Nel 1918 la popolazione mondiale è stata contagiata dall’influenza spagnola, un’epidemia che ha messo in ginocchio tutto il mondo e 100 anni dopo la stessa situazione si è ripetuta, senza un conflitto mondiale da fronteggiare, senza le condizioni di vita precarie di un secolo fa e con tutte le comodità che il progresso tecnologico ha fornito. Nonostante ciò, gli esseri umani si sono trovati di nuovo in ginocchio di fronte a una pandemia globale. Pipistrelli, pangolini, esperimenti di laboratorio: molte ipotesi sulla probabile origine del COVID-19 ma nessuna di esse è stata confermata dalla comunità scientifica. Grazie alle ricerche genomiche però si è potuto fare chiarezza sulla possibile parentela del SARS-CoV-2 con Coronavirus presenti naturalmente nei DNA dei chirotteri, questi piccoli mammiferi con un particolare sistema immunitario, che li protegge da batteri e virus e li rende i principali vettori di questi patogeni, che da sempre attanagliano la vita dell’essere umano. Animali studiati in tempi piuttosto recenti nei quali si è scoperto che il RaTG13, il genoma di un virus portato da chirotteri e pangolini, è simile al COVID-19 al 91%, questa affinità però non li lega direttamente alle ipotesi che li coinvolgono nella diffusione del SARS-CoV-2. L’impatto dell’uomo sui sistemi naturali potrebbe essere imputabile all’esplosione di questa epidemia, come è anche successo con la diffusione dell’Ebolavirus: con la frammentazione degli habitat i gorilla sono venuti a contatto più frequentemente con chirotteri naturali portatori dell’Ebola, e così hanno contratto il virus; gli esseri umani in seguito per scopi venatori e per condivisione dell’areale sono stati contagiati anche loro dall’Ebola che si è rapidamente diffusa nelle regioni centro africane. I chirotteri, oltre ad essere gli unici mammiferi in grado di volare e ad avere un sistema immunitario modificato e adattato a convivere con i virus, hanno anche sviluppato una serie di adattamenti fisiologici e comportamentali alla vita notturna come l’utilizzo di ecolocalizzazione per orientarsi al buio e la capacità di entrare in uno stato di torpore quando le condizioni ambientali esterne sono avverse. Infine, i chirotteri, sono importanti bioindicatori, hanno ruoli funzionali all’interno delle comunità ecologiche, come il mantenimento dell’equilibrio nella distribuzione degli insetti in quanto le famiglie appartenenti al sottordine Yangochiroptera sono prevalentemente insettivore, inoltre sono fondamentali come impollinatori notturni contribuendo alla riproduzione delle piante fondamentali per la vita umana.
Chirotteri: fondamentali indicatori bioecologici, serbatoi e vettori di virus.
PAIROTTI, CARLOTTA
2020/2021
Abstract
Nel 1918 la popolazione mondiale è stata contagiata dall’influenza spagnola, un’epidemia che ha messo in ginocchio tutto il mondo e 100 anni dopo la stessa situazione si è ripetuta, senza un conflitto mondiale da fronteggiare, senza le condizioni di vita precarie di un secolo fa e con tutte le comodità che il progresso tecnologico ha fornito. Nonostante ciò, gli esseri umani si sono trovati di nuovo in ginocchio di fronte a una pandemia globale. Pipistrelli, pangolini, esperimenti di laboratorio: molte ipotesi sulla probabile origine del COVID-19 ma nessuna di esse è stata confermata dalla comunità scientifica. Grazie alle ricerche genomiche però si è potuto fare chiarezza sulla possibile parentela del SARS-CoV-2 con Coronavirus presenti naturalmente nei DNA dei chirotteri, questi piccoli mammiferi con un particolare sistema immunitario, che li protegge da batteri e virus e li rende i principali vettori di questi patogeni, che da sempre attanagliano la vita dell’essere umano. Animali studiati in tempi piuttosto recenti nei quali si è scoperto che il RaTG13, il genoma di un virus portato da chirotteri e pangolini, è simile al COVID-19 al 91%, questa affinità però non li lega direttamente alle ipotesi che li coinvolgono nella diffusione del SARS-CoV-2. L’impatto dell’uomo sui sistemi naturali potrebbe essere imputabile all’esplosione di questa epidemia, come è anche successo con la diffusione dell’Ebolavirus: con la frammentazione degli habitat i gorilla sono venuti a contatto più frequentemente con chirotteri naturali portatori dell’Ebola, e così hanno contratto il virus; gli esseri umani in seguito per scopi venatori e per condivisione dell’areale sono stati contagiati anche loro dall’Ebola che si è rapidamente diffusa nelle regioni centro africane. I chirotteri, oltre ad essere gli unici mammiferi in grado di volare e ad avere un sistema immunitario modificato e adattato a convivere con i virus, hanno anche sviluppato una serie di adattamenti fisiologici e comportamentali alla vita notturna come l’utilizzo di ecolocalizzazione per orientarsi al buio e la capacità di entrare in uno stato di torpore quando le condizioni ambientali esterne sono avverse. Infine, i chirotteri, sono importanti bioindicatori, hanno ruoli funzionali all’interno delle comunità ecologiche, come il mantenimento dell’equilibrio nella distribuzione degli insetti in quanto le famiglie appartenenti al sottordine Yangochiroptera sono prevalentemente insettivore, inoltre sono fondamentali come impollinatori notturni contribuendo alla riproduzione delle piante fondamentali per la vita umana.File | Dimensione | Formato | |
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