Lo studio da me svolto ha avuto come obiettivo principale quello di analizzare nel profondo il protrarsi ed il diffondersi della Crisi che nel 1929 scoppiò negli Stati Uniti d’America. Lo sviluppo che la Grande Depressione ebbe a livello globale, interessò in particolar modo anche l’Europa e, conseguenzialmente, l’Italia. La direzione che il mio lavoro voleva perseguire, era quella inizialmente di analisi del contesto economico, sociale e politico dei territori vittime della Crisi per poi concentrarsi sugli sviluppi effettivi che il fenomeno ebbe nelle suddette zone. Nell’intento di collocare con precisione fatti ed eventi, mi solo munito di uno strumento molto interessante ed efficace: le relazioni annuali della Banca d’Italia, scritte direttamente dai propri Governatori. In questo modo, oltre a fornire una descrizione quanto possibile affidabile degli accadimenti nella penisola e nel resto del mondo, ho potuto percepire, attraverso le parole ed i termini utilizzati dai Governatori stessi, le emozioni, le paure, le speranze e le preoccupazioni alle quali la Crisi costringeva le popolazioni dei numerosissimi Stati colpiti. I documenti studiati, hanno testimoniato l’evolversi del ‘cigno nero’ fin dal suo principio, nel 1929. La mia analisi è partita esattamente da quel momento per protrarsi fino al 1933, anno in cui la Depressione sembrava aver mollato leggermente la sua presa. I propositi ai quali lo studio voleva cercare di rispondere, erano principalmente di natura ‘popolare’. Gli eventi, i fatti, le politiche, infatti, erano argomenti già conosciuti, noti, insegnati e imparati moltissime volte, quasi a memoria, quasi asettici. Ciò che mi ha spinto, invece, ad affrontare tale inedito studio ( non vi è infatti nessuna pubblicazione che vada ad esaminare gli effetti della Crisi basandosi sulle relazioni dei Governatori della Banca d’Italia ) è stata la possibilità di capire quali fossero le reali sensazioni e percezioni che si respiravano durante gli anni esaminati. Spero di aver raggiunto il mio intento di non dare vita ad una analisi già vista e rivista, ma ad una indagine più innovativa e fresca.
LA CRISI DEL 1929: CONSEGUENZE E STRASCICHI NEL BEL PAESE E NON SOLO
GIRAUDO, FEDERICO
2020/2021
Abstract
Lo studio da me svolto ha avuto come obiettivo principale quello di analizzare nel profondo il protrarsi ed il diffondersi della Crisi che nel 1929 scoppiò negli Stati Uniti d’America. Lo sviluppo che la Grande Depressione ebbe a livello globale, interessò in particolar modo anche l’Europa e, conseguenzialmente, l’Italia. La direzione che il mio lavoro voleva perseguire, era quella inizialmente di analisi del contesto economico, sociale e politico dei territori vittime della Crisi per poi concentrarsi sugli sviluppi effettivi che il fenomeno ebbe nelle suddette zone. Nell’intento di collocare con precisione fatti ed eventi, mi solo munito di uno strumento molto interessante ed efficace: le relazioni annuali della Banca d’Italia, scritte direttamente dai propri Governatori. In questo modo, oltre a fornire una descrizione quanto possibile affidabile degli accadimenti nella penisola e nel resto del mondo, ho potuto percepire, attraverso le parole ed i termini utilizzati dai Governatori stessi, le emozioni, le paure, le speranze e le preoccupazioni alle quali la Crisi costringeva le popolazioni dei numerosissimi Stati colpiti. I documenti studiati, hanno testimoniato l’evolversi del ‘cigno nero’ fin dal suo principio, nel 1929. La mia analisi è partita esattamente da quel momento per protrarsi fino al 1933, anno in cui la Depressione sembrava aver mollato leggermente la sua presa. I propositi ai quali lo studio voleva cercare di rispondere, erano principalmente di natura ‘popolare’. Gli eventi, i fatti, le politiche, infatti, erano argomenti già conosciuti, noti, insegnati e imparati moltissime volte, quasi a memoria, quasi asettici. Ciò che mi ha spinto, invece, ad affrontare tale inedito studio ( non vi è infatti nessuna pubblicazione che vada ad esaminare gli effetti della Crisi basandosi sulle relazioni dei Governatori della Banca d’Italia ) è stata la possibilità di capire quali fossero le reali sensazioni e percezioni che si respiravano durante gli anni esaminati. Spero di aver raggiunto il mio intento di non dare vita ad una analisi già vista e rivista, ma ad una indagine più innovativa e fresca.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
899256_lacrisidel1929conseguenzeestrascichinelbelpaeseenonsolo.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
2.82 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.82 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/34428