Il lavoro tratta della questione della negazione in Edmund Husserl, tema assunto come sintomatico delle problematicità cui conduce la concezione dell’esperienza delineata nella cosiddetta fenomenologia genetica. Nel quadro di una Rückfrage volta a indagare la genesi antepredicativa del giudizio, giustificata da un rigetto del kantismo implicante sia il concepimento di una certa legalità intrinseca nell’esperienza sia un ridimensionamento dell’idealismo trascendentale di "Idee I", Husserl giunge in "Lezioni sulla sintesi passiva" e in "Esperienza e giudizio" a proporre una collocazione della negazione già in quel livello esperienziale che è anteriore alla predicazione. Ciò comporta tuttavia ambiguità insormontabili, rivelatrici dei limiti di una fenomenologia concepita come movimento a zig-zag tra due poli – uno empirico, uno trascendentale – in ultima analisi forse inconciliabili. Fare della negazione il motivo che dinamizza la genesi, come vorrebbe Jacques Derrida, appare l’unica soluzione percorribile, al prezzo tuttavia di una fuoriuscita dalla fenomenologia.
Esperienza e negazione nella fenomenologia genetica di Edmund Husserl
PILOTTO, DAVIDE
2019/2020
Abstract
Il lavoro tratta della questione della negazione in Edmund Husserl, tema assunto come sintomatico delle problematicità cui conduce la concezione dell’esperienza delineata nella cosiddetta fenomenologia genetica. Nel quadro di una Rückfrage volta a indagare la genesi antepredicativa del giudizio, giustificata da un rigetto del kantismo implicante sia il concepimento di una certa legalità intrinseca nell’esperienza sia un ridimensionamento dell’idealismo trascendentale di "Idee I", Husserl giunge in "Lezioni sulla sintesi passiva" e in "Esperienza e giudizio" a proporre una collocazione della negazione già in quel livello esperienziale che è anteriore alla predicazione. Ciò comporta tuttavia ambiguità insormontabili, rivelatrici dei limiti di una fenomenologia concepita come movimento a zig-zag tra due poli – uno empirico, uno trascendentale – in ultima analisi forse inconciliabili. Fare della negazione il motivo che dinamizza la genesi, come vorrebbe Jacques Derrida, appare l’unica soluzione percorribile, al prezzo tuttavia di una fuoriuscita dalla fenomenologia.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/34214