Lo scopo del mio elaborato è quello di inquadrare le problematiche in merito all’attuazione della legge partendo dal modello costituzionale che si è delineato nel tempo in Italia, definendo in primis la forma di Stato e la forma di governo. Si definirà quindi il percorso di consolidamento della forma di governo parlamentare italiana attraverso la descrizione dei modelli che si sono determinati storicamente. In particolare, saranno analizzati alcuni tratti dello Statuto albertino ritenuti di rilievo per questa indagine, fino ad arrivare all’approvazione della Costituzione Repubblicana. Per comprendere le problematiche relative all’attuazione della legge è necessario descrivere l’articolazione del sistema delle fonti definendo previamente cosa è la fonte del diritto. Nel nostro ordinamento è la Costituzione che individua gli atti che possono produrre il diritto, le c.d. fonti primarie che gerarchicamente sono inferiori alla Costituzione stessa, ma regolano le fonti a loro inferiori, ossia le fonti secondarie. La Costituzione definisce anche il procedimento legislativo. L’iter legislativo coinvolge numerosi attori, non solo Governo e Parlamento. Infatti, l’iniziativa legislativa costituisce solo una prima parte del lavoro, definita “il primo tempo” delle leggi. Il “secondo tempo” inizia dopo l’attività di Parlamento e Governo e si tratta di una fase particolare in quanto è affidata ad altri soggetti istituzionali, generalmente ministeri, i quali devono occuparsi dei decreti attuativi, ossia provvedimenti necessari per completare gli effetti della norma stessa. Importante è il rapporto che intercorre tra la legge come fonte primaria ed i regolamenti come fonti subordinate legate alla legge dal principio di legalità. Un tassello importante per definire le criticità dell’attuazione delle leggi è la legge n. 400 del 1988 denominata Disciplina dell’attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la quale disciplina i regolamenti governativi di esecuzione o integrazione/attuazione che sono gli atti deputati all’attuazione della legge. Ciò che costituisce un profilo critico è il fatto che talvolta la legge, per l’attuazione delle fonti primarie, rinvia a decreti qualificati come “di natura non regolamentare”. La dottrina ha evidenziato due fenomeni: la “fuga dalla legge”, in quanto, secondo alcuni, nella produzione normativa di rango primario, le leggi formali rappresentano una categoria “residuale”. Il secondo riguarda la “fuga dal regolamento”, ossia l’attuazione degli atti legislativi è, molto spesso, affidata non già alla fonte regolamentare tipizzata dalla legge n. 400, bensì a un complesso di fonti atipiche, piuttosto eterogenee. All’esposizione teorica delle problematiche che coinvolgono l’attuazione della legge ho affiancato un’indagine pratica utilizzando i dati resi noti sui siti istituzionali del Governo e del Parlamento ed ho analizzato l’iter di attuazione del decreto-legge 69/2013, convertito in Legge 98/2013, si tratta del c.d. “Decreto del fare”. Infine, per l’attualità del tema, si porrà l’attenzione sui riflessi della pandemia sul sistema delle fonti, sulla forma di governo e sulla forma di Stato e sull’utilizzo della decretazione di urgenza.

L'ATTUAZIONE DELLE LEGGI: PROFILI CRITICI

IERARDI, ISABELLA
2020/2021

Abstract

Lo scopo del mio elaborato è quello di inquadrare le problematiche in merito all’attuazione della legge partendo dal modello costituzionale che si è delineato nel tempo in Italia, definendo in primis la forma di Stato e la forma di governo. Si definirà quindi il percorso di consolidamento della forma di governo parlamentare italiana attraverso la descrizione dei modelli che si sono determinati storicamente. In particolare, saranno analizzati alcuni tratti dello Statuto albertino ritenuti di rilievo per questa indagine, fino ad arrivare all’approvazione della Costituzione Repubblicana. Per comprendere le problematiche relative all’attuazione della legge è necessario descrivere l’articolazione del sistema delle fonti definendo previamente cosa è la fonte del diritto. Nel nostro ordinamento è la Costituzione che individua gli atti che possono produrre il diritto, le c.d. fonti primarie che gerarchicamente sono inferiori alla Costituzione stessa, ma regolano le fonti a loro inferiori, ossia le fonti secondarie. La Costituzione definisce anche il procedimento legislativo. L’iter legislativo coinvolge numerosi attori, non solo Governo e Parlamento. Infatti, l’iniziativa legislativa costituisce solo una prima parte del lavoro, definita “il primo tempo” delle leggi. Il “secondo tempo” inizia dopo l’attività di Parlamento e Governo e si tratta di una fase particolare in quanto è affidata ad altri soggetti istituzionali, generalmente ministeri, i quali devono occuparsi dei decreti attuativi, ossia provvedimenti necessari per completare gli effetti della norma stessa. Importante è il rapporto che intercorre tra la legge come fonte primaria ed i regolamenti come fonti subordinate legate alla legge dal principio di legalità. Un tassello importante per definire le criticità dell’attuazione delle leggi è la legge n. 400 del 1988 denominata Disciplina dell’attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la quale disciplina i regolamenti governativi di esecuzione o integrazione/attuazione che sono gli atti deputati all’attuazione della legge. Ciò che costituisce un profilo critico è il fatto che talvolta la legge, per l’attuazione delle fonti primarie, rinvia a decreti qualificati come “di natura non regolamentare”. La dottrina ha evidenziato due fenomeni: la “fuga dalla legge”, in quanto, secondo alcuni, nella produzione normativa di rango primario, le leggi formali rappresentano una categoria “residuale”. Il secondo riguarda la “fuga dal regolamento”, ossia l’attuazione degli atti legislativi è, molto spesso, affidata non già alla fonte regolamentare tipizzata dalla legge n. 400, bensì a un complesso di fonti atipiche, piuttosto eterogenee. All’esposizione teorica delle problematiche che coinvolgono l’attuazione della legge ho affiancato un’indagine pratica utilizzando i dati resi noti sui siti istituzionali del Governo e del Parlamento ed ho analizzato l’iter di attuazione del decreto-legge 69/2013, convertito in Legge 98/2013, si tratta del c.d. “Decreto del fare”. Infine, per l’attualità del tema, si porrà l’attenzione sui riflessi della pandemia sul sistema delle fonti, sulla forma di governo e sulla forma di Stato e sull’utilizzo della decretazione di urgenza.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/34599