Il lavoro svolto in questa tesi, dal titolo “Com'è cambiata (in Italia) la comunicazione politica in TV”, nasce con l'obiettivo di analizzare lo sviluppo televisivo della comunicazione politica italiana che è avvenuta a partire dalla Prima Repubblica. Grazie all'utilizzo di fonti bibliografiche e all'ausilio di siti Internet, è stato possibile svolgere la ricerca e strutturarla in due capitoli, ognuno dei quali è suddiviso in tre paragrafi. Per affrontare l'intera lettura, nel primo capitolo sono stati esposti alcuni concetti teorici della comunicazione politica. Inoltre, si è scelto di sviluppare il contesto in cui si sviluppa la comunicazione politica e l'interazione tra i suoi tre attori: il sistema politico, il sistema dei media e il cittadino-elettore. Nell'Italia Repubblicana del secondo Novecento, la comunicazione politica italiana affronta un cambiamento significativo: si passa da una dittatura ad una democrazia. La trasformazione maggiore avvenne negli anni Sessanta con l'avvento della televisione, un nuovo mezzo di comunicazione di massa visto come strumento di cattura e mantenimento del consenso. Infatti, grazie alla televisione, ci fu la diffusione della lingua italiana sorpassando la lingua locale rappresentata dai dialetti e riuscendo così a raggiungere un ampio bacino di telespettatori. Il tutto è stato sviluppato nel corso del secondo capitolo, in cui si è posta particolare attenzione allo sviluppo storico della comunicazione politica ponendo l'accento sui programmi televisivi che hanno segnato la storia della televisione italiana. Per tale ragione, emergeranno alcune caratteristiche peculiari: verrà specificata la struttura narrativa generale del programma, il linguaggio comunicativo utilizzato dai conduttori e dagli ospiti ed il relativo impatto che scaturiscono sul pubblico. Il secondo capitolo si conclude con il processo chiamato politainment in cui, la politica e il politico, fanno spettacolo. Si è parlato della “politica pop” e di come i politici si adattano alle logiche della televisione ponendo l'accento sul leader politico Matteo Renzi, il quale è riuscito a dare una rappresentazione di se stesso sia in televisione sia attraverso i quotidiani. Alla fine dell'esposizione, si giunge ad una conclusione. La comunicazione politica è cambiata; la televisione è diventata il principale palcoscenico per le campagne elettorali e per le proposte politiche. Si assiste ad un processo volto alla spettacolarizzazione della scena politica in cui, molto spesso, il politico si “spoglia” del suo abito istituzionale addentrandosi nella vita privata. Questo, infatti, porta il politico ad adottare un linguaggio ed un comportamento più “umano” per ottenere un forte consenso dal pubblico. Il tutto viene enfatizzato dall'ingresso dei nuovi media, come Internet, che hanno permesso un maggiore contatto e una partecipazione attiva con i telespettatori.
Com'è cambiata (in Italia) la comunicazione politica in TV
MINISTERI, ELISA
2020/2021
Abstract
Il lavoro svolto in questa tesi, dal titolo “Com'è cambiata (in Italia) la comunicazione politica in TV”, nasce con l'obiettivo di analizzare lo sviluppo televisivo della comunicazione politica italiana che è avvenuta a partire dalla Prima Repubblica. Grazie all'utilizzo di fonti bibliografiche e all'ausilio di siti Internet, è stato possibile svolgere la ricerca e strutturarla in due capitoli, ognuno dei quali è suddiviso in tre paragrafi. Per affrontare l'intera lettura, nel primo capitolo sono stati esposti alcuni concetti teorici della comunicazione politica. Inoltre, si è scelto di sviluppare il contesto in cui si sviluppa la comunicazione politica e l'interazione tra i suoi tre attori: il sistema politico, il sistema dei media e il cittadino-elettore. Nell'Italia Repubblicana del secondo Novecento, la comunicazione politica italiana affronta un cambiamento significativo: si passa da una dittatura ad una democrazia. La trasformazione maggiore avvenne negli anni Sessanta con l'avvento della televisione, un nuovo mezzo di comunicazione di massa visto come strumento di cattura e mantenimento del consenso. Infatti, grazie alla televisione, ci fu la diffusione della lingua italiana sorpassando la lingua locale rappresentata dai dialetti e riuscendo così a raggiungere un ampio bacino di telespettatori. Il tutto è stato sviluppato nel corso del secondo capitolo, in cui si è posta particolare attenzione allo sviluppo storico della comunicazione politica ponendo l'accento sui programmi televisivi che hanno segnato la storia della televisione italiana. Per tale ragione, emergeranno alcune caratteristiche peculiari: verrà specificata la struttura narrativa generale del programma, il linguaggio comunicativo utilizzato dai conduttori e dagli ospiti ed il relativo impatto che scaturiscono sul pubblico. Il secondo capitolo si conclude con il processo chiamato politainment in cui, la politica e il politico, fanno spettacolo. Si è parlato della “politica pop” e di come i politici si adattano alle logiche della televisione ponendo l'accento sul leader politico Matteo Renzi, il quale è riuscito a dare una rappresentazione di se stesso sia in televisione sia attraverso i quotidiani. Alla fine dell'esposizione, si giunge ad una conclusione. La comunicazione politica è cambiata; la televisione è diventata il principale palcoscenico per le campagne elettorali e per le proposte politiche. Si assiste ad un processo volto alla spettacolarizzazione della scena politica in cui, molto spesso, il politico si “spoglia” del suo abito istituzionale addentrandosi nella vita privata. Questo, infatti, porta il politico ad adottare un linguaggio ed un comportamento più “umano” per ottenere un forte consenso dal pubblico. Il tutto viene enfatizzato dall'ingresso dei nuovi media, come Internet, che hanno permesso un maggiore contatto e una partecipazione attiva con i telespettatori.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/35111