La biomeccanica inizia a svilupparsi nei primi anni del ‘900, proponendosi come una scienza multidisciplinare che studia struttura e funzione dei sistemi biologici. Con numerosi ambiti di applicazione, essa trova sviluppo prevalentemente nel mondo dello sport ed in particolar modo nel ciclismo. Da qui la nascita di modernissime strumentazioni all’avanguardia e di metodi o tecniche più disparate, che vengono adattate alla linea di pensiero del professionista del settore: il biomeccanico. Suo compito è adattare la bici, in termini di efficienza ed efficacia, alle esigenze dell’atleta, considerando anche la tipologia di disciplina (dunque di attrezzo) e competizione che andrà a svolgere. In questo elaborato verrà analizzata la biomeccanica della pedalata, suddividendola in 4 fasi (1° f. 20°-145°; 2° f. 145°-215°; 3° f. 215°-325°; 4° f. 325°- 20°), ed esaminando i muscoli e le articolazioni coinvolte nel gesto. Successivamente verrà trattato il posizionamento in sella di alcune discipline del ciclismo in termini di comodità, efficacia nell’esprimere potenza, prevenzione degli infortuni e aerodinamicità. Per concludere si valuterà la miglior scelta e regolazione delle tre principali componenti per bici da strada: il manubrio (con reach più profondi per chi ha gli arti proporzionalmente più lunghi del tronco, e drop meno profondi per chi ha l’avanbraccio proporzionalmente più lungo del braccio), la sella (cui viene consigliata una regolazione che comporti un KFA tra i 33° e i 43° a basse intensità, e tra i 30° e i 40° ad alte intensità) e la pedivella (la cui lunghezza ottimale corrisponde al 20% della lunghezza dell’arto inferiore o al 41% della lunghezza della tibia).
La biomeccanica e la sua applicazione nel ciclismo
ROSSANINO, GIOELE
2020/2021
Abstract
La biomeccanica inizia a svilupparsi nei primi anni del ‘900, proponendosi come una scienza multidisciplinare che studia struttura e funzione dei sistemi biologici. Con numerosi ambiti di applicazione, essa trova sviluppo prevalentemente nel mondo dello sport ed in particolar modo nel ciclismo. Da qui la nascita di modernissime strumentazioni all’avanguardia e di metodi o tecniche più disparate, che vengono adattate alla linea di pensiero del professionista del settore: il biomeccanico. Suo compito è adattare la bici, in termini di efficienza ed efficacia, alle esigenze dell’atleta, considerando anche la tipologia di disciplina (dunque di attrezzo) e competizione che andrà a svolgere. In questo elaborato verrà analizzata la biomeccanica della pedalata, suddividendola in 4 fasi (1° f. 20°-145°; 2° f. 145°-215°; 3° f. 215°-325°; 4° f. 325°- 20°), ed esaminando i muscoli e le articolazioni coinvolte nel gesto. Successivamente verrà trattato il posizionamento in sella di alcune discipline del ciclismo in termini di comodità, efficacia nell’esprimere potenza, prevenzione degli infortuni e aerodinamicità. Per concludere si valuterà la miglior scelta e regolazione delle tre principali componenti per bici da strada: il manubrio (con reach più profondi per chi ha gli arti proporzionalmente più lunghi del tronco, e drop meno profondi per chi ha l’avanbraccio proporzionalmente più lungo del braccio), la sella (cui viene consigliata una regolazione che comporti un KFA tra i 33° e i 43° a basse intensità, e tra i 30° e i 40° ad alte intensità) e la pedivella (la cui lunghezza ottimale corrisponde al 20% della lunghezza dell’arto inferiore o al 41% della lunghezza della tibia).File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/35153