L'oggetto di studi di questa tesi è la moda, l’approccio utilizzato per affrontare questo discorso è di tipo semiotico filosofico. Questo significa che le mie riflessioni sono state incentrate principalmente sulla semiotica. Le domande che mi sono posta sono: “che cos'è la moda?”, “Quando possiamo definire qualcosa moda?”. Questo argomento purtroppo non è stato affrontato in larga scala dai semiologi, per questo motivo ho utilizzato principalmente la prospettiva di Roland Barthes, uno dei primi che ha studiato e scritto di questo tema. La moda non era considerata come un oggetto degno di interesse intellettuale, poiché veniva etichettata come un argomento frivolo di cui non era indispensabile approfondire: “Sfera ontologicamente e socialmente inferiore virgola non merita indagini problematiche; riguarda la superficie, dunque scoraggia l’approccio concettuale” (Gilles Lipovetsky, “L'impero effimero: la moda nelle società moderne”, 1987, trad, it. di Sergio Atzeni, Garzanti, Milano 1989, p. 7). Per poter illustrare al meglio nel suo complesso la moda è necessario considerare anche gli aspetti marginali di questo fenomeno, ossia ho tenuto conto delle origini e della storia della moda, di come si è evoluta nel tempo e di come questa sia presente all'interno della nostra società odierna. Oltre a questi aspetti ho tenuto in considerazione aspetti riguardanti il contesto del fenomeno della moda. Basandomi sull'approccio di Georg Simmel, considero anche la moda come un fenomeno che viene applicato a tutti i possibili campi sociali, partendo dall'utilizzo della lingua ai gesti che anch'essi sono sottoposti alle condizioni della moda. In modo particolare analizzo come, secondo Simmel, esista un collegamento tra moda e identità e come questo diventi un fattore determinante per la costruzione del sé sociale. Successivamente andremo ad analizzare come la moda racconti i cambiamenti di un corpo nelle diverse culture e dopodiché anche nelle varie epoche. Esaminerò come la moda sia basata sul concetto di maschera collegata alla coscienza umana. Il corpo vestito diviene un prodotto culturalizzato. Al corpo vestito ho collegato anche il significato che ha al giorno d'oggi il corpo nudo, e il significato che viene attribuito all' abito. Per poter capire fino in fondo il significato che ha il corpo vestito, bisogna comprendere che gli ideali corporei sono principalmente determinati dall'epoca nel quale si analizza il corpo. Nelle diverse epoche noteremo come gli ideali di bellezza e di corporeità cambino drasticamente, e nell'ultimo capitolo noteremo che tutt'ora questi ideali non sono universali neanche nella stessa epoca, capiremo come in base alle zone del mondo si caratterizzano degli ideali corporei totalmente differenti. Nel terzo capitolo viene analizzato il linguaggio della moda, partendo da cosa l'abito significasse nel romanticismo grazie al teatro, fino ad arrivare giorni nostri. Vedremo come nasce l'idea che un indumento faccia parte della semiologia del vestito, passando da avere una visione storicista ad una psicologica. Analizzeremo questa visione attraverso la distinzione di Trubeckoj in langue e parole basandosi sul metodo di Saussure. Successivamente l'abbigliamento verrà analizzato come un insieme di segni che ci permettono di comunicare ancor prima di aver parlato. Vedremo cosa dice il nostro abbigliamento e come lo si può analizzare da un punto di vista semiotico e sociologico.
La moda, il suo linguaggio e gli effetti di una decostruzione corporale
NUNZIATO, FEDERICA
2020/2021
Abstract
L'oggetto di studi di questa tesi è la moda, l’approccio utilizzato per affrontare questo discorso è di tipo semiotico filosofico. Questo significa che le mie riflessioni sono state incentrate principalmente sulla semiotica. Le domande che mi sono posta sono: “che cos'è la moda?”, “Quando possiamo definire qualcosa moda?”. Questo argomento purtroppo non è stato affrontato in larga scala dai semiologi, per questo motivo ho utilizzato principalmente la prospettiva di Roland Barthes, uno dei primi che ha studiato e scritto di questo tema. La moda non era considerata come un oggetto degno di interesse intellettuale, poiché veniva etichettata come un argomento frivolo di cui non era indispensabile approfondire: “Sfera ontologicamente e socialmente inferiore virgola non merita indagini problematiche; riguarda la superficie, dunque scoraggia l’approccio concettuale” (Gilles Lipovetsky, “L'impero effimero: la moda nelle società moderne”, 1987, trad, it. di Sergio Atzeni, Garzanti, Milano 1989, p. 7). Per poter illustrare al meglio nel suo complesso la moda è necessario considerare anche gli aspetti marginali di questo fenomeno, ossia ho tenuto conto delle origini e della storia della moda, di come si è evoluta nel tempo e di come questa sia presente all'interno della nostra società odierna. Oltre a questi aspetti ho tenuto in considerazione aspetti riguardanti il contesto del fenomeno della moda. Basandomi sull'approccio di Georg Simmel, considero anche la moda come un fenomeno che viene applicato a tutti i possibili campi sociali, partendo dall'utilizzo della lingua ai gesti che anch'essi sono sottoposti alle condizioni della moda. In modo particolare analizzo come, secondo Simmel, esista un collegamento tra moda e identità e come questo diventi un fattore determinante per la costruzione del sé sociale. Successivamente andremo ad analizzare come la moda racconti i cambiamenti di un corpo nelle diverse culture e dopodiché anche nelle varie epoche. Esaminerò come la moda sia basata sul concetto di maschera collegata alla coscienza umana. Il corpo vestito diviene un prodotto culturalizzato. Al corpo vestito ho collegato anche il significato che ha al giorno d'oggi il corpo nudo, e il significato che viene attribuito all' abito. Per poter capire fino in fondo il significato che ha il corpo vestito, bisogna comprendere che gli ideali corporei sono principalmente determinati dall'epoca nel quale si analizza il corpo. Nelle diverse epoche noteremo come gli ideali di bellezza e di corporeità cambino drasticamente, e nell'ultimo capitolo noteremo che tutt'ora questi ideali non sono universali neanche nella stessa epoca, capiremo come in base alle zone del mondo si caratterizzano degli ideali corporei totalmente differenti. Nel terzo capitolo viene analizzato il linguaggio della moda, partendo da cosa l'abito significasse nel romanticismo grazie al teatro, fino ad arrivare giorni nostri. Vedremo come nasce l'idea che un indumento faccia parte della semiologia del vestito, passando da avere una visione storicista ad una psicologica. Analizzeremo questa visione attraverso la distinzione di Trubeckoj in langue e parole basandosi sul metodo di Saussure. Successivamente l'abbigliamento verrà analizzato come un insieme di segni che ci permettono di comunicare ancor prima di aver parlato. Vedremo cosa dice il nostro abbigliamento e come lo si può analizzare da un punto di vista semiotico e sociologico.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/34524