This paper illustrates the interdisciplinary study and the restoration intervention carried out on small stone sculptures from Heliopolis, part of the Museo Egizio di Torino collection. These artefacts, identified as fertility votive offerings dating back to the VII-III century B.C., were recovered during the excavation campaigns undertaken by Schiaparelli between 1903 and 1906. The observation of the statues allowed to detect the traces of executive technique and to identify the main conservation problems (in particular a thick layer of deposit and surfaces decohesion), whereas the diagnostic non-destructive investigations (FTIR and SEM-EDS) led to the characterization of constitutive materials (i.e. limestone with a possible carbonate-chalky layer and polychromy). The main goal was to impart a greater structural and aesthetic integrity to the artifacts. Therefore, the operations carried out aimed to stop the degradation advancement and lighten the visual impact of deposits and stains. The evaluation of the materials and the methods of intervention to be adopted for the cleaning and consolidation operations of the painted surfaces led to the identification of the most suitable systems to the specific cases. A gradual, controlled and selective cleaning was obtained using laser technology, placed alongside traditional mechanical and/or chemical systems depending on the targeted problem. The decohered painted surfaces were treated with a consolidating agent (an HPC) identified after tests conducted on samples, which aimed to compare the suitability of different classes of products. Finally, the fruition and the widening of the audience whom art can be addressed to have been the subject of a careful consideration. Taking advantage of the virtual models already obtained during the photogrammetric campaign (conducted for the realization of the graphic documentation), a reproduction of one of the artifacts was made by 3D printing. The model will be included in a tour for visually impaired or blind people, for a future and greater museum inclusiveness.

Il presente elaborato illustra lo studio interdisciplinare e l’intervento di restauro condotti su sculture in materiale lapideo di piccole dimensioni provenienti da Eliopoli e conservate presso il Museo Egizio di Torino. Tali manufatti, identificati come ex voto di fertilità afferenti al VII-III sec. a.C., fanno parte del corpus di reperti recuperati durante le campagne di scavo condotte da Schiaparelli tra il 1903 e il 1906 nella “città del Sole”. L’osservazione diretta delle opere ha permesso di rilevare tracce della tecnica esecutiva e di individuare le principali problematiche conservative, in particolare lo strato di deposito coerente che ottundeva il modellato e la decoesione delle superfici. Il quadro conoscitivo è stato completato grazie al ricorso ad indagini diagnostiche volte alla caratterizzazione dei materiali costitutivi (ovvero un substrato lapideo carbonatico con eventuale presenza di uno strato carbonatico-gessoso e di policromia). Il restauro ha mirato a conferire una maggiore integrità strutturale ed estetica ai manufatti. Le operazioni eseguite sono state dunque volte a fermare l’avanzamento del degrado e alleggerire l’impatto visivo dei depositi e delle macchie che disturbava la lettura delle superfici. La valutazione dei materiali e delle metodologie di intervento da adottare per la pulitura e il consolidamento della pellicola pittorica, effettuata in parte su provini realizzati in laboratorio e in parte mediante test in opera, ha condotto all’individuazione dei sistemi più idonei per l’applicazione ai casi in esame. Mediante la tecnologia laser è stato possibile ottenere una pulitura graduale, controllata e selettiva, affiancandola a sistemi tradizionali meccanici e/o chimici a seconda della specifica problematica riscontrata. La superficie pittorica che si presentava decoesa è stata invece trattata mediante un consolidante individuato in seguito alla sperimentazione condotta su provini, volta a confrontare l’idoneità di diverse classi di prodotti. È stata infine condotta una riflessione in merito alla fruizione e all’ampliamento della platea a cui il patrimonio culturale si può rivolgere, nell’ottica di un progressivo abbattimento delle barriere sensoriali-percettive. Sfruttando i modelli già ottenuti in occasione della campagna fotogrammetrica condotta per la realizzazione della documentazione grafica delle opere, è stata realizzata una riproduzione in scala 1:1 di uno dei manufatti mediante stampa 3D, da inserire all’interno di un percorso di visita per persone ipovedenti o cieche, in vista di una futura e maggiore inclusività nell’ambito della fruizione museale.

Studio e restauro di sette statuette lapidee con tracce di policromia provenienti da Eliopoli e conservate presso il Museo Egizio di Torino

FURGIUELE, ELEONORA AGNESE
2019/2020

Abstract

Il presente elaborato illustra lo studio interdisciplinare e l’intervento di restauro condotti su sculture in materiale lapideo di piccole dimensioni provenienti da Eliopoli e conservate presso il Museo Egizio di Torino. Tali manufatti, identificati come ex voto di fertilità afferenti al VII-III sec. a.C., fanno parte del corpus di reperti recuperati durante le campagne di scavo condotte da Schiaparelli tra il 1903 e il 1906 nella “città del Sole”. L’osservazione diretta delle opere ha permesso di rilevare tracce della tecnica esecutiva e di individuare le principali problematiche conservative, in particolare lo strato di deposito coerente che ottundeva il modellato e la decoesione delle superfici. Il quadro conoscitivo è stato completato grazie al ricorso ad indagini diagnostiche volte alla caratterizzazione dei materiali costitutivi (ovvero un substrato lapideo carbonatico con eventuale presenza di uno strato carbonatico-gessoso e di policromia). Il restauro ha mirato a conferire una maggiore integrità strutturale ed estetica ai manufatti. Le operazioni eseguite sono state dunque volte a fermare l’avanzamento del degrado e alleggerire l’impatto visivo dei depositi e delle macchie che disturbava la lettura delle superfici. La valutazione dei materiali e delle metodologie di intervento da adottare per la pulitura e il consolidamento della pellicola pittorica, effettuata in parte su provini realizzati in laboratorio e in parte mediante test in opera, ha condotto all’individuazione dei sistemi più idonei per l’applicazione ai casi in esame. Mediante la tecnologia laser è stato possibile ottenere una pulitura graduale, controllata e selettiva, affiancandola a sistemi tradizionali meccanici e/o chimici a seconda della specifica problematica riscontrata. La superficie pittorica che si presentava decoesa è stata invece trattata mediante un consolidante individuato in seguito alla sperimentazione condotta su provini, volta a confrontare l’idoneità di diverse classi di prodotti. È stata infine condotta una riflessione in merito alla fruizione e all’ampliamento della platea a cui il patrimonio culturale si può rivolgere, nell’ottica di un progressivo abbattimento delle barriere sensoriali-percettive. Sfruttando i modelli già ottenuti in occasione della campagna fotogrammetrica condotta per la realizzazione della documentazione grafica delle opere, è stata realizzata una riproduzione in scala 1:1 di uno dei manufatti mediante stampa 3D, da inserire all’interno di un percorso di visita per persone ipovedenti o cieche, in vista di una futura e maggiore inclusività nell’ambito della fruizione museale.
ITA
This paper illustrates the interdisciplinary study and the restoration intervention carried out on small stone sculptures from Heliopolis, part of the Museo Egizio di Torino collection. These artefacts, identified as fertility votive offerings dating back to the VII-III century B.C., were recovered during the excavation campaigns undertaken by Schiaparelli between 1903 and 1906. The observation of the statues allowed to detect the traces of executive technique and to identify the main conservation problems (in particular a thick layer of deposit and surfaces decohesion), whereas the diagnostic non-destructive investigations (FTIR and SEM-EDS) led to the characterization of constitutive materials (i.e. limestone with a possible carbonate-chalky layer and polychromy). The main goal was to impart a greater structural and aesthetic integrity to the artifacts. Therefore, the operations carried out aimed to stop the degradation advancement and lighten the visual impact of deposits and stains. The evaluation of the materials and the methods of intervention to be adopted for the cleaning and consolidation operations of the painted surfaces led to the identification of the most suitable systems to the specific cases. A gradual, controlled and selective cleaning was obtained using laser technology, placed alongside traditional mechanical and/or chemical systems depending on the targeted problem. The decohered painted surfaces were treated with a consolidating agent (an HPC) identified after tests conducted on samples, which aimed to compare the suitability of different classes of products. Finally, the fruition and the widening of the audience whom art can be addressed to have been the subject of a careful consideration. Taking advantage of the virtual models already obtained during the photogrammetric campaign (conducted for the realization of the graphic documentation), a reproduction of one of the artifacts was made by 3D printing. The model will be included in a tour for visually impaired or blind people, for a future and greater museum inclusiveness.
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