The Thesis deals with remote monitoring of workers in compliance with art. 4 St. Lav. and Data Privacy Law. The first chapter explains the original formulation of art. 4 St. Lav. (dating back to 1970), with attention to the main interpretative issues that emerged in the elaboration by the doctrine and jurisprudence; in particular, the controversial topic of defensive controls is analyzed, as well as the question of the adequacy of the rule due to technological development. Subsequently, there is a review about art. 8 St. Lav. and criminal responsibility in relation to remote monitoring and, above all, the importance of Data Privacy Law (Italian Privacy Code and General Data Protection Regulation of the European Union) and of International Law (analyzing some important rulings of the European Court of Human Rights) in relation to remote controls. In the first section of the second chapter, the current wording of the first two paragraphs of art. 4 St. Lav. (modified with the reform of the Jobs Act) is analyzed. Particular attention is paid to the most debated aspects of the reform compared to the original version of the act, including the possible persistence of the prohibition of direct controls, the incorporation of defensive controls to art. 4, first paragraph, St. Lav., the new version of the trade union and administrative procedure provided by the first paragraph, the scope of the derogation in art. 4, second paragraph, St. Lav. for work tools and badges. In the second section of the second chapter, specific remote control profiles are analyzed in the current technological context, thus showing the concrete application of art. 4 St. Lav. and Data Privacy Law, taking into consideration the positions taken by doctrine, jurisprudence, the Italian Data Protection Authority and the Labour Inspectorate: particularly, electronic bracelets, GPS systems, social networks, profiling algorithms, smart working, use of the Internet and e-mail and biometric controls. The third chapter examines the art. 4, third paragraph, St. Lav., regarding to the validity of the information collected through remote monitoring and the importance of the obligation to inform workers about monitoring. In the Thesis, through the examination of the main contributions of doctrine, jurisprudence and the provisions of the Data Protection Authority, the complexity of the discipline emerges, with various unresolved issues in the concrete application.

La Tesi tratta dei controlli a distanza sui lavoratori in base all’art. 4 St. Lav. e alla disciplina a tutela dei dati personali. Nel primo capitolo, dapprima viene ricostruita la formulazione originaria dell’art. 4 St. Lav. (risalente al 1970), con attenzione alle principali questioni interpretative emerse nell’elaborazione ad opera della dottrina e della giurisprudenza; in particolare, si analizza la controversa figura dei controlli difensivi, nonché la questione dell’adeguatezza della norma a fronte dello sviluppo tecnologico. Successivamente, si tratta dell’art. 8 St. Lav. e della responsabilità penale in relazione ai controlli a distanza e, soprattutto, viene evidenziato il rilievo, con riferimento ai controlli a distanza, delle norme sulla privacy (D. Lgs. 196/2003 e Regolamento UE 2016/679) e delle fonti internazionali (analizzando alcune importanti pronunce della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo). Nella prima sezione del secondo capitolo, viene analizzata l’attuale formulazione dei primi due commi dell’art. 4 St. Lav., modificata con la riforma del Jobs Act. Si dedica particolare attenzione agli aspetti più dibattuti di modifica rispetto alla versione originaria della norma, tra cui l’eventuale persistenza del divieto di controlli diretti, la riconducibilità dei controlli difensivi all’art. 4, primo comma, St. Lav., le novità in tema di procedura codeterminativa ai sensi del primo comma, la portata della deroga prevista dall’art. 4, secondo comma, St. Lav. con riferimento agli strumenti di lavoro e agli strumenti per la registrazione degli accessi e delle presenze. Nella seconda sezione del secondo capitolo, si analizzano specifici profili di controlli a distanza nell’attuale contesto tecnologico, mostrando così la concreta applicazione dell’art. 4 St. Lav. e della disciplina a tutela dei dati personali e prendendo in esame le posizioni assunte dalla dottrina, dalla giurisprudenza, dal Garante della privacy e dall’Ispettorato del Lavoro: in particolare, vengono esaminati i braccialetti elettronici, i sistemi di geolocalizzazione, i social networks, gli algoritmi di profilazione, il lavoro agile, l’uso di internet e della posta elettronica, i controlli biometrici. Nel terzo capitolo si esamina la portata dell’art. 4, terzo comma, St. Lav., in merito all’utilizzabilità delle informazioni raccolte attraverso i controlli a distanza e all’obbligo di informazione dei lavoratori circa i controlli. Dal lavoro di rielaborazione dei principali contributi della dottrina, della giurisprudenza e dei provvedimenti del Garante della privacy, emerge la complessità della disciplina, che continua a presentare diverse questioni irrisolte.

I controlli a distanza sui lavoratori tra disciplina lavoristica e norme a tutela dei dati personali

PIRA, MATTEO
2020/2021

Abstract

La Tesi tratta dei controlli a distanza sui lavoratori in base all’art. 4 St. Lav. e alla disciplina a tutela dei dati personali. Nel primo capitolo, dapprima viene ricostruita la formulazione originaria dell’art. 4 St. Lav. (risalente al 1970), con attenzione alle principali questioni interpretative emerse nell’elaborazione ad opera della dottrina e della giurisprudenza; in particolare, si analizza la controversa figura dei controlli difensivi, nonché la questione dell’adeguatezza della norma a fronte dello sviluppo tecnologico. Successivamente, si tratta dell’art. 8 St. Lav. e della responsabilità penale in relazione ai controlli a distanza e, soprattutto, viene evidenziato il rilievo, con riferimento ai controlli a distanza, delle norme sulla privacy (D. Lgs. 196/2003 e Regolamento UE 2016/679) e delle fonti internazionali (analizzando alcune importanti pronunce della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo). Nella prima sezione del secondo capitolo, viene analizzata l’attuale formulazione dei primi due commi dell’art. 4 St. Lav., modificata con la riforma del Jobs Act. Si dedica particolare attenzione agli aspetti più dibattuti di modifica rispetto alla versione originaria della norma, tra cui l’eventuale persistenza del divieto di controlli diretti, la riconducibilità dei controlli difensivi all’art. 4, primo comma, St. Lav., le novità in tema di procedura codeterminativa ai sensi del primo comma, la portata della deroga prevista dall’art. 4, secondo comma, St. Lav. con riferimento agli strumenti di lavoro e agli strumenti per la registrazione degli accessi e delle presenze. Nella seconda sezione del secondo capitolo, si analizzano specifici profili di controlli a distanza nell’attuale contesto tecnologico, mostrando così la concreta applicazione dell’art. 4 St. Lav. e della disciplina a tutela dei dati personali e prendendo in esame le posizioni assunte dalla dottrina, dalla giurisprudenza, dal Garante della privacy e dall’Ispettorato del Lavoro: in particolare, vengono esaminati i braccialetti elettronici, i sistemi di geolocalizzazione, i social networks, gli algoritmi di profilazione, il lavoro agile, l’uso di internet e della posta elettronica, i controlli biometrici. Nel terzo capitolo si esamina la portata dell’art. 4, terzo comma, St. Lav., in merito all’utilizzabilità delle informazioni raccolte attraverso i controlli a distanza e all’obbligo di informazione dei lavoratori circa i controlli. Dal lavoro di rielaborazione dei principali contributi della dottrina, della giurisprudenza e dei provvedimenti del Garante della privacy, emerge la complessità della disciplina, che continua a presentare diverse questioni irrisolte.
ITA
The Thesis deals with remote monitoring of workers in compliance with art. 4 St. Lav. and Data Privacy Law. The first chapter explains the original formulation of art. 4 St. Lav. (dating back to 1970), with attention to the main interpretative issues that emerged in the elaboration by the doctrine and jurisprudence; in particular, the controversial topic of defensive controls is analyzed, as well as the question of the adequacy of the rule due to technological development. Subsequently, there is a review about art. 8 St. Lav. and criminal responsibility in relation to remote monitoring and, above all, the importance of Data Privacy Law (Italian Privacy Code and General Data Protection Regulation of the European Union) and of International Law (analyzing some important rulings of the European Court of Human Rights) in relation to remote controls. In the first section of the second chapter, the current wording of the first two paragraphs of art. 4 St. Lav. (modified with the reform of the Jobs Act) is analyzed. Particular attention is paid to the most debated aspects of the reform compared to the original version of the act, including the possible persistence of the prohibition of direct controls, the incorporation of defensive controls to art. 4, first paragraph, St. Lav., the new version of the trade union and administrative procedure provided by the first paragraph, the scope of the derogation in art. 4, second paragraph, St. Lav. for work tools and badges. In the second section of the second chapter, specific remote control profiles are analyzed in the current technological context, thus showing the concrete application of art. 4 St. Lav. and Data Privacy Law, taking into consideration the positions taken by doctrine, jurisprudence, the Italian Data Protection Authority and the Labour Inspectorate: particularly, electronic bracelets, GPS systems, social networks, profiling algorithms, smart working, use of the Internet and e-mail and biometric controls. The third chapter examines the art. 4, third paragraph, St. Lav., regarding to the validity of the information collected through remote monitoring and the importance of the obligation to inform workers about monitoring. In the Thesis, through the examination of the main contributions of doctrine, jurisprudence and the provisions of the Data Protection Authority, the complexity of the discipline emerges, with various unresolved issues in the concrete application.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/34610