Background. Adrenocortical carcinoma (ACC) is an aggressive endocrine cancer with heterogeneous prognosis. Because of the rarity of ACC, studies usually included few patients and had limited statistical validity for epidemiological analysis. Objective. The study’s objective is to describe the main features of ACC patients, the baseline differences depending on sex and year of diagnosis, factors influencing the choice of first line therapy and potential risk factors of adverse outcome. Materials and methods. Twelve referral centers in Italy contributed to an online database of ACC patients diagnosed between 1975 and 2018, gathering data on presentation, treatment and prognosis. 512 patients with pathologically confirmed diagnosis of ACC were included. The main baseline features were also described dividing patients into two groups depending on the date of diagnosis: the first group received diagnosis before 2008, the second one between 2008 and 2018. Prognostic factors and variables which effected the choice of treatment modality were evaluated by multivariate analysis. Survival analysis were also conducted, using Kaplan-Meier curves, to evaluate recurrence free survival (RFS) and overall survival (OS) after 1, 3 and 5 years from diagnosis. Results. The median age at diagnosis was 48 years (IQR 37-59), most patients were women (60%) and had ENSAT stage II (51%), while only 21% showed advanced ACC at diagnosis, mainly with one or two organs affected by metastasis. Incidentalomas at diagnosis accounted for approximately 35% of cases. In functional ACC, cortisol was the most common hormone secreted. Differences between sexes were also reported: at diagnosis women were younger than men, with slightly smaller tumors often secreting hormones. In patients with localized disease, surgery was performed mainly with an open approach (72%), which was mainly chosen on the base of ENSAT stage (p < 0.01). After surgery, 62.7% of patients started adjuvant mitotane therapy. During the last two decades there has been an increase in the application of laparoscopic approach and use of adjuvant mitotane. Recurrence occurred in 231 patients (56.2%). At multivariate analysis, hormonal secretion (HR 1.94, 1.34-2.80, p <0.001), advanced ENSAT stage (HR 2.26, 1.60-3.19, p <0.001) and tumor size (HR 1.03, 1.00-1.06, p = 0.04) were associated with increased risk of recurrence, while adjuvant mitotane treatment was tied to a reduced risk (HR 0.59, 0.44-0.81, p =0.001). Death occurred in 195 cases (38.1%). In patients with localized disease at diagnosis, hormonal secretion (HR 1.90, 1.19-3.05, p <0.01), advanced ENSAT stage (HR 2.12, 1.30-3.44, p =0.002) and history of recurrence (HR 17.3, 5.47-54.77, p <0.001) were factors for risk of mortality, while in metastatic patients only hormonal secretion (HR 2.38, 1.20-4.71, p <0.02) and the number of metastatic organs (HR 1.82, 1.30-2.54, p <0.001) were associated with death. The 5-year survival rate decreased according to the ENSAT stage at diagnosis: 71% (95% CI, 55-92) for stage I, 68% (61-75) stage II, 41% (30-56) stage III, 13% (6-28) stage IV. Conclusions. Data from literature on ACC presentation were confirmed by this study. Due to the large sample size and detailed clinical annotations, we were able to gather important information about first line therapy and patients’ outcome, which should be considered as a benchmark for the Italian centers.

Introduzione. Il carcinoma corticosurrenalico (CCS) è una neoplasia endocrina con prognosi eterogenea. A causa della sua rarità, gli studi solitamente si basano su piccole coorti e hanno limitata validità per le analisi epidemiologiche. Obiettivo. Lo studio si pone l’obiettivo di descrivere: le caratteristiche dei pazienti affetti, le differenze al baseline in base a sesso e anno di diagnosi, i fattori che influenzano la scelta della terapia e i potenziali fattori di rischio per la prognosi. Materiali e metodi. Dodici centri terziari italiani hanno creato un database di pazienti che hanno ricevuto diagnosi di CCS tra il 1975 e il 2018, inserendo dati su presentazione, trattamento e prognosi. Sono stati inclusi 512 pazienti con diagnosi di CCS confermata patologicamente. I pazienti sono anche stati divisi in due gruppi in base all’anno di diagnosi: il primo ha ricevuto diagnosi entro il 2008, il secondo tra 2008 e 2018. Sono stati valutati, con analisi multivariata, i fattori che hanno condizionato la scelta del trattamento e i fattori prognostici. La sopravvivenza libera da recidiva (RFS) e la sopravvivenza globale (OS) sono state valutate con curve di Kaplan-Meier. Risultati. L’età mediana alla diagnosi era di 48 anni (IQR 37-59), la maggior parte dei pazienti erano donne (60%) e avevano stadio ENSAT II (51%); il 21% aveva stadio avanzato, soprattutto con metastasi a uno o due organi. La diagnosi è avvenuta incidentalmente in circa il 35% dei casi. Nei CCS funzionanti l’ormone più comunemente secreto era il cortisolo. Sono state riportate le differenze tra i sessi: alla diagnosi le donne erano più giovani, con tumori leggermente più piccoli e più frequentemente secernenti. Nei pazienti con malattia localizzata, è stato utilizzato soprattutto l’approccio chirurgico open (72%), scelto in base allo stadio ENSAT alla diagnosi (p <0.01). Il 62.7% dei pazienti ha eseguito terapia adiuvante con mitotane. Durante gli ultimi vent’anni c’è stato un aumento nell’utilizzo della chirurgia laparoscopica e del mitotane adiuvante. In 231 pazienti (56.2%) c’è stata recidiva. All’analisi multivariata, la secrezione ormonale (HR 1.94, 1.34-2.8, p <0.001), lo stadio ENSAT avanzato (HR 2.26, 1.6-3.19, p <0.001) e le maggiori dimensioni del tumore (HR 1.03, 1.00-1.06, p = 0.04) sono risultate associate a un aumentato rischio di recidiva, mentre il trattamento con mitotane adiuvante induceva una riduzione del rischio (HR 0.59, 0.44-0.81, p =0.001). 195 pazienti sono deceduti (38.1%). Nei pazienti con malattia localizzata, la secrezione ormonale (HR 1.9, 1.19-3.05, p <0.01), lo stadio ENSAT avanzato (HR 2.12, 1.30-3.44, p =0.002) e la storia di recidiva (HR 17.3, 5.47-54.77, p <0.001) sono risultati essere fattori di rischio per la mortalità, mentre nei pazienti con malattia avanzata solo la secrezione ormonale (HR 2.38, 1.2-4.71, p <0.02) e il numero di organi metastatici (HR 1.82, 1.3-2.54, p <0.001) erano associati alla mortalità. La sopravvivenza a 5 anni si riduceva all’aumentare dello stadio ENSAT: 71% (95% CI, 55-92) in stadio I, 68% (61-75) stadio II, 41% (30-56) stadio III, 13% (6-28) stadio IV. Conclusioni. Questo studio ha confermato i dati presenti in letteratura sulla presentazione del CCS. La numerosità della coorte e le dettagliate informazioni cliniche hanno permesso di ottenere importanti informazioni sulla terapia di prima linea e sulla sopravvivenza dei pazienti, che dovrebbero essere considerate come un riferimento per i centri italiani.

Presentazione e sopravvivenza dei pazienti affetti da carcinoma corticosurrenalico: analisi epidemiologica in Italia

MOMBELLARDO, IRENE
2020/2021

Abstract

Introduzione. Il carcinoma corticosurrenalico (CCS) è una neoplasia endocrina con prognosi eterogenea. A causa della sua rarità, gli studi solitamente si basano su piccole coorti e hanno limitata validità per le analisi epidemiologiche. Obiettivo. Lo studio si pone l’obiettivo di descrivere: le caratteristiche dei pazienti affetti, le differenze al baseline in base a sesso e anno di diagnosi, i fattori che influenzano la scelta della terapia e i potenziali fattori di rischio per la prognosi. Materiali e metodi. Dodici centri terziari italiani hanno creato un database di pazienti che hanno ricevuto diagnosi di CCS tra il 1975 e il 2018, inserendo dati su presentazione, trattamento e prognosi. Sono stati inclusi 512 pazienti con diagnosi di CCS confermata patologicamente. I pazienti sono anche stati divisi in due gruppi in base all’anno di diagnosi: il primo ha ricevuto diagnosi entro il 2008, il secondo tra 2008 e 2018. Sono stati valutati, con analisi multivariata, i fattori che hanno condizionato la scelta del trattamento e i fattori prognostici. La sopravvivenza libera da recidiva (RFS) e la sopravvivenza globale (OS) sono state valutate con curve di Kaplan-Meier. Risultati. L’età mediana alla diagnosi era di 48 anni (IQR 37-59), la maggior parte dei pazienti erano donne (60%) e avevano stadio ENSAT II (51%); il 21% aveva stadio avanzato, soprattutto con metastasi a uno o due organi. La diagnosi è avvenuta incidentalmente in circa il 35% dei casi. Nei CCS funzionanti l’ormone più comunemente secreto era il cortisolo. Sono state riportate le differenze tra i sessi: alla diagnosi le donne erano più giovani, con tumori leggermente più piccoli e più frequentemente secernenti. Nei pazienti con malattia localizzata, è stato utilizzato soprattutto l’approccio chirurgico open (72%), scelto in base allo stadio ENSAT alla diagnosi (p <0.01). Il 62.7% dei pazienti ha eseguito terapia adiuvante con mitotane. Durante gli ultimi vent’anni c’è stato un aumento nell’utilizzo della chirurgia laparoscopica e del mitotane adiuvante. In 231 pazienti (56.2%) c’è stata recidiva. All’analisi multivariata, la secrezione ormonale (HR 1.94, 1.34-2.8, p <0.001), lo stadio ENSAT avanzato (HR 2.26, 1.6-3.19, p <0.001) e le maggiori dimensioni del tumore (HR 1.03, 1.00-1.06, p = 0.04) sono risultate associate a un aumentato rischio di recidiva, mentre il trattamento con mitotane adiuvante induceva una riduzione del rischio (HR 0.59, 0.44-0.81, p =0.001). 195 pazienti sono deceduti (38.1%). Nei pazienti con malattia localizzata, la secrezione ormonale (HR 1.9, 1.19-3.05, p <0.01), lo stadio ENSAT avanzato (HR 2.12, 1.30-3.44, p =0.002) e la storia di recidiva (HR 17.3, 5.47-54.77, p <0.001) sono risultati essere fattori di rischio per la mortalità, mentre nei pazienti con malattia avanzata solo la secrezione ormonale (HR 2.38, 1.2-4.71, p <0.02) e il numero di organi metastatici (HR 1.82, 1.3-2.54, p <0.001) erano associati alla mortalità. La sopravvivenza a 5 anni si riduceva all’aumentare dello stadio ENSAT: 71% (95% CI, 55-92) in stadio I, 68% (61-75) stadio II, 41% (30-56) stadio III, 13% (6-28) stadio IV. Conclusioni. Questo studio ha confermato i dati presenti in letteratura sulla presentazione del CCS. La numerosità della coorte e le dettagliate informazioni cliniche hanno permesso di ottenere importanti informazioni sulla terapia di prima linea e sulla sopravvivenza dei pazienti, che dovrebbero essere considerate come un riferimento per i centri italiani.
ITA
Background. Adrenocortical carcinoma (ACC) is an aggressive endocrine cancer with heterogeneous prognosis. Because of the rarity of ACC, studies usually included few patients and had limited statistical validity for epidemiological analysis. Objective. The study’s objective is to describe the main features of ACC patients, the baseline differences depending on sex and year of diagnosis, factors influencing the choice of first line therapy and potential risk factors of adverse outcome. Materials and methods. Twelve referral centers in Italy contributed to an online database of ACC patients diagnosed between 1975 and 2018, gathering data on presentation, treatment and prognosis. 512 patients with pathologically confirmed diagnosis of ACC were included. The main baseline features were also described dividing patients into two groups depending on the date of diagnosis: the first group received diagnosis before 2008, the second one between 2008 and 2018. Prognostic factors and variables which effected the choice of treatment modality were evaluated by multivariate analysis. Survival analysis were also conducted, using Kaplan-Meier curves, to evaluate recurrence free survival (RFS) and overall survival (OS) after 1, 3 and 5 years from diagnosis. Results. The median age at diagnosis was 48 years (IQR 37-59), most patients were women (60%) and had ENSAT stage II (51%), while only 21% showed advanced ACC at diagnosis, mainly with one or two organs affected by metastasis. Incidentalomas at diagnosis accounted for approximately 35% of cases. In functional ACC, cortisol was the most common hormone secreted. Differences between sexes were also reported: at diagnosis women were younger than men, with slightly smaller tumors often secreting hormones. In patients with localized disease, surgery was performed mainly with an open approach (72%), which was mainly chosen on the base of ENSAT stage (p < 0.01). After surgery, 62.7% of patients started adjuvant mitotane therapy. During the last two decades there has been an increase in the application of laparoscopic approach and use of adjuvant mitotane. Recurrence occurred in 231 patients (56.2%). At multivariate analysis, hormonal secretion (HR 1.94, 1.34-2.80, p <0.001), advanced ENSAT stage (HR 2.26, 1.60-3.19, p <0.001) and tumor size (HR 1.03, 1.00-1.06, p = 0.04) were associated with increased risk of recurrence, while adjuvant mitotane treatment was tied to a reduced risk (HR 0.59, 0.44-0.81, p =0.001). Death occurred in 195 cases (38.1%). In patients with localized disease at diagnosis, hormonal secretion (HR 1.90, 1.19-3.05, p <0.01), advanced ENSAT stage (HR 2.12, 1.30-3.44, p =0.002) and history of recurrence (HR 17.3, 5.47-54.77, p <0.001) were factors for risk of mortality, while in metastatic patients only hormonal secretion (HR 2.38, 1.20-4.71, p <0.02) and the number of metastatic organs (HR 1.82, 1.30-2.54, p <0.001) were associated with death. The 5-year survival rate decreased according to the ENSAT stage at diagnosis: 71% (95% CI, 55-92) for stage I, 68% (61-75) stage II, 41% (30-56) stage III, 13% (6-28) stage IV. Conclusions. Data from literature on ACC presentation were confirmed by this study. Due to the large sample size and detailed clinical annotations, we were able to gather important information about first line therapy and patients’ outcome, which should be considered as a benchmark for the Italian centers.
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