Context: Cutaneous squamous cell carcinoma (cSCC) has an overall favourable outcome, except for patients with advanced disease. The programmed cell death protein-1 (PD-1) inhibitor drug cemiplimab was approved by the FDA and EMA in 2018 for use in the context of advanced cSCC. This study presents real-life clinical outcomes of drug administration in selected patients at the San Lazzaro Dermatological Hospital in Turin. Methods: This is a retrospective, observational, monocentric study. The medical records of patients with advanced cSCC treated with cemiplimab between August 2019 and December 2023 at the San Lazzaro Dermatological Hospital in Turin were analyzed. Safety profile was assessed according to the Common Terminology Criteria for Adverse Events, version 5.0 (CTCAE v 5.0), clinical activity in terms of response rate, clinical benefit, and duration of response, and any baseline patient clinical-pathological characteristics associated with response were evaluated. Results: A total of 56 patients were included in the study. The median age was 70 years (range 22-95), and 67.9% were men. Seven patients (12.5%) had any type of immunodeficiency. 35.7% of patients experienced at least one treatment-related adverse event (AE); of these, 3.6% experienced grade 3-4 adverse events, and no fatal adverse events occurred. The overall response rate (ORR) was 50%, with a median progression-free survival of 10.5 months and a median overall survival of 17.9 months. Analyses of potential predictors of progression and survival did not identify significant clinical-pathological parameters, except for the positive prognostic impact (in terms of OS and PFS) of achieving a partial response (PR) to therapy. Conclusions: Our real-life study showed comparable efficacy and better safety profile results compared to those obtained in clinical trials. Furthermore, a clinical factor, partial response to cemiplimab, was identified as potentially associated with a better prognostic outcome (in terms of OS and PFS) for the patient.
Contesto Il carcinoma squamocellulare cutaneo (cSCC) ha generalmente una prognosi favorevole, eccetto per i pazienti con malattia in fase avanzata. Il farmaco inibitore della proteina di morte programmata-1 (PD-1) cemiplimab è stato approvato nel 2018 da FDA ed EMA per l'utilizzo nel contesto del cSCC avanzato. In questo studio vengono esposti i risultati clinici real-life della somministrazione del farmaco in pazienti selezionati presso l’Ospedale Dermatologico San Lazzaro di Torino. Metodi Si tratta di uno studio retrospettivo, osservazionale, monocentrico. Sono state analizzate le cartelle cliniche dei pazienti con cSCC avanzato trattati con cemiplimab tra agosto 2019 e dicembre 2023 presso l’Ospedale Dermatologico San Lazzaro di Torino. E’ stato valutato il profilo di sicurezza secondo i criteri terminologici comuni per gli eventi avversi, versione 5.0 (CTCAE v 5.0), l'attività clinica in termini di tasso di risposta, beneficio clinico e durata della risposta e l’eventuale presenza di caratteristiche clinico-patologiche baseline del paziente associate alla risposta. Risultati Sono stati inclusi nello studio 56 pazienti. L'età mediana era di 70 anni (intervallo 22-95) e il 67.9% erano uomini. Sette pazienti (12.5%) avevano una immunodeficienza di qualsiasi natura. Il 35,7% del totale dei pazienti ha avuto almeno un evento avverso correlato al trattamento (AE); di questi, il 3,6% ha avuto eventi avversi di grado 3-4, e non si sono verificati eventi avversi fatali. Il tasso di risposta complessivo (ORR) è stato del 50%, la durata mediana di sopravvivenza libera da progressione della malattia è stata di 10,5 mesi e la durata mediana di sopravvivenza globale di 17,9 mesi. Le analisi sui potenziali fattori predittori di progressione e sopravvivenza non hanno identificato parametri clinico-patologici significativi, ad accezione del positivo impatto prognostico (sia in ambito di OS che di PFS) dell’ottenimento di una risposta parziale (PR) alla terapia. Conclusioni Il nostro studio real-life ha mostrato risultati comparabili in termini di efficacia e migliori in termini di profilo di sicurezza rispetto a quelli ottenuti negli studi clinici. E’ stato inoltre identificato un fattore clinico, la risposta parziale a cemiplimab, potenzialmente associato ad un miglior risultato prognostico (in termini di OS e PFS) per il paziente.
Esperienza Real Life nel trattamento del carcinoma squamocellulare cutaneo avanzato con Cemiplimab.
ACTIS - GIORGETTO, GIOVANNI
2023/2024
Abstract
Contesto Il carcinoma squamocellulare cutaneo (cSCC) ha generalmente una prognosi favorevole, eccetto per i pazienti con malattia in fase avanzata. Il farmaco inibitore della proteina di morte programmata-1 (PD-1) cemiplimab è stato approvato nel 2018 da FDA ed EMA per l'utilizzo nel contesto del cSCC avanzato. In questo studio vengono esposti i risultati clinici real-life della somministrazione del farmaco in pazienti selezionati presso l’Ospedale Dermatologico San Lazzaro di Torino. Metodi Si tratta di uno studio retrospettivo, osservazionale, monocentrico. Sono state analizzate le cartelle cliniche dei pazienti con cSCC avanzato trattati con cemiplimab tra agosto 2019 e dicembre 2023 presso l’Ospedale Dermatologico San Lazzaro di Torino. E’ stato valutato il profilo di sicurezza secondo i criteri terminologici comuni per gli eventi avversi, versione 5.0 (CTCAE v 5.0), l'attività clinica in termini di tasso di risposta, beneficio clinico e durata della risposta e l’eventuale presenza di caratteristiche clinico-patologiche baseline del paziente associate alla risposta. Risultati Sono stati inclusi nello studio 56 pazienti. L'età mediana era di 70 anni (intervallo 22-95) e il 67.9% erano uomini. Sette pazienti (12.5%) avevano una immunodeficienza di qualsiasi natura. Il 35,7% del totale dei pazienti ha avuto almeno un evento avverso correlato al trattamento (AE); di questi, il 3,6% ha avuto eventi avversi di grado 3-4, e non si sono verificati eventi avversi fatali. Il tasso di risposta complessivo (ORR) è stato del 50%, la durata mediana di sopravvivenza libera da progressione della malattia è stata di 10,5 mesi e la durata mediana di sopravvivenza globale di 17,9 mesi. Le analisi sui potenziali fattori predittori di progressione e sopravvivenza non hanno identificato parametri clinico-patologici significativi, ad accezione del positivo impatto prognostico (sia in ambito di OS che di PFS) dell’ottenimento di una risposta parziale (PR) alla terapia. Conclusioni Il nostro studio real-life ha mostrato risultati comparabili in termini di efficacia e migliori in termini di profilo di sicurezza rispetto a quelli ottenuti negli studi clinici. E’ stato inoltre identificato un fattore clinico, la risposta parziale a cemiplimab, potenzialmente associato ad un miglior risultato prognostico (in termini di OS e PFS) per il paziente.File | Dimensione | Formato | |
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