The study aims to recognize and analyse the discourse strategies used to represent male homosexuality in cinema. Using the instruments of Critical Discourse Analysis (Fairclough 1995), it focuses on understanding the social and political role of language employed in Philadelphia (1993), Milk (2008) and Pride (2014). The analyses of the films are presented in chronological order based on the date of release, in order to contextualize them in their times and recognize the influence of the socio-political context and, in turn, reflect on the films’ persuasive influence on the context itself. The analysis of Philadelphia aims to understand the homophobic and discriminatory language concerning AIDS and its association with male homosexuality, using the concept of “third epidemic” (Mann 1987). The analysis of Milk is helpful to comprehend the means used to re-politicise a relevant gay icon as Harvey Milk, in order to provide an example for political action. The language and discourse strategies employed in Pride display a successful intercultural communication between a London-based group of homosexual activists and a Welsh mining community on strike. It is therefore possible to recognize the linguistic mechanisms used to achieve an intercultural rapport. The analyses of the films, whose message and audience are different, aim to demonstrate the relevance of language in the cinematographic representation of male homosexuality and its cultural and socio-political potentiality. Indeed, cinema has a relevant role in constructing queer identities and in creating specific worldviews (Motschenbacher 2010).
L’elaborato si propone di identificare e analizzare alcune delle strategie discorsive utilizzate per rappresentare l’omosessualità maschile nel mondo cinematografico. Facendo ricorso agli strumenti dell’analisi critica del discorso (Fairclough 1995), si vuole ricostruire il ruolo sociale e politico del linguaggio utilizzato nei film Philadelphia (1993), Milk (2008) e Pride (2014), seguendo l’ordine cronologico dell’uscita delle pellicole, al fine di comprendere la pervasività del contesto sociopolitico di produzione e, allo stesso tempo, riflettere sull’influenza persuasiva che i film hanno esercitato sullo stesso contesto. L’analisi di Philadelphia è volta all’individuazione del linguaggio omofobo e discriminante utilizzato in relazione all’AIDS e alla sua associazione con l’omosessualità maschile, con riferimento alla cosiddetta third epidemic individuata da Mann (1987). L’elaborato prosegue studiando il linguaggio utilizzato in Milk, al fine di comprendere le modalità attraverso le quali è possibile ri-politicizzare un’icona omosessuale, fornendo un modello di azione tre decenni dopo l’uccisione di Harvey Milk. L’indagine svolta su Pride vuole mettere in luce le differenti forme di costruzione linguistica della riuscita comunicazione interculturale tra la comunità omosessuale londinese e un gruppo di minatori del Galles in sciopero, mostrando le ambivalenze di questa relazione e i meccanismi che rendono possibile una cooperazione. Si vuole dunque dimostrare, con l’analisi di tre pellicole che veicolano messaggi differenti, la rilevanza del linguaggio nella rappresentazione dell’omosessualità maschile attraverso il mezzo cinematografico e la sua potenzialità culturale e socio-politica. Il cinema dispone infatti di un rilevante potere di influenza sulla costruzione delle identità queer e sulla creazione di specifiche worldviews (Motschenbacher 2010).
Philadelphia, Milk, Pride: strategie discorsive nella rappresentazione cinematografica dell'omosessualità maschile
VITALE, ANNALISA
2020/2021
Abstract
L’elaborato si propone di identificare e analizzare alcune delle strategie discorsive utilizzate per rappresentare l’omosessualità maschile nel mondo cinematografico. Facendo ricorso agli strumenti dell’analisi critica del discorso (Fairclough 1995), si vuole ricostruire il ruolo sociale e politico del linguaggio utilizzato nei film Philadelphia (1993), Milk (2008) e Pride (2014), seguendo l’ordine cronologico dell’uscita delle pellicole, al fine di comprendere la pervasività del contesto sociopolitico di produzione e, allo stesso tempo, riflettere sull’influenza persuasiva che i film hanno esercitato sullo stesso contesto. L’analisi di Philadelphia è volta all’individuazione del linguaggio omofobo e discriminante utilizzato in relazione all’AIDS e alla sua associazione con l’omosessualità maschile, con riferimento alla cosiddetta third epidemic individuata da Mann (1987). L’elaborato prosegue studiando il linguaggio utilizzato in Milk, al fine di comprendere le modalità attraverso le quali è possibile ri-politicizzare un’icona omosessuale, fornendo un modello di azione tre decenni dopo l’uccisione di Harvey Milk. L’indagine svolta su Pride vuole mettere in luce le differenti forme di costruzione linguistica della riuscita comunicazione interculturale tra la comunità omosessuale londinese e un gruppo di minatori del Galles in sciopero, mostrando le ambivalenze di questa relazione e i meccanismi che rendono possibile una cooperazione. Si vuole dunque dimostrare, con l’analisi di tre pellicole che veicolano messaggi differenti, la rilevanza del linguaggio nella rappresentazione dell’omosessualità maschile attraverso il mezzo cinematografico e la sua potenzialità culturale e socio-politica. Il cinema dispone infatti di un rilevante potere di influenza sulla costruzione delle identità queer e sulla creazione di specifiche worldviews (Motschenbacher 2010).File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/34419