The Covid 19 pandemic has profoundly shaken the labour market, changing its connotations and forcing companies, organisations and governments to rapidly rethink their methods and management from the ground up. The price that the population is paying is high, especially for the most vulnerable sections of the population and for those productive sectors such as tourism or leisure, where mobility and direct contact between people are essential, and which for almost a year and a half have been drastically limited or even temporarily suspended. The COVID-19 pandemic is not only a health emergency but also a serious economic and labour market crisis that is having a huge impact on people worldwide. According to the latest data published by Istat, in the fourth quarter of last year, due to Covid-19, labour input (measured by hours worked) decreased by 1.5% compared to the previous quarter and by 7.5 compared to the fourth quarter of 2019. Looking at the data in trend terms, it can be seen that employment continued to follow a downward trajectory and fell by 414,000 compared to Q4 two years ago (-1.8%). Although there was a slight increase of 0.7% in the number of permanent employees (98,000), of particular concern was the collapse in the number of fixed-term employees, which fell by -12.3% (-383,000 workers), and of the number of self-employed (-2.4%). The timely adoption of effective and coordinated measures can limit the impact of this crisis. In addition to defining principles and rights at work, international labour standards can guide the design of both labour and economic policies and interventions. Adopted by governments, employers' representatives and trade unions in the 187 ILO member countries, these standards promote decent work and a fair and sustainable economic recovery. According to estimates by the World Labour Organisation (WTO, a subsidiary of the United Nations), the number of hours worked on a global scale in 2020 is down 8.8% compared to 2019. We are talking about 12 billion hours lost per week, the equivalent of about 250 million full-time equivalent jobs going up in smoke. To get an idea of the alarming scale of the phenomenon, it is useful to note that over the last 15 years working hours have steadily increased globally from one year to the next. Even in 2009 - at the peak of the global financial crisis - there was an increase (albeit modest) in the number of hours worked per week compared to the previous year. All these analyses mean that Italy today has to fight an intense battle against a health, economic but above all social crisis.
La pandemia di Covid 19 ha scosso profondamente il mercato del lavoro, ne ha cambiato i connotati, obbligando aziende, organizzazioni e governi a ripensare rapidamente le proprie modalità e le proprie gestioni dalle sue fondamenta. Il prezzo che la popolazione sta pagando è alto, lo è soprattutto per le fasce più vulnerabili della popolazione e per quei settori produttivi come il turismo o il leisure, in cui mobilità e contatto diretto tra le persone sono imprescindibili e da quasi un anno e mezzo hanno subito una drastica limitazione se non addirittura la temporanea sospensione. La pandemia del COVID-19 non è soltanto un’emergenza sanitaria ma costituisce anche una grave crisi economica e del mercato del lavoro che sta avendo un enorme impatto sulle persone su scala mondiale. Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Istat, nel quarto trimestre dello scorso anno, a causa del Covid-19, l’input di lavoro (misurato dalle ore lavorate) ha fatto registrare una diminuzione dell’1,5% rispetto al trimestre precedente e del 7,5 rispetto al quarto trimestre 2019. Se osserviamo i dati in termini tendenziali è possibile notare come l’occupazione abbia continuato a seguire una parabola discendente ed è arrivata a ridursi di 414.000 unità rispetto al quarto trimestre di due anni fa (-1,8%). Nonostante si registri un lieve aumento dello 0,7% dei dipendenti a tempo indeterminato (98.000), a preoccupare è soprattutto il crollo del numero di dipendenti a termine, che ha fatto registrare un -12,3%, (-383.000 lavoratori) e di quelli indipendenti (-2,4%). L’adozione tempestiva di misure efficaci e coordinate può limitare l’impatto di questa crisi. Oltre a definire i principi e diritti sul lavoro, le norme internazionali del lavoro possono guidare la definizione di politiche e interventi sia in materia di lavoro che di politica economica. Adottate dai governi, rappresentanti dei datori di lavoro e sindacati dei 187 Paesi membri dell’OIL, queste norme promuovono il lavoro dignitoso e una ripresa economica equa e sostenibile. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale Lavoro (Oml, una costola delle Nazioni Unite), nel 2020 il numero delle ore lavorate su scala globale è calato dell’8,8% rispetto al 2019. Parliamo di 12 miliardi di ore perse a settimana, l’equivalente di circa 250 milioni di posti di lavoro a tempo pieno (full time equivalent jobs) che sono andati in fumo. Per avere un’idea delle dimensioni allarmanti del fenomeno, è utile osservare che negli ultimi 15 anni le ore di lavoro sono costantemente aumentate a livello globale da un anno all’altro. Persino nel 2009 – al picco della crisi finanziaria globale – ci fu un aumento (seppur modesto) delle ore lavorate a settimana rispetto all'anno precedente. Tutte queste analisi fanno sì che ad oggi l'Italia debba combattere una intensa battaglia contro una crisi sanitaria, economia ma soprattutto sociale.
EFFETTI MACROECONOMICI DEL COVID 19 SUL MERCATO DEL LAVORO
PELLIZZAROLI, GAIA
2020/2021
Abstract
La pandemia di Covid 19 ha scosso profondamente il mercato del lavoro, ne ha cambiato i connotati, obbligando aziende, organizzazioni e governi a ripensare rapidamente le proprie modalità e le proprie gestioni dalle sue fondamenta. Il prezzo che la popolazione sta pagando è alto, lo è soprattutto per le fasce più vulnerabili della popolazione e per quei settori produttivi come il turismo o il leisure, in cui mobilità e contatto diretto tra le persone sono imprescindibili e da quasi un anno e mezzo hanno subito una drastica limitazione se non addirittura la temporanea sospensione. La pandemia del COVID-19 non è soltanto un’emergenza sanitaria ma costituisce anche una grave crisi economica e del mercato del lavoro che sta avendo un enorme impatto sulle persone su scala mondiale. Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Istat, nel quarto trimestre dello scorso anno, a causa del Covid-19, l’input di lavoro (misurato dalle ore lavorate) ha fatto registrare una diminuzione dell’1,5% rispetto al trimestre precedente e del 7,5 rispetto al quarto trimestre 2019. Se osserviamo i dati in termini tendenziali è possibile notare come l’occupazione abbia continuato a seguire una parabola discendente ed è arrivata a ridursi di 414.000 unità rispetto al quarto trimestre di due anni fa (-1,8%). Nonostante si registri un lieve aumento dello 0,7% dei dipendenti a tempo indeterminato (98.000), a preoccupare è soprattutto il crollo del numero di dipendenti a termine, che ha fatto registrare un -12,3%, (-383.000 lavoratori) e di quelli indipendenti (-2,4%). L’adozione tempestiva di misure efficaci e coordinate può limitare l’impatto di questa crisi. Oltre a definire i principi e diritti sul lavoro, le norme internazionali del lavoro possono guidare la definizione di politiche e interventi sia in materia di lavoro che di politica economica. Adottate dai governi, rappresentanti dei datori di lavoro e sindacati dei 187 Paesi membri dell’OIL, queste norme promuovono il lavoro dignitoso e una ripresa economica equa e sostenibile. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale Lavoro (Oml, una costola delle Nazioni Unite), nel 2020 il numero delle ore lavorate su scala globale è calato dell’8,8% rispetto al 2019. Parliamo di 12 miliardi di ore perse a settimana, l’equivalente di circa 250 milioni di posti di lavoro a tempo pieno (full time equivalent jobs) che sono andati in fumo. Per avere un’idea delle dimensioni allarmanti del fenomeno, è utile osservare che negli ultimi 15 anni le ore di lavoro sono costantemente aumentate a livello globale da un anno all’altro. Persino nel 2009 – al picco della crisi finanziaria globale – ci fu un aumento (seppur modesto) delle ore lavorate a settimana rispetto all'anno precedente. Tutte queste analisi fanno sì che ad oggi l'Italia debba combattere una intensa battaglia contro una crisi sanitaria, economia ma soprattutto sociale.File | Dimensione | Formato | |
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