With the technological development and the progressive evolution of pathophysiological knowledge, even the diagnosis of equilibrium pathologies now makes use of methods and tools that allow to detect bodily signs for the recognition of the mechanisms underlying the diseases. The non-instrumental clinical approach is defined Bedside Vestibular Examination: specific semiological maneuvers which, combined with the clinical history, make it possible to establish if further diagnostic tests are required to reach a specific diagnosis. The test object of our study is in fact an integral part of these preliminary investigations, it is the Skull Vibration-induced Nystagmus Test (SVINT). This method allows to highlight how in case of asymmetry of the labyrinths it develops an ocular reaction (nystagmus) using a vibratory stimulation applied to skull’s bones. This is a rapid examination that does not cause discomfort or pain to the patient and can be instantly stopped with the cessation of the stimulus. With this study we wanted to confirm the diagnostic usefulness of the vibratory test, collecting the clinical data of a group of patients who belonged to the Otoneurology laboratory of the University of Turin. Fifty subjects with balance disorders, aged between 24 and 83, of both sexes, 29 females and 21 males were examined. They were initially subjected to an ENT examination, DHI questionnaire, audiometric balance and finally a bedside assessment, which included the execution of the vibratory test, the video head impulse test (vHIT) and thermal tests. Analyzing the results obtained with the 3 different methods, we observed a higher sensitivity of the vibratory test compared to the other 2 tests, with a positivity in 47 patients out of 50. We therefore believe that the vibratory test should be used as a preliminary investigation, necessary for an immediate and comfortable approach to vestibular pathology.
Attraverso lo sviluppo tecnologico e la progressiva evoluzione delle conoscenze fisiopatologiche, anche la diagnosi delle patologie dell'equilibrio si avvale oggi di metodiche e strumenti che permettono di rilevare segni corporei utili per il riconoscimento dei meccanismi che stanno alla base delle malattie. L’approccio clinico non strumentale viene definito nel suo insieme Bedside Vestibular Examination: specifiche manovre semeiologiche che, unite alla storia clinica, permettono di stabilire se siano necessari ulteriori test diagnostici al fine di giungere a una diagnosi specifica. Il test oggetto del nostro studio è infatti parte integrante di queste indagini preliminari, si tratta del Test del Nistagmo Indotto da Vibrazioni del Cranio (SVINT). Questa metodica permette di evidenziare come, in caso di asimmetria dei labirinti, si sviluppi una reazione oculare (nistagmo) attraverso l’utilizzo di una stimolazione vibratoria applicata sulle ossa del cranio. È un esame rapido che non provoca fastidio o dolore al paziente e può essere istantaneamente interrotto con la cessazione dello stimolo. Con questo studio abbiamo voluto confermare l'utilità diagnostica del test vibratorio, raccogliendo i dati clinici di un gruppo di pazienti che afferivano al laboratorio di Otoneurologia dell'Università di Torino. Sono stati esaminati 50 soggetti affetti da disturbi dell’equilibrio, con età compresa tra 24 e 83 anni, ambosessi, 29 femmine e 21 maschi. Sono stati inizialmente sottoposti a una visita ORL, questionario DHI, bilancio audiometrico e infine a valutazione bedside, che prevedeva l’esecuzione del test vibratorio, il video head impulse test (vHIT) e le prove termiche. Analizzando i risultati ottenuti con le 3 differenti metodiche, abbiamo osservato una sensibilità maggiore del test vibratorio rispetto alle altre 2 prove con una positività in 47 pazienti su 50. Riteniamo quindi che il test vibratorio debba essere utilizzato come indagine preliminare, fondamentale per un immediato e confortevole approccio alla patologia vestibolare.
Il test vibratorio nella diagnostica vestibolare
BERGESE, DENISE
2020/2021
Abstract
Attraverso lo sviluppo tecnologico e la progressiva evoluzione delle conoscenze fisiopatologiche, anche la diagnosi delle patologie dell'equilibrio si avvale oggi di metodiche e strumenti che permettono di rilevare segni corporei utili per il riconoscimento dei meccanismi che stanno alla base delle malattie. L’approccio clinico non strumentale viene definito nel suo insieme Bedside Vestibular Examination: specifiche manovre semeiologiche che, unite alla storia clinica, permettono di stabilire se siano necessari ulteriori test diagnostici al fine di giungere a una diagnosi specifica. Il test oggetto del nostro studio è infatti parte integrante di queste indagini preliminari, si tratta del Test del Nistagmo Indotto da Vibrazioni del Cranio (SVINT). Questa metodica permette di evidenziare come, in caso di asimmetria dei labirinti, si sviluppi una reazione oculare (nistagmo) attraverso l’utilizzo di una stimolazione vibratoria applicata sulle ossa del cranio. È un esame rapido che non provoca fastidio o dolore al paziente e può essere istantaneamente interrotto con la cessazione dello stimolo. Con questo studio abbiamo voluto confermare l'utilità diagnostica del test vibratorio, raccogliendo i dati clinici di un gruppo di pazienti che afferivano al laboratorio di Otoneurologia dell'Università di Torino. Sono stati esaminati 50 soggetti affetti da disturbi dell’equilibrio, con età compresa tra 24 e 83 anni, ambosessi, 29 femmine e 21 maschi. Sono stati inizialmente sottoposti a una visita ORL, questionario DHI, bilancio audiometrico e infine a valutazione bedside, che prevedeva l’esecuzione del test vibratorio, il video head impulse test (vHIT) e le prove termiche. Analizzando i risultati ottenuti con le 3 differenti metodiche, abbiamo osservato una sensibilità maggiore del test vibratorio rispetto alle altre 2 prove con una positività in 47 pazienti su 50. Riteniamo quindi che il test vibratorio debba essere utilizzato come indagine preliminare, fondamentale per un immediato e confortevole approccio alla patologia vestibolare.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/342