Il lavoro di tesi affrontato in queste pagine ha cercato di comprendere quale direzione stessero prendendo le organizzazioni non governative nell’ambito della comunicazione digitale e per quanto riguarda la trasparenza. Abbiamo deciso di fare ciò attraverso l’analisi di quattro ONG italiane; EMERGENCY, Fondazione AVSI, CISP e INTERSOS. In un mondo sempre più connesso, in cui tutto quello che ci circonda passa attraverso l’occhio di Internet, anche le ONG, per poter andare avanti e richiamare sempre più volontari e donatori, devono adeguarsi al passo repentino e mutevole della comunicazione digitale. Proprio per questo le domande che ci siamo posti sono state: in quale modo le organizzazioni non governative sfruttano gli strumenti offerti dal web? E come riescono a mostrarsi trasparenti agli occhi degli utenti? Innanzi tutto abbiamo introdotto il mondo delle ONG, abbiamo visto, quindi, in che cosa consistono, come sono nate e perché. Abbiamo osservato la loro regolamentazione e struttura e quali criteri devono possedere per poter essere ritenute organizzazioni non governative in Italia e, alla fine del primo capitolo, abbiamo deciso di introdurre le nostre quattro ONG presentandone un quadro generale. Con il secondo capitolo ci siamo addentrati all’interno della comunicazione riportando una ricerca svolta, nel 2013, da ONG 2.0 su 76 ONG italiane. La ricerca appena citata studiava con quale frequenza e come, le organizzazioni non governative, sfruttassero i social media. Abbiamo deciso di riportare questo studio proprio per poter vedere se ci fosse una differenza di atteggiamento da parte delle ONG nei confronti dei social media a distanza di otto anni, che nell’ambito dell’evoluzione del web sono estremamente rilevanti. Abbiamo poi presentano il “Codice di Condotta su immagini e messaggi” elaborato dalla rete nazionale delle ONG con il supporto della Cooperazione irlandese riscontrando che, in Italia, non esiste nulla che ci possa avvicinare a questo codice e che getti delle linea guida sull’etica delle immagini e, delle regole minime, su come veicolare i messaggi riguardanti i contesti in cui esse operano. Concord Italia ha deciso di aderire al Codice diffondendo una traduzione della sua guida. Nella seconda metà del capitolo ci siamo introdotti all’interno dei siti internet e dei profili social delle quattro ONG studiate. Abbiamo visto come risulta essere la prima impressione che le ONG trasmettono attraverso la homepage dei propri siti web e quindi attraverso l’impaginazione, l’utilizzo di immagini, la visibilità dei social e del pulsante per poter effettuare le donazioni. Ci siamo poi spostati verso i social media, concentrandoci su Instagram, Facebook e Twitter, e ne abbiamo analizzato la frequenza di aggiornamento e gli argomenti trattati. Infine abbiamo deciso di effettuare un confronto tra le immagini pubblicate su Instagram e le immagini utilizzare per il fundraising. Nel terzo e ultimo capitolo ci siamo concentrati, inizialmente, sul concetto di trasparenza e del perché sia fondamentale nel settore del sociale, soprattutto in un momento in cui i media sono sempre più attenti al mondo della cooperazione allo sviluppo e all’aiuto umanitario e in cui non sono mancate le inchieste da parte di giornalisti nei confronti di ONG e associazioni, mettendo in discussione la loro trasparenza nella gestione delle risorse umane e finanziarie. Abbiamo parlato della nuova normativa, vigente dal 2017, intr

Come affrontare i diritti umani: la trasparenza e l'efficacia della comunicazione delle ONG

KUCI, HELENA
2020/2021

Abstract

Il lavoro di tesi affrontato in queste pagine ha cercato di comprendere quale direzione stessero prendendo le organizzazioni non governative nell’ambito della comunicazione digitale e per quanto riguarda la trasparenza. Abbiamo deciso di fare ciò attraverso l’analisi di quattro ONG italiane; EMERGENCY, Fondazione AVSI, CISP e INTERSOS. In un mondo sempre più connesso, in cui tutto quello che ci circonda passa attraverso l’occhio di Internet, anche le ONG, per poter andare avanti e richiamare sempre più volontari e donatori, devono adeguarsi al passo repentino e mutevole della comunicazione digitale. Proprio per questo le domande che ci siamo posti sono state: in quale modo le organizzazioni non governative sfruttano gli strumenti offerti dal web? E come riescono a mostrarsi trasparenti agli occhi degli utenti? Innanzi tutto abbiamo introdotto il mondo delle ONG, abbiamo visto, quindi, in che cosa consistono, come sono nate e perché. Abbiamo osservato la loro regolamentazione e struttura e quali criteri devono possedere per poter essere ritenute organizzazioni non governative in Italia e, alla fine del primo capitolo, abbiamo deciso di introdurre le nostre quattro ONG presentandone un quadro generale. Con il secondo capitolo ci siamo addentrati all’interno della comunicazione riportando una ricerca svolta, nel 2013, da ONG 2.0 su 76 ONG italiane. La ricerca appena citata studiava con quale frequenza e come, le organizzazioni non governative, sfruttassero i social media. Abbiamo deciso di riportare questo studio proprio per poter vedere se ci fosse una differenza di atteggiamento da parte delle ONG nei confronti dei social media a distanza di otto anni, che nell’ambito dell’evoluzione del web sono estremamente rilevanti. Abbiamo poi presentano il “Codice di Condotta su immagini e messaggi” elaborato dalla rete nazionale delle ONG con il supporto della Cooperazione irlandese riscontrando che, in Italia, non esiste nulla che ci possa avvicinare a questo codice e che getti delle linea guida sull’etica delle immagini e, delle regole minime, su come veicolare i messaggi riguardanti i contesti in cui esse operano. Concord Italia ha deciso di aderire al Codice diffondendo una traduzione della sua guida. Nella seconda metà del capitolo ci siamo introdotti all’interno dei siti internet e dei profili social delle quattro ONG studiate. Abbiamo visto come risulta essere la prima impressione che le ONG trasmettono attraverso la homepage dei propri siti web e quindi attraverso l’impaginazione, l’utilizzo di immagini, la visibilità dei social e del pulsante per poter effettuare le donazioni. Ci siamo poi spostati verso i social media, concentrandoci su Instagram, Facebook e Twitter, e ne abbiamo analizzato la frequenza di aggiornamento e gli argomenti trattati. Infine abbiamo deciso di effettuare un confronto tra le immagini pubblicate su Instagram e le immagini utilizzare per il fundraising. Nel terzo e ultimo capitolo ci siamo concentrati, inizialmente, sul concetto di trasparenza e del perché sia fondamentale nel settore del sociale, soprattutto in un momento in cui i media sono sempre più attenti al mondo della cooperazione allo sviluppo e all’aiuto umanitario e in cui non sono mancate le inchieste da parte di giornalisti nei confronti di ONG e associazioni, mettendo in discussione la loro trasparenza nella gestione delle risorse umane e finanziarie. Abbiamo parlato della nuova normativa, vigente dal 2017, intr
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
855635_comeaffrontareidirittiumanilatrasparenzaelefficaciadellacomunicazionedelleong.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 7.4 MB
Formato Adobe PDF
7.4 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/34518