupo e analizzare l’efficacia dei metodi di controllo maggiormente utilizzati in Europa e nel mondo approfondendo la tematica relativa all’utilizzo dei metodi di controllo letali. Dall’analisi effettuata risultano necessari ulteriori studi per approfondire l’efficacia, la sicurezza e la compliance da parte di fasce diverse della popolazione riguardo all’utilizzo dei vari metodi di controllo della popolazione di lupo. Ad oggi risulta essere sufficientemente efficacie l’utilizzo combinato di più metodi quali mezzi di dissuasione (recinzioni, cani da guardiania, ecc.) e rimozione di singoli individui problematici. In casi estremi o in zone dove la consistenza demografica del lupo e l’entità dei danni al bestiame abbiano raggiunto determinate soglie, l’utilizzo di metodi letali di controllo potrà costituire una valida opzione se non graverà sulla conservazione a lungo termine della specie e se sarà in grado di ridurre effettivamente i sentimenti negativi della popolazione umana esposta ai danni. Bisogna in ogni caso ricordare che gestire una popolazione di grandi carnivori richiede un’attenta valutazione di diversi fattori sociali, emotivi, logistici, ed ecologici; un passo falso potrebbe portare alla creazione di ulteriori conflitti e dissensi.
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