CT-guided percutaneous lung biopsy has become a widely accepted diagnostic method, boasting a success rate exceeding 95%. Despite its efficacy, concerns over the inherent risk of pneumothorax have led to its consideration as a secondary option compared to alternative methods with purported lower complication rates. The introduction of the PEARL protocol by a French research group in 2021 has significantly mitigated these concerns. This protocol has demonstrated a reduction in pneumothorax incidence from 37% (control group) to 16% and a decrease in the rate of chest drain insertion from 13% to 1%, while maintaining diagnostic accuracy comparable to conventional methods (94% and 95% respectively). The PEARL protocol focuses on three key aspects: patient positioning, needle removal technique with relative sealing of the insertion path, and pneumothorax management. However, the literature lacks an evaluation of patient radiation exposure during the PEARL protocol compared to standard biopsy protocols. To address this gap, we conducted a retrospective observational study in our Diagnostic Imaging and Interventional Radiology department. Our study revealed no significant difference in radiation exposure, measured by average DLP, between biopsies performed using the PEARL protocol and those using traditional methods. Additionally, lesion size, as measured by largest diameter, did not influence the total DLP of the examination. Comparative analysis of data from both groups confirmed the effectiveness of the PEARL protocol in reducing pneumothorax incidence (8.3% vs. 34.5% in the control group) and the need for surgical drainage (0% vs. 9% in the control group) without compromising diagnostic accuracy (95.8% vs. 96.3% in the control group). Furthermore, our findings highlight the comparable impact of short biopsy centering scans and long chest scans in the pre- and post-procedural phases on total DLP. This underscores the need for standardized protocols to optimize scan frequency and type at each procedural stage, thus minimizing overall radiation exposure. In conclusion, our study underscores the safety and efficacy of the PEARL protocol in reducing complications associated with CT-guided lung biopsy. Further research is warranted to establish standardized scanning protocols, ensuring optimal safety and efficacy across all phases of the procedure.
La biopsia polmonare percutanea TC-guidata è ormai una metodica diagnostica consolidata, con un tasso di successo della procedura superiore al 95%. Tuttavia, a causa dell’elevato rischio intrinseco di pneumotorace è stata spesso considerata come un’opzione secondaria rispetto ad altre metodiche, che hanno riportato tassi di complicazione specifici inferiori. L’introduzione del protocollo PEARL, proposto nel 2021 da un gruppo di ricerca francese, ha dimostrato essere in grado di ridurre l’incidenza di pneumotorace dal 37% (gruppo di controllo) al 16% e il tasso di inserimento di un drenaggio toracico dal 13% all’1%, senza però diminuire l’accuratezza diagnostica che è risultata sovrapponibile fra i due gruppi (94 e 95%). Tale procedura si basa su tre aspetti fondamentali: la posizione del paziente, la metodica di rimozione dell’ago e relativa sigillatura del tragitto di infissione e la gestione della complicanza pneumotorace. Ad oggi però non è ancora disponibile in letteratura una valutazione sulla radio-esposizione del paziente generata durante la procedura in confronto ad una biopsia con protocollo standard. Sono in generale disponibili pochi dati riguardo la dose di esposizione prodotta durante una procedura bioptica TC guidata. A tale scopo è stato condotto uno studio osservazionale retrospettivo presso il nostro dipartimento di Diagnostica per Immagini e Radiologia interventistica. Il lavoro è stato in grado di dimostrare come non ci sia una differenza significativa fra l’esposizione prodotta, misurata attraverso il DLP medio, durante una biopsia con protocollo PEARL e una biopsia con protocollo tradizionale, confermando inoltre una dose di esposizione media durante una biopsia del torace TC guidata in linea con i dati di letteratura. L’analisi ha permesso anche di valutare come la dimensione della lesione, misurata attraverso il suo diametro maggiore, non influisca sul DLP totale dell’esame. Confrontando i dati ottenuti nei due gruppi è stato inoltre possibile confermare come l’utilizzo del protocollo PEARL permetta, anche al di fuori del centro in cui è stato ideato, di ridurre l’incidenza di pneumotorace (8,3% rispetto al 34,5% del gruppo di controllo) e di drenaggio chirurgico (0% contro il 9% del gruppo di controllo) senza inficiare sull’accuratezza diagnostica (95,8%. rispetto al 96,3% del gruppo di controllo). L’analisi dei dati ottenuti ha permesso infine di evidenziare come, sul totale del DLP generato, l’insieme delle scansioni corte utilizzate per il centramento bioptico impatta in egual misura rispetto alla somma delle scansioni lunghe del torace utilizzate in fase pre e post procedurale, per le quali ad oggi non esiste ancora un protocollo standardizzato che ne identifichi quali e quante eseguire. Questo dato evidenzia come sarebbe auspicabile approfondire lo studio di questi aspetti in modo da riuscire a standardizzare il numero e il tipo di scansioni necessarie in ogni fase della procedura. Ciò permetterebbe di ridurre sensibilmente la dose di esposizione totale generata, completando quindi la valutazione del protocollo PEARL in ogni suo aspetto relativo a sicurezza ed efficacia
BIOPSIA POLMONARE TC GUIDATA CON TECNICA PEARL: ASPETTI TECNICI E DOSIMETRICI
ANTEGHINI, SIMONE
2023/2024
Abstract
La biopsia polmonare percutanea TC-guidata è ormai una metodica diagnostica consolidata, con un tasso di successo della procedura superiore al 95%. Tuttavia, a causa dell’elevato rischio intrinseco di pneumotorace è stata spesso considerata come un’opzione secondaria rispetto ad altre metodiche, che hanno riportato tassi di complicazione specifici inferiori. L’introduzione del protocollo PEARL, proposto nel 2021 da un gruppo di ricerca francese, ha dimostrato essere in grado di ridurre l’incidenza di pneumotorace dal 37% (gruppo di controllo) al 16% e il tasso di inserimento di un drenaggio toracico dal 13% all’1%, senza però diminuire l’accuratezza diagnostica che è risultata sovrapponibile fra i due gruppi (94 e 95%). Tale procedura si basa su tre aspetti fondamentali: la posizione del paziente, la metodica di rimozione dell’ago e relativa sigillatura del tragitto di infissione e la gestione della complicanza pneumotorace. Ad oggi però non è ancora disponibile in letteratura una valutazione sulla radio-esposizione del paziente generata durante la procedura in confronto ad una biopsia con protocollo standard. Sono in generale disponibili pochi dati riguardo la dose di esposizione prodotta durante una procedura bioptica TC guidata. A tale scopo è stato condotto uno studio osservazionale retrospettivo presso il nostro dipartimento di Diagnostica per Immagini e Radiologia interventistica. Il lavoro è stato in grado di dimostrare come non ci sia una differenza significativa fra l’esposizione prodotta, misurata attraverso il DLP medio, durante una biopsia con protocollo PEARL e una biopsia con protocollo tradizionale, confermando inoltre una dose di esposizione media durante una biopsia del torace TC guidata in linea con i dati di letteratura. L’analisi ha permesso anche di valutare come la dimensione della lesione, misurata attraverso il suo diametro maggiore, non influisca sul DLP totale dell’esame. Confrontando i dati ottenuti nei due gruppi è stato inoltre possibile confermare come l’utilizzo del protocollo PEARL permetta, anche al di fuori del centro in cui è stato ideato, di ridurre l’incidenza di pneumotorace (8,3% rispetto al 34,5% del gruppo di controllo) e di drenaggio chirurgico (0% contro il 9% del gruppo di controllo) senza inficiare sull’accuratezza diagnostica (95,8%. rispetto al 96,3% del gruppo di controllo). L’analisi dei dati ottenuti ha permesso infine di evidenziare come, sul totale del DLP generato, l’insieme delle scansioni corte utilizzate per il centramento bioptico impatta in egual misura rispetto alla somma delle scansioni lunghe del torace utilizzate in fase pre e post procedurale, per le quali ad oggi non esiste ancora un protocollo standardizzato che ne identifichi quali e quante eseguire. Questo dato evidenzia come sarebbe auspicabile approfondire lo studio di questi aspetti in modo da riuscire a standardizzare il numero e il tipo di scansioni necessarie in ogni fase della procedura. Ciò permetterebbe di ridurre sensibilmente la dose di esposizione totale generata, completando quindi la valutazione del protocollo PEARL in ogni suo aspetto relativo a sicurezza ed efficaciaFile | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
TESI_ANTEGHINI_737557.pdf
non disponibili
Descrizione: studio comparativo fra utilizzo di protocollo pearl nella biopsia polmonare TC guidata e protocollo standard. Confronto su radioesposizione, incidenza di complicanze e accuratezza diagnotica.
Dimensione
2.2 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.2 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/3442