The thesis aims to analyze the morphological evolution of the Lingotto by identifying all the historical factors and the great changes that have led it to be one of the most important districts for the economic-industrial development of the post-Fordist period in Turin. Today, when we talk about the Lingotto, we usually mean one of the 23 districts of the Piedmontese capital, but originally the "Lingotto" was a large portion of rural territory located south of the customs belt of the city of Turin which included today's district of the same name and the nearby Nizza-Millefonti district. The two districts are still separated today by the presence of the railway which in the past was an element of division, but also of attraction for industries and production activities. The presence of factories, initially located mainly along today's via Nizza which was one of the main access routes to the city of Turin, represented one of the main growth factors. Among the various industries that had settled in the territory, the most important in terms of size and number of workers was Fiat Lingotto, the construction of the large complex led to great changes throughout the Lingotto area which in a short time was filled with new workers from other parts of the city of Turin, from the surrounding countryside and also from other Italian regions, promoting a long season of building growth that continued until the postwar period. Today the Lingotto is one of the districts in which the post-Fordist imprint is still visible and which the city of Turin has attempted to modernize through some redevelopment interventions such as those implemented on the occasion of the XX Winter Olympics in 2006. The abandonment of the structures built for the Olympics following the end of the Games produced severe physical and social degradation which brought the Lingotto back to the center of the redevelopment and refurbishment policies already applied by Fiat following the closure of the large factory in the 1980s.
La tesi ha l’obbiettivo di analizzare l’evoluzione morfologica del Lingotto individuando tutti i fattori storici e i grandi cambiamenti che lo hanno portato ad essere uno dei quartieri più importanti per lo sviluppo economico-industriale del periodo postfordista torinese. Oggi quando si parla del Lingotto normalmente s’intende uno dei 23 quartieri del capoluogo piemontese, ma in origine il “Lingotto” era un’ampia porzione di territorio rurale localizzata a sud della cinta daziaria della città di Torino che comprendeva l’odierno quartiere omonimo e il vicino quartiere Nizza-Millefonti. I due quartieri sono ancora tutt’oggi separati dalla presenza della ferrovia che in passato ha costituito un elemento di frazionamento, ma anche d’attrazione per industrie e attività produttive. La presenza delle fabbriche, localizzate inizialmente soprattutto lungo l’odierna via Nizza che costituiva una delle principali vie d’accesso alla città di Torino, ha rappresentato uno dei principali fattori di crescita. Tra le varie industrie che si erano insediate nel territorio la più importante per dimensioni e numero di operai fu la Fiat Lingotto, la costruzione del grande complesso portò a grandi cambiamenti in tutto il territorio del Lingotto che in breve tempo si riempì di nuovi operai provenienti da altre parti della città di Torino, dalle campagne circostanti e anche da altre regioni italiane, promuovendo una lunga stagione di crescita edilizia che proseguì fino al dopoguerra. Oggi il Lingotto è uno dei quartieri in cui l’impronta postfordista è ancora visibile e che la città di Torino ha tentato di modernizzare attraverso alcuni interventi di riqualificazione come quelli attuati in occasione delle XX Olimpiadi Invernali del 2006. L’abbandono delle strutture realizzate per le olimpiadi in seguito alla fine dei Giochi hanno prodotto un forte degrado fisico e sociale che hanno portato nuovamente il Lingotto al centro delle politiche di riqualificazione e rifunzionalizzazione, già applicate dalla Fiat in seguito alla chiusura del grande stabilimento negli anni Ottanta.
Lo sviluppo morfologico del quartiere Lingotto: dai primi insediamenti industriali agli interventi di riqualificazione urbana.
ONOFRI, ARIANNA
2020/2021
Abstract
La tesi ha l’obbiettivo di analizzare l’evoluzione morfologica del Lingotto individuando tutti i fattori storici e i grandi cambiamenti che lo hanno portato ad essere uno dei quartieri più importanti per lo sviluppo economico-industriale del periodo postfordista torinese. Oggi quando si parla del Lingotto normalmente s’intende uno dei 23 quartieri del capoluogo piemontese, ma in origine il “Lingotto” era un’ampia porzione di territorio rurale localizzata a sud della cinta daziaria della città di Torino che comprendeva l’odierno quartiere omonimo e il vicino quartiere Nizza-Millefonti. I due quartieri sono ancora tutt’oggi separati dalla presenza della ferrovia che in passato ha costituito un elemento di frazionamento, ma anche d’attrazione per industrie e attività produttive. La presenza delle fabbriche, localizzate inizialmente soprattutto lungo l’odierna via Nizza che costituiva una delle principali vie d’accesso alla città di Torino, ha rappresentato uno dei principali fattori di crescita. Tra le varie industrie che si erano insediate nel territorio la più importante per dimensioni e numero di operai fu la Fiat Lingotto, la costruzione del grande complesso portò a grandi cambiamenti in tutto il territorio del Lingotto che in breve tempo si riempì di nuovi operai provenienti da altre parti della città di Torino, dalle campagne circostanti e anche da altre regioni italiane, promuovendo una lunga stagione di crescita edilizia che proseguì fino al dopoguerra. Oggi il Lingotto è uno dei quartieri in cui l’impronta postfordista è ancora visibile e che la città di Torino ha tentato di modernizzare attraverso alcuni interventi di riqualificazione come quelli attuati in occasione delle XX Olimpiadi Invernali del 2006. L’abbandono delle strutture realizzate per le olimpiadi in seguito alla fine dei Giochi hanno prodotto un forte degrado fisico e sociale che hanno portato nuovamente il Lingotto al centro delle politiche di riqualificazione e rifunzionalizzazione, già applicate dalla Fiat in seguito alla chiusura del grande stabilimento negli anni Ottanta.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/34221