L’attività fisica, intesa sia come allenamento programmato e strutturato sia come l’aumento del dispendio energetico legato alle quotidiane azioni di vita, rappresenta la base fondamentale nell’ambito della prevenzione delle malattie ed in particolare per i soggetti affetti da diabete mellito di tipo 2 (T2DM). Il T2DM è una malattia che comporta almeno due determinanti: un’alterazione dell’interazione insulina-recettore e un’alterazione del funzionamento dei trasportatori intracellulari di glucosio GLUT4. Questi fenomeni, aggravati anche della scarsa attività fisica, riducono la capacità di assorbire glucosio da parte di vari tessuti, soprattutto a livello del muscolo scheletrico. Il T2DM si può manifestare sotto diverse forme: intolleranza glucidica, prediabete, diabete, diabete gestazionale e, in associazione ad altre patologie, è uno dei componenti della sindrome metabolica. Tutte queste forme possono evolvere in complicanze sia acute che croniche che, nel tempo, se non adeguatamente gestite, provocano danni vascolari irrecuperabili, che hanno come estrema conseguenza, ad esempio, la necessità di amputazioni a carico delle estremità inferiori. In questo contesto patologico, l’attività fisica risulta avere sempre un impatto significativamente positivo per il contenimento o il miglioramento delle condizioni di salute dei pazienti. Lo scopo di questo lavoro è di esporre i numerosi benefici legati all’attività fisica in presenza di T2DM, descrivendo non solo l’impatto benefico sulle vie metaboliche ma anche l’impatto sulla qualità di vita dei soggetti colpiti.

Attività fisica come prevenzione per soggetti affetti da diabete di tipo 2

PRELIPCEAN, LUCA
2020/2021

Abstract

L’attività fisica, intesa sia come allenamento programmato e strutturato sia come l’aumento del dispendio energetico legato alle quotidiane azioni di vita, rappresenta la base fondamentale nell’ambito della prevenzione delle malattie ed in particolare per i soggetti affetti da diabete mellito di tipo 2 (T2DM). Il T2DM è una malattia che comporta almeno due determinanti: un’alterazione dell’interazione insulina-recettore e un’alterazione del funzionamento dei trasportatori intracellulari di glucosio GLUT4. Questi fenomeni, aggravati anche della scarsa attività fisica, riducono la capacità di assorbire glucosio da parte di vari tessuti, soprattutto a livello del muscolo scheletrico. Il T2DM si può manifestare sotto diverse forme: intolleranza glucidica, prediabete, diabete, diabete gestazionale e, in associazione ad altre patologie, è uno dei componenti della sindrome metabolica. Tutte queste forme possono evolvere in complicanze sia acute che croniche che, nel tempo, se non adeguatamente gestite, provocano danni vascolari irrecuperabili, che hanno come estrema conseguenza, ad esempio, la necessità di amputazioni a carico delle estremità inferiori. In questo contesto patologico, l’attività fisica risulta avere sempre un impatto significativamente positivo per il contenimento o il miglioramento delle condizioni di salute dei pazienti. Lo scopo di questo lavoro è di esporre i numerosi benefici legati all’attività fisica in presenza di T2DM, descrivendo non solo l’impatto benefico sulle vie metaboliche ma anche l’impatto sulla qualità di vita dei soggetti colpiti.
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