L’economia della conoscenza inizia a divenire disciplina imperante da quando quest’ultima viene fondata sulla conoscenza. In sostanza, un’economia dove la quota di occupazione della conoscenza è dominante. Le economie fondate sulla conoscenza si affermano grazie ad un duplice fenomeno: un lungo periodo dove le risorse destinate alla produzione di conoscenza aumentano e dall’avvento dell’innovazione tecnologica. La convivenza di questi due fenomeni ha fatto sì che la conoscenza fosse trasmessa e acquisita molto più facilmente, creando così una catena in cui aumenta la soglia del sapere e dell’innovazione, anche in campo economico. In un mondo dove l’economia prende sempre più la strada dello sviluppo e innovazione, la competitività tra le aziende diventa sempre più dinamica. Vedremo, citando anche le teorie di economisti fondamentali per questa disciplina, come il produrre nuove cose o riprodurre quelle vecchie ad un costo più basso porti ad un maggiore profitto. Di conseguenza i prodotti vecchi vanno piano piano morendo. Di conseguenza ogni azienda per non avere perdite è costretta così a investire e rinnovarsi come fanno le altre. Il primo capitolo costituisce un tentativo di spiegare l’originalità e le caratteristiche principali della conoscenza, attraverso lo studio di un lungo periodo nella quale vi è stato l’accrescere delle risorse dedicate alla produzione e diffusione della conoscenza. Troveremo anche le riflessioni fondamentali, per comprendere meglio il percorso di crescita della conoscenza e di quanto essa sia importante per lo sviluppo dell’economia, di teorici come Schumpeter. Andremo ad illustrare come questa conoscenza viene decifrata attraverso codici (codificata) accennando prima come viene organizzata. Il secondo capitolo è dedicato alle caratteristiche principale dell’economia della conoscenza: la sua non rivalità, escludibilità, come bene pubblico, come bene cumulativo e le sue dimensioni che possono renderlo un bene privato e come questo bene privato si può tutelare. Il terzo capitolo include una serie di svantaggi e difficoltà riportano comunque le caratteristiche della conoscenza e che la rendono una disciplina molto difficile da analizzare per gli economisti.

Economia della conoscenza

SORRENTINO, DAVIDE
2020/2021

Abstract

L’economia della conoscenza inizia a divenire disciplina imperante da quando quest’ultima viene fondata sulla conoscenza. In sostanza, un’economia dove la quota di occupazione della conoscenza è dominante. Le economie fondate sulla conoscenza si affermano grazie ad un duplice fenomeno: un lungo periodo dove le risorse destinate alla produzione di conoscenza aumentano e dall’avvento dell’innovazione tecnologica. La convivenza di questi due fenomeni ha fatto sì che la conoscenza fosse trasmessa e acquisita molto più facilmente, creando così una catena in cui aumenta la soglia del sapere e dell’innovazione, anche in campo economico. In un mondo dove l’economia prende sempre più la strada dello sviluppo e innovazione, la competitività tra le aziende diventa sempre più dinamica. Vedremo, citando anche le teorie di economisti fondamentali per questa disciplina, come il produrre nuove cose o riprodurre quelle vecchie ad un costo più basso porti ad un maggiore profitto. Di conseguenza i prodotti vecchi vanno piano piano morendo. Di conseguenza ogni azienda per non avere perdite è costretta così a investire e rinnovarsi come fanno le altre. Il primo capitolo costituisce un tentativo di spiegare l’originalità e le caratteristiche principali della conoscenza, attraverso lo studio di un lungo periodo nella quale vi è stato l’accrescere delle risorse dedicate alla produzione e diffusione della conoscenza. Troveremo anche le riflessioni fondamentali, per comprendere meglio il percorso di crescita della conoscenza e di quanto essa sia importante per lo sviluppo dell’economia, di teorici come Schumpeter. Andremo ad illustrare come questa conoscenza viene decifrata attraverso codici (codificata) accennando prima come viene organizzata. Il secondo capitolo è dedicato alle caratteristiche principale dell’economia della conoscenza: la sua non rivalità, escludibilità, come bene pubblico, come bene cumulativo e le sue dimensioni che possono renderlo un bene privato e come questo bene privato si può tutelare. Il terzo capitolo include una serie di svantaggi e difficoltà riportano comunque le caratteristiche della conoscenza e che la rendono una disciplina molto difficile da analizzare per gli economisti.
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