In this dissertation we argue around two major issues of scientific interest, namely human relationships and relational trauma, from a purely psychological and neuroscientific point of view. The attachment theory formulated by psychoanalyst John Bowlby, as a theoretical frame of reference, is the background to all the arguments addressed in this dissertation and lends itself to a good articulation with the interdisciplinary research domain of neuroscience. Bowlby's theory together with the contributions of neuroscience recognize the important role of the evolutionary environment in the psychological, socioemotional and cerebral development of the individual: our mind, as well as our brain, follows an "experience-dependent" development such that an evolutionary environment that is attuned and restrained, that is a "secure base", makes possible the development of increasingly complex levels of brain organization and affective regulation. In contrast, a traumatizing developmental environment that is characterized by early, chronic, cumulative relational trauma experienced in the context of caregiving, impacts the mind, brain, and body. Developmental trauma changes the structure and function of the brain, significantly impairs the brain's ability to self-regulate, and in all of this the body bears the 'marks' of a lack of safety that remains embodied. Trauma has the power to dysregulate SNA which will cause the world to be experienced with a fallacious neuroception that shuts down the social engagement system: this requires relational experiences that can restore a sense of physical safety, and bottom-up care pathways can be a way to regain that physiological condition of safety and trust that has been damaged and distorted by adverse childhood experiences.
In questo elaborato si argomenta attorno a due grandi tematiche di interesse scientifico, ovvero le relazioni umane e il trauma relazionale, da un vertice di osservazione prettamente psicologico e neuroscientifico. La teoria dell’attaccamento formulata dallo psicoanalista John Bowlby, come cornice teorica di riferimento, fa da sfondo a tutte le argomentazioni affrontate in questo elaborato e si presta ad una buona articolazione con il dominio di ricerca interdisciplinare delle neuroscienze. La teoria di Bowlby insieme ai contributi delle neuroscienze riconoscono l’importante ruolo dell’ambiente evolutivo nello sviluppo psicologico, socioemotivo e cerebrale dell’individuo: la nostra mente, così come il nostro cervello, segue uno sviluppo “esperienza-dipendente” tale per cui un ambiente evolutivo che si mostra sintonizzato e contenitivo, che sia una “base sicura”, rende possibile lo sviluppo di livelli di organizzazione cerebrale e di regolazione affettiva sempre più complessi. Di contra, un ambiente evolutivo traumatizzante, ovvero caratterizzato da un’esperienza traumatica relazionale precoce, cronica e cumulativa, esperita nell’ambito del caregiving, impatta sulla mente, sul cervello e sul corpo. Il trauma dello sviluppo cambia la struttura e la funzione del cervello, intacca in maniera rilevante l’abilità del cervello di autoregolarsi, e in tutto ciò il corpo porta i ‘segni’ di una mancanza di sicurezza che rimane incarnata. Il trauma ha il potere di disregolare il SNA che farà esperire il mondo con una neurocezione fallace che spegne il sistema di coinvolgimento sociale: ciò richiede esperienze relazionali che possano ristabilire il senso di sicurezza fisica, e i percorsi di cura bottom-up possono essere un modo per ritrovare quella condizione fisiologica di sicurezza e di fiducia che è stata danneggiata e distorta da esperienze infantili avverse.
Attaccamento, Trauma Relazionale e Neuroscienze
TRAINA, MARIA CRISTINA
2020/2021
Abstract
In questo elaborato si argomenta attorno a due grandi tematiche di interesse scientifico, ovvero le relazioni umane e il trauma relazionale, da un vertice di osservazione prettamente psicologico e neuroscientifico. La teoria dell’attaccamento formulata dallo psicoanalista John Bowlby, come cornice teorica di riferimento, fa da sfondo a tutte le argomentazioni affrontate in questo elaborato e si presta ad una buona articolazione con il dominio di ricerca interdisciplinare delle neuroscienze. La teoria di Bowlby insieme ai contributi delle neuroscienze riconoscono l’importante ruolo dell’ambiente evolutivo nello sviluppo psicologico, socioemotivo e cerebrale dell’individuo: la nostra mente, così come il nostro cervello, segue uno sviluppo “esperienza-dipendente” tale per cui un ambiente evolutivo che si mostra sintonizzato e contenitivo, che sia una “base sicura”, rende possibile lo sviluppo di livelli di organizzazione cerebrale e di regolazione affettiva sempre più complessi. Di contra, un ambiente evolutivo traumatizzante, ovvero caratterizzato da un’esperienza traumatica relazionale precoce, cronica e cumulativa, esperita nell’ambito del caregiving, impatta sulla mente, sul cervello e sul corpo. Il trauma dello sviluppo cambia la struttura e la funzione del cervello, intacca in maniera rilevante l’abilità del cervello di autoregolarsi, e in tutto ciò il corpo porta i ‘segni’ di una mancanza di sicurezza che rimane incarnata. Il trauma ha il potere di disregolare il SNA che farà esperire il mondo con una neurocezione fallace che spegne il sistema di coinvolgimento sociale: ciò richiede esperienze relazionali che possano ristabilire il senso di sicurezza fisica, e i percorsi di cura bottom-up possono essere un modo per ritrovare quella condizione fisiologica di sicurezza e di fiducia che è stata danneggiata e distorta da esperienze infantili avverse.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/35257