Questa tesi ha lo scopo di analizzare il processo di integrazione europea dei Paesi Balcanici affrontando inizialmente, l’origine storica della dissoluzione dell’ex Jugoslavia e le varie fasi dello smembramento che hanno portato alla formazione di nuovi Stati indipendenti e hanno reso la regione balcanica una delle attuali aree più complicate dal punto di vista sociopolitico. Analizzando i procedimenti che hanno portato all’ Indipendenza di Croazia, Slovenia, Serbia e Montenegro, Bosnia ed Erzegovina, Macedonia e Kosovo si proverà a comprendere le possibilità e prospettive di ingresso di questi rispettivi paesi nell’Unione Europea. All’interno dell’elaborato verrà delineato un quadro storico sull’evoluzione che ha caratterizzato la ricomposizione di questi Paesi dopo il conflitto, in particolare esaminando gli accordi di Dayton che avviarono un percorso di ricostruzione politica e materiale dell’intera regione dei Balcani. Verranno in seguito analizzate strategie adottate dall’UE come il Piano Regionale creato per favorire la cooperazione fra i diversi Stati della Regione che porteranno nel 1999, ad avviare il processo di stabilizzazione e di associazione (PSA). Saranno affrontante inoltre diverse tappe storiche rilevanti, come i criteri di Copenaghen stabiliti dal Consiglio europeo di Copenaghen del 1993, necessari per ottenere l’ammissione al procedimento di adesione all’Ue, il Patto di stabilità e i diversi programmi promossi dall’Unione europea per aiutare i Paesi nel loro percorso di adesione come la Politica estera e di sicurezza comune (PESC) che si occupa di preservare la pace rafforzare la sicurezza internazionale e promuovere la cooperazione internazionale, la democrazia, lo Sato di diritto, il rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. Successivamente si analizzerà il modo in cui l’Unione Europea, in particolare attraverso il Vertice di Salonicco cambierà le proprie strategie di politica estera nell’area prendendo decisioni concrete e intuendo che l’unico modo per incoraggiare i processi di democratizzazione di questi paesi è quello di sostenere principi di solidarietà che possano facilitare il loro ingresso nell’Unione. Dopo aver trattato la situazione attuale dei paesi dell’ex Jugoslavia relativa alle loro rispettive condizioni economiche e politiche che determinano le loro prospettive di ingresso nella comunità europea, nella parte finale della tesi mi sono concentrato in maniera più approfondita sulla situazione della Bosnia ed Erzegovina. Questo paese affronta tuttora diverse problematiche legate alle atrocità subite durante il conflitto degli anni Novanta che hanno completamente modificato la struttura della società un tempo contraddistinta da una forte multiculturalità e convivenza pacifica tra differenti gruppi etnici. Attualmente la Bosnia ed Erzegovina è caratterizzata da un sistema politico ed istituzionale estremamente complicato determinato dagli Accordi di Dayton che hanno sancito l’integrità e sovranità del territorio suddiviso tra due entità (la Federazione di Bosnia ed Erzegovina, croato-musulmana e la Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina) e un distretto, ossia il Distretto di Brčko esteso su entrambe le entità. Questo paese inoltre è rappresentato da una Presidenza tripartita composta da tre membri, esponenti dei tre gruppi etnici maggioritari. Questo sistema composto dai tre gruppi costituenti incrementa le instabilità politiche e le difficoltà di questo paese di divenire un potenziale candidato per l’ingresso nell’UE.
La Polveriera Balcanica: Dissoluzione Jugoslavia e prospettive di ingresso nell'Unione Europea
GIANARRO, KEMAL
2020/2021
Abstract
Questa tesi ha lo scopo di analizzare il processo di integrazione europea dei Paesi Balcanici affrontando inizialmente, l’origine storica della dissoluzione dell’ex Jugoslavia e le varie fasi dello smembramento che hanno portato alla formazione di nuovi Stati indipendenti e hanno reso la regione balcanica una delle attuali aree più complicate dal punto di vista sociopolitico. Analizzando i procedimenti che hanno portato all’ Indipendenza di Croazia, Slovenia, Serbia e Montenegro, Bosnia ed Erzegovina, Macedonia e Kosovo si proverà a comprendere le possibilità e prospettive di ingresso di questi rispettivi paesi nell’Unione Europea. All’interno dell’elaborato verrà delineato un quadro storico sull’evoluzione che ha caratterizzato la ricomposizione di questi Paesi dopo il conflitto, in particolare esaminando gli accordi di Dayton che avviarono un percorso di ricostruzione politica e materiale dell’intera regione dei Balcani. Verranno in seguito analizzate strategie adottate dall’UE come il Piano Regionale creato per favorire la cooperazione fra i diversi Stati della Regione che porteranno nel 1999, ad avviare il processo di stabilizzazione e di associazione (PSA). Saranno affrontante inoltre diverse tappe storiche rilevanti, come i criteri di Copenaghen stabiliti dal Consiglio europeo di Copenaghen del 1993, necessari per ottenere l’ammissione al procedimento di adesione all’Ue, il Patto di stabilità e i diversi programmi promossi dall’Unione europea per aiutare i Paesi nel loro percorso di adesione come la Politica estera e di sicurezza comune (PESC) che si occupa di preservare la pace rafforzare la sicurezza internazionale e promuovere la cooperazione internazionale, la democrazia, lo Sato di diritto, il rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. Successivamente si analizzerà il modo in cui l’Unione Europea, in particolare attraverso il Vertice di Salonicco cambierà le proprie strategie di politica estera nell’area prendendo decisioni concrete e intuendo che l’unico modo per incoraggiare i processi di democratizzazione di questi paesi è quello di sostenere principi di solidarietà che possano facilitare il loro ingresso nell’Unione. Dopo aver trattato la situazione attuale dei paesi dell’ex Jugoslavia relativa alle loro rispettive condizioni economiche e politiche che determinano le loro prospettive di ingresso nella comunità europea, nella parte finale della tesi mi sono concentrato in maniera più approfondita sulla situazione della Bosnia ed Erzegovina. Questo paese affronta tuttora diverse problematiche legate alle atrocità subite durante il conflitto degli anni Novanta che hanno completamente modificato la struttura della società un tempo contraddistinta da una forte multiculturalità e convivenza pacifica tra differenti gruppi etnici. Attualmente la Bosnia ed Erzegovina è caratterizzata da un sistema politico ed istituzionale estremamente complicato determinato dagli Accordi di Dayton che hanno sancito l’integrità e sovranità del territorio suddiviso tra due entità (la Federazione di Bosnia ed Erzegovina, croato-musulmana e la Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina) e un distretto, ossia il Distretto di Brčko esteso su entrambe le entità. Questo paese inoltre è rappresentato da una Presidenza tripartita composta da tre membri, esponenti dei tre gruppi etnici maggioritari. Questo sistema composto dai tre gruppi costituenti incrementa le instabilità politiche e le difficoltà di questo paese di divenire un potenziale candidato per l’ingresso nell’UE.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/34584