This paper proposes the analysis of an alternative view of public finance in contrast to the one supported by the dominant approach in macroeconomics in which the state, likened to a family or a business, is subject to strict budgetary constraints. In particular, the heterodox approach known as Modern Money Theory (MMT) is explored, setting out the basic assumptions of the theory and how these can be used to study the state budget from a different perspective. Economists belonging to this school of thought argue that the budget of a government is not comparable to that of a family or a company and for this reason they call themselves the "Deficit Owls", in opposition to the "Hawks" and the "Doves". The paper emphasises the sectoral balance approach developed by economist Wynne Godley and the Financial Sector Balance Model derived from it and shows how this is an important macroeconomic analysis tool that can be used, for example, to predict and model the effect of an austerity policy. The sectoral balances approach is used, together with the other fundamental aspects of MMT, to analyse the main concerns that orthodox economics expresses towards public deficits, allowing to give another key to interpret these economic problems; in particular, the problems of public debt sustainability, of the "crowding out" effect, of the "twin deficits" hypothesis and of inflation are analysed, also with the use of simple graphs elaborated by the author concerning Italy. About the sustainability of public debt, the substantial differences between the financial constraints of a State and those of a family are highlighted, as well as the role of the Central Bank, which, thanks to its ability to buy or sell government bonds in the secondary market, can influence their price. The "crowding out" effect is instead analysed by emphasising the functioning of public spending, and highlighting its effects on private savings and interest rates. Concerning the "twin deficits" hypothesis, the realism and causality of the relationship between public and foreign deficits is investigated. Finally, the limits of the quantitative theory of money are highlighted, proposing a different view on the causes and possible solutions to contain the problem of inflation. In conclusion, this paper tries to show how, by adopting an approach that starts from the observation of how an economic system really works, it is possible to arrive at conclusions that are very different from those of the orthodox neoclassical theory and, in many cases, more relevant to reality.
In questo elaborato si propone l’analisi di una visione alternativa della finanza pubblica rispetto a quella sostenuta dall’approccio dominante in macroeconomia nel quale lo Stato, paragonato a una famiglia o a un’impresa, deve sottostare a dei rigidi vincoli di bilancio. Si approfondisce in particolare l’approccio eterodosso noto come Modern Money Theory (MMT), esponendo le ipotesi fondamentali della teoria e come queste possano essere utilizzate per studiare in una prospettiva differente il bilancio di uno Stato. Gli economisti appartenenti a questa scuola di pensiero sostengono che il bilancio di un governo non sia paragonabile a quello di una famiglia o di un’impresa e per questo si definiscono i “Gufi del deficit”, in contrapposizione ai “Falchi” e alle “Colombe”. All’interno dell’elaborato si pone l’accento sull’approccio dei saldi settoriali sviluppato dall’economista Wynne Godley e sul “Financial Sector Balance Model” da esso derivato, e si mostra come questo sia un importante strumento di analisi macroeconomica che può essere utilizzato ad esempio per prevedere e modellizzare l’effetto di una politica di austerità. L’approccio dei saldi settoriali viene impiegato, insieme agli altri aspetti fondamentali della MMT, per analizzare le principali preoccupazioni che l’economia ortodossa esprime verso i deficit pubblici, permettendo di dare un’altra chiave di lettura a questi problemi economici; si analizzano in particolare i problemi della sostenibilità del debito pubblico, dell’effetto “crowding out”, dell’ipotesi dei “deficit gemelli” e dell’inflazione, anche con l’utilizzo di semplici grafici elaborati dall’autore riguardanti l’Italia. A proposito della sostenibilità del debito pubblico si evidenziano le differenze sostanziali tra i vincoli finanziari di uno Stato e quelli di una famiglia e il ruolo della Banca Centrale, la quale, grazie alla sua capacità di acquistare o vendere titoli di stato nel mercato secondario, ne può influenzare il prezzo. L’effetto “crowding out” viene invece analizzato mettendo in rilievo il funzionamento della spesa pubblica, e sottolineando gli effetti che quest’ultima ha sul risparmio privato e sul tasso di interesse. Per quanto riguarda l’ipotesi dei “deficit gemelli” si indaga sulla realisticità e sulla causalità della relazione tra deficit pubblici ed esteri. Si evidenziano infine i limiti della teoria quantitativa della moneta, proponendo una visione differente sulle cause e sulle possibili soluzioni atte a contenere il problema dell’inflazione. In conclusione, con questo elaborato si cerca di dimostrare come, adottando un approccio che parte dall’osservazione di come funziona realmente un sistema economico, si possa arrivare a delle conclusioni molto diverse rispetto a quelle della teoria ortodossa neoclassica, e, in molti casi, più attinenti alla realtà.
I "Gufi del deficit": la prospettiva della Modern Money Theory sul bilancio dello Stato
ALIFREDI, TOMASO CHIAFFREDO
2020/2021
Abstract
In questo elaborato si propone l’analisi di una visione alternativa della finanza pubblica rispetto a quella sostenuta dall’approccio dominante in macroeconomia nel quale lo Stato, paragonato a una famiglia o a un’impresa, deve sottostare a dei rigidi vincoli di bilancio. Si approfondisce in particolare l’approccio eterodosso noto come Modern Money Theory (MMT), esponendo le ipotesi fondamentali della teoria e come queste possano essere utilizzate per studiare in una prospettiva differente il bilancio di uno Stato. Gli economisti appartenenti a questa scuola di pensiero sostengono che il bilancio di un governo non sia paragonabile a quello di una famiglia o di un’impresa e per questo si definiscono i “Gufi del deficit”, in contrapposizione ai “Falchi” e alle “Colombe”. All’interno dell’elaborato si pone l’accento sull’approccio dei saldi settoriali sviluppato dall’economista Wynne Godley e sul “Financial Sector Balance Model” da esso derivato, e si mostra come questo sia un importante strumento di analisi macroeconomica che può essere utilizzato ad esempio per prevedere e modellizzare l’effetto di una politica di austerità. L’approccio dei saldi settoriali viene impiegato, insieme agli altri aspetti fondamentali della MMT, per analizzare le principali preoccupazioni che l’economia ortodossa esprime verso i deficit pubblici, permettendo di dare un’altra chiave di lettura a questi problemi economici; si analizzano in particolare i problemi della sostenibilità del debito pubblico, dell’effetto “crowding out”, dell’ipotesi dei “deficit gemelli” e dell’inflazione, anche con l’utilizzo di semplici grafici elaborati dall’autore riguardanti l’Italia. A proposito della sostenibilità del debito pubblico si evidenziano le differenze sostanziali tra i vincoli finanziari di uno Stato e quelli di una famiglia e il ruolo della Banca Centrale, la quale, grazie alla sua capacità di acquistare o vendere titoli di stato nel mercato secondario, ne può influenzare il prezzo. L’effetto “crowding out” viene invece analizzato mettendo in rilievo il funzionamento della spesa pubblica, e sottolineando gli effetti che quest’ultima ha sul risparmio privato e sul tasso di interesse. Per quanto riguarda l’ipotesi dei “deficit gemelli” si indaga sulla realisticità e sulla causalità della relazione tra deficit pubblici ed esteri. Si evidenziano infine i limiti della teoria quantitativa della moneta, proponendo una visione differente sulle cause e sulle possibili soluzioni atte a contenere il problema dell’inflazione. In conclusione, con questo elaborato si cerca di dimostrare come, adottando un approccio che parte dall’osservazione di come funziona realmente un sistema economico, si possa arrivare a delle conclusioni molto diverse rispetto a quelle della teoria ortodossa neoclassica, e, in molti casi, più attinenti alla realtà.File | Dimensione | Formato | |
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