Introduzione: La CRF è descritta come “una sensazione soggettiva, stressante, persistente di stanchezza correlata al cancro o al suo trattamento, non proporzionale all’attività eseguita, che interferisce con le abituali attività e che nella maggior parte dei casi non è alleviata da sonno o dal riposo”. Obiettivo: valutare in pazienti adulti con diagnosi tumorale un miglioramento della fatigue correlata a cancro (CRF) attraverso interventi non farmacologici. Materiali e metodi: il metodo utilizzato è quello della revisione della letteratura, sono state prese in considerazione 5 revisioni sistemiche e/o metanalisi. Risultati: Il supplemento di guaranà e l’acetil-l-carnitina non sono efficaci e possono portare a degli effetti collaterali. Il ginseng può migliorare la fatigue ma i livelli di raccomandazione sono bassi. Altri studi riportano che una dieta antiinfiammatoria può alleviare i sintomi della CRF. L’attività fisica risulta essere efficacie, specialmente se abbinata ad altri interventi non farmacologici. Discussione: la variabilità dei risultati può essere legata a numerosi fattori limitanti che necessitano di essere considerati. Innanzitutto il limitato numero di partecipanti permette un’analisi approfondita e valida. Inoltre, in diversi studi, si sono verificati alti tassi di abbandono, portando ad una riduzione notevole della potenza statista di tale revisione. Alcuni studi sono stati condotti unicamente su un unico sesso o su un unico tipo di tumore. Conclusioni: Nonostante i risultati siano contrastanti tra di loro, si è constatato che un programma di educazione che contenga più interventi non farmacologici sembrerebbe essere in grado di alleviare la sintomatologia della persona. L’assenza di protocolli sugli d’interventi da proporre, genera un aumentato del rischio di soggettività durante l’attuazione di questo tipo d’intervento.
La fatigue nel paziente oncologico chemiotrattato: gestione multidisciplinare e strategie di trattamento del sintomo
CAVASSA, MARTINA
2020/2021
Abstract
Introduzione: La CRF è descritta come “una sensazione soggettiva, stressante, persistente di stanchezza correlata al cancro o al suo trattamento, non proporzionale all’attività eseguita, che interferisce con le abituali attività e che nella maggior parte dei casi non è alleviata da sonno o dal riposo”. Obiettivo: valutare in pazienti adulti con diagnosi tumorale un miglioramento della fatigue correlata a cancro (CRF) attraverso interventi non farmacologici. Materiali e metodi: il metodo utilizzato è quello della revisione della letteratura, sono state prese in considerazione 5 revisioni sistemiche e/o metanalisi. Risultati: Il supplemento di guaranà e l’acetil-l-carnitina non sono efficaci e possono portare a degli effetti collaterali. Il ginseng può migliorare la fatigue ma i livelli di raccomandazione sono bassi. Altri studi riportano che una dieta antiinfiammatoria può alleviare i sintomi della CRF. L’attività fisica risulta essere efficacie, specialmente se abbinata ad altri interventi non farmacologici. Discussione: la variabilità dei risultati può essere legata a numerosi fattori limitanti che necessitano di essere considerati. Innanzitutto il limitato numero di partecipanti permette un’analisi approfondita e valida. Inoltre, in diversi studi, si sono verificati alti tassi di abbandono, portando ad una riduzione notevole della potenza statista di tale revisione. Alcuni studi sono stati condotti unicamente su un unico sesso o su un unico tipo di tumore. Conclusioni: Nonostante i risultati siano contrastanti tra di loro, si è constatato che un programma di educazione che contenga più interventi non farmacologici sembrerebbe essere in grado di alleviare la sintomatologia della persona. L’assenza di protocolli sugli d’interventi da proporre, genera un aumentato del rischio di soggettività durante l’attuazione di questo tipo d’intervento.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/35192