L’économie circulaire est une matière relativement nouvelle, dont l’objet d’étude examine des questions et des thèmes largement abordés dans le passé en les mélangeant, en les transformant et en les adaptant en fonction de la dynamique et des courants de pensée d’aujourd’hui. Pour comprendre la naissance de cette économie, il faut revenir aux années 60 et 70 du siècle dernier et plus précisément en 1966, année où Kenneth Boulding a écrit « The Economics of the Coming Spaceship Earth»: planète Terre considérée comme un vaisseau spatial dans lequel les ressources et les possibilités d’élimination des déchets sont limitées, nécessitant ainsi un comportement approprié vers la division des ressources, régénérant les matériaux utilisés. Quelques années plus tard, Barry Commoner, maître de l’environnementalisme, a écrit « The Closing Circle », à travers lequel le concept a commencé à être sérieusement examiné par la communauté scientifique, mais pas encore par les économistes, qui jusqu’à présent n’ont pas encore reconnu sa valeur. Avec un rapport rédigé pour la Commission européenne en 1976 par Walter R. Stahel et Geneviève Reday-Mulvey, les contours de l’économie circulaire ont été tracés comme nous le comprenons encore aujourd’hui : du point de vue de la gestion et de la réutilisation des déchets mais aussi de la croissance de l’emploi et de la compétitivité économique. C’est Stahel lui-même en 1982 qui, avec Orio Giarini, a créé l’Institut Product-Life à Genève, grâce à cette structure, ils ont pu explorer les frontières de cette nouvelle façon de faire de l’économie. Une autre pièce importante liée à l’histoire de l’économie circulaire est sans aucun doute la publication de « Cradle to cradle » par William McDonough et Michael Braungart qui élaborent des théories sur la réintégration en amont des matériaux dans les cycles de production et la transition de la vente de produits à la vente de services, accompagnant le récit d’exemples appropriés. Dernière étape évolutive majeure, nous pouvons mentionner la naissance, en 2009, de la Fondation Ellen MacArthur qui, depuis des années, est à l’avant-garde de la lutte pour passer des économies linéaires aux économies circulaires, ainsi qu’aux géants partenaires de l’industrie moderne. Mais concrètement, l’économie circulaire et l’ensemble du système qui tourne autour d’elle, telle qu’elle est définie ? Quels sont les canons pour distinguer l’écologie « simple » (pour ainsi dire) de l’économie circulaire ? La définition jugée plus importante et exhaustive pour définir cette nouvelle façon de faire des affaires est fournie par la Fondation Ellen MacArthur, indiquant que « l’économie circulaire est un terme générique pour définir une économie conçue pour se régénérer. Dans une économie circulaire, les flux matériels sont de deux types : les flux biologiques, capables d’être réintégrés dans la biosphère, et les flux techniques, destinés à être réévalués sans entrer dans la biosphère. Au cours du traitement, nous analyserons en détail les principes, les caractéristiques, le développement et les possibilités que ce nouveau business model est en mesure de fournir.
L'economia circolare è un argomento relativamente nuovo, la cui materia esamina questioni e temi che sono stati ampiamente discussi in passato, mescolandoli, trasformandoli e adattandoli alle dinamiche e alle correnti del pensiero attuale. Per capire la nascita di questa economia, dobbiamo tornare agli anni '60 e '70 del secolo scorso, e più precisamente al 1966, quando Kenneth Boulding scrisse "The Economics of the Coming Spaceship Earth": il pianeta Terra considerato come un'astronave in cui le risorse e le possibilità di smaltimento dei rifiuti sono limitate, richiedendo così un comportamento adeguato verso la divisione delle risorse, rigenerando i materiali usati. Qualche anno dopo, Barry Commoner, un maestro dell'ambientalismo, scrisse "The Closing Circle", attraverso il quale il concetto cominciò ad essere seriamente esaminato dalla comunità scientifica, ma non ancora dagli economisti, che non ne hanno ancora riconosciuto il valore. Con un rapporto scritto per la Commissione Europea nel 1976 da Walter R. Stahel e Geneviève Reday-Mulvey, sono stati disegnati i contorni dell'economia circolare come la intendiamo ancora oggi: dal punto di vista della gestione e del riutilizzo dei rifiuti, ma anche dal punto di vista della crescita dei posti di lavoro e della competitività economica. Fu proprio Stahel nel 1982 a creare, insieme a Orio Giarini, il Product-Life Institute di Ginevra, attraverso il quale poter esplorare i confini di questo nuovo modo di fare business. Un altro pezzo importante legato alla storia dell'economia circolare è senza dubbio la pubblicazione di "Cradle to Cradle" di William McDonough e Michael Braungart, che elaborano le teorie sulla reintegrazione a monte dei materiali nei cicli produttivi e la transizione dalla vendita di prodotti alla vendita di servizi, accompagnando la narrazione con esempi appropriati. Come ultimo grande passo evolutivo, possiamo citare la nascita, nel 2009, della Fondazione Ellen MacArthur, che da anni è in prima linea nella lotta per passare dalle economie lineari a quelle circolari, oltre che ai giganteschi partner dell'industria moderna. Ma in termini pratici, cos'è l'economia circolare e tutto il sistema che la circonda, come viene definito? Quali sono i canoni per distinguere l'ecologia "semplice" (per così dire) dall'economia circolare? La definizione più importante e completa per definire questo nuovo modo di fare business è fornita dalla Fondazione Ellen MacArthur, che afferma che "l'economia circolare è un termine ombrello per definire un'economia progettata per rigenerarsi. In un'economia circolare, i flussi di materiali sono di due tipi: flussi biologici, capaci di essere reintegrati nella biosfera, e flussi tecnici, destinati ad essere rivalutati senza entrare nella biosfera. Nel corso della trattazione, analizzeremo in dettaglio i principi, le caratteristiche, lo sviluppo e le possibilità che questo nuovo modello di business è in grado di fornire.
Economia Circolare: verso nuove frontiere innovative
GARDIOL, PAOLO
2020/2021
Abstract
L'economia circolare è un argomento relativamente nuovo, la cui materia esamina questioni e temi che sono stati ampiamente discussi in passato, mescolandoli, trasformandoli e adattandoli alle dinamiche e alle correnti del pensiero attuale. Per capire la nascita di questa economia, dobbiamo tornare agli anni '60 e '70 del secolo scorso, e più precisamente al 1966, quando Kenneth Boulding scrisse "The Economics of the Coming Spaceship Earth": il pianeta Terra considerato come un'astronave in cui le risorse e le possibilità di smaltimento dei rifiuti sono limitate, richiedendo così un comportamento adeguato verso la divisione delle risorse, rigenerando i materiali usati. Qualche anno dopo, Barry Commoner, un maestro dell'ambientalismo, scrisse "The Closing Circle", attraverso il quale il concetto cominciò ad essere seriamente esaminato dalla comunità scientifica, ma non ancora dagli economisti, che non ne hanno ancora riconosciuto il valore. Con un rapporto scritto per la Commissione Europea nel 1976 da Walter R. Stahel e Geneviève Reday-Mulvey, sono stati disegnati i contorni dell'economia circolare come la intendiamo ancora oggi: dal punto di vista della gestione e del riutilizzo dei rifiuti, ma anche dal punto di vista della crescita dei posti di lavoro e della competitività economica. Fu proprio Stahel nel 1982 a creare, insieme a Orio Giarini, il Product-Life Institute di Ginevra, attraverso il quale poter esplorare i confini di questo nuovo modo di fare business. Un altro pezzo importante legato alla storia dell'economia circolare è senza dubbio la pubblicazione di "Cradle to Cradle" di William McDonough e Michael Braungart, che elaborano le teorie sulla reintegrazione a monte dei materiali nei cicli produttivi e la transizione dalla vendita di prodotti alla vendita di servizi, accompagnando la narrazione con esempi appropriati. Come ultimo grande passo evolutivo, possiamo citare la nascita, nel 2009, della Fondazione Ellen MacArthur, che da anni è in prima linea nella lotta per passare dalle economie lineari a quelle circolari, oltre che ai giganteschi partner dell'industria moderna. Ma in termini pratici, cos'è l'economia circolare e tutto il sistema che la circonda, come viene definito? Quali sono i canoni per distinguere l'ecologia "semplice" (per così dire) dall'economia circolare? La definizione più importante e completa per definire questo nuovo modo di fare business è fornita dalla Fondazione Ellen MacArthur, che afferma che "l'economia circolare è un termine ombrello per definire un'economia progettata per rigenerarsi. In un'economia circolare, i flussi di materiali sono di due tipi: flussi biologici, capaci di essere reintegrati nella biosfera, e flussi tecnici, destinati ad essere rivalutati senza entrare nella biosfera. Nel corso della trattazione, analizzeremo in dettaglio i principi, le caratteristiche, lo sviluppo e le possibilità che questo nuovo modello di business è in grado di fornire.File | Dimensione | Formato | |
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