In questo lavoro di tesi verranno analizzati i problemi e le risposte date dalla dottrina e dalla giurisprudenza in tema di squilibrio del sinallagma che la pandemia da Coronavirus ha arrecato ai contratti di durata e nello specifico a quelli di locazione commerciale. Dopo una breve introduzione verrà presa in esame la legislazione c.d. di emergenza più rilevante in relazione ai contratti e alle obbligazioni, e in particolare saranno evidenziate quelle norme applicabili in via generale. Si procederà ad una breve rassegna delle decisioni più significative dei tribunali sul tema, cercando di capire se sia riscontrabile una chiara direzione per risolvere tali squilibri. A tal fine verranno esaminati i casi e raccolte le argomentazioni a sostegno delle soluzioni proposte dai giudici con lo scopo di ottenere un quadro più chiaro, anche se parziale, di un primo orientamento giurisprudenziale. Seguirà, quindi, l’analisi delle principali soluzioni portate avanti dalla giurisprudenza, iniziando con quei rimedi che comportano la risoluzione del contratto. Verranno riassunte e analizzate le principali norme in riferimento agli istituti dell’impossibilità sopravvenuta della prestazione e dell’eccessiva onerosità sopravvenuta. Verranno approfondite l’applicabilità e le criticità di tali rimedi, in tema di contratti di locazione commerciale e di affitto d’azienda il cui sinallagma sia stato colpito dagli effetti della pandemia. A tale scopo si farà riferimento sia alla giurisprudenza già esaminata, sia alle principali posizioni espresse dalla dottrina sul tema. Per quello che riguarda le soluzioni conservative del contratto, si esaminerà la sussistenza di un obbligo legale di rinegoziazione del contratto procedendo con lo studio delle sue fonti e del suo oggetto, approfondendo le principali teorie dottrinali. Ci si soffermerà, poi, sui rimedi giudiziali che vengono ritenuti ammissibili nei casi di inadempimento. Si verificherà, pertanto, se la richiesta in giudizio possa fare riferimento solo al risarcimento del danno o se sia ammissibile la richiesta di un’esecuzione in forma specifica. Infine, si analizzerà come l’obbligo di rinegoziazione possa adattarsi ai contratti di locazione commerciale e come questo possa imporre eventuali modifiche alla luce degli effetti della pandemia, soffermandosi anche sui limiti di un eventuale intervento giudiziale.

Impossibilità sopravvenuta della prestazione e crisi pandemica. Il caso delle locazioni commerciali.

SARRAPOCHIELLO, VINCENZO
2020/2021

Abstract

In questo lavoro di tesi verranno analizzati i problemi e le risposte date dalla dottrina e dalla giurisprudenza in tema di squilibrio del sinallagma che la pandemia da Coronavirus ha arrecato ai contratti di durata e nello specifico a quelli di locazione commerciale. Dopo una breve introduzione verrà presa in esame la legislazione c.d. di emergenza più rilevante in relazione ai contratti e alle obbligazioni, e in particolare saranno evidenziate quelle norme applicabili in via generale. Si procederà ad una breve rassegna delle decisioni più significative dei tribunali sul tema, cercando di capire se sia riscontrabile una chiara direzione per risolvere tali squilibri. A tal fine verranno esaminati i casi e raccolte le argomentazioni a sostegno delle soluzioni proposte dai giudici con lo scopo di ottenere un quadro più chiaro, anche se parziale, di un primo orientamento giurisprudenziale. Seguirà, quindi, l’analisi delle principali soluzioni portate avanti dalla giurisprudenza, iniziando con quei rimedi che comportano la risoluzione del contratto. Verranno riassunte e analizzate le principali norme in riferimento agli istituti dell’impossibilità sopravvenuta della prestazione e dell’eccessiva onerosità sopravvenuta. Verranno approfondite l’applicabilità e le criticità di tali rimedi, in tema di contratti di locazione commerciale e di affitto d’azienda il cui sinallagma sia stato colpito dagli effetti della pandemia. A tale scopo si farà riferimento sia alla giurisprudenza già esaminata, sia alle principali posizioni espresse dalla dottrina sul tema. Per quello che riguarda le soluzioni conservative del contratto, si esaminerà la sussistenza di un obbligo legale di rinegoziazione del contratto procedendo con lo studio delle sue fonti e del suo oggetto, approfondendo le principali teorie dottrinali. Ci si soffermerà, poi, sui rimedi giudiziali che vengono ritenuti ammissibili nei casi di inadempimento. Si verificherà, pertanto, se la richiesta in giudizio possa fare riferimento solo al risarcimento del danno o se sia ammissibile la richiesta di un’esecuzione in forma specifica. Infine, si analizzerà come l’obbligo di rinegoziazione possa adattarsi ai contratti di locazione commerciale e come questo possa imporre eventuali modifiche alla luce degli effetti della pandemia, soffermandosi anche sui limiti di un eventuale intervento giudiziale.
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