Starting from the first philosophical definition of Kant,passing through the more modern ones proposed by Andrea Dworkin and Sandra Barky, ending then with Fredriksin and Roberts will be contextualized the phenomenon of objectification and self-objectification within a fairly clear theoretical framework, in order to have a solid starting point to better integrate the concepts that will be deepened during the drafting. The characteristics and effects if this phenomenon will be analysed oulining at the same time individual and social factors able to unleasj an objective thought on others and on themselves. It will be highlighted how changes the objectuve thinking between men and women and therefore the salient aspects of female and male objectification in relation to individual and social factors. After explaining that objectification and self-objectification are phenomena which most affect women, will be analyzed the close link between this phenomena and the denial of female humanity, in that objectifying a person means treating him as an object: this implies a temporary or permanent alteration of how his humanity is also perceived. Since female sexual objectification and gender violence are both expressions of a sexist cultural model that legitimises a multiplicity of men’s negative attitudes towards women that, many times, even borders on violence itself. Therefore will be explored phenomena such as sexual harassment and street harassment, which continue daily to perpetuate, insidiously within our society,involving especially women. A reflection will be made on the shame: a feeling that often goes hand in hand with self-objectification, because with both we automatically give ourselves a severe and judgmental look. At the same time, the so-called “rape myths” will also be analysed, that are specific false and stereotypical beliefs about the characteristics of the victims, the rapist, and the context in which violence takes place. To finish you will se how objectification and self-objectification can be undstood as phenomena that allow to consolidate gender inequalities, because they correspond,from a socio-cultural point of view, to the internalization of female social inferiority.

Partendo dalla prima definizione filosofica di Kant, passando tramite quelle più moderne proposte da Andrea Dworkin e Sandra Bartky, terminando poi con Fredrikson e Roberts sarà contestualizzato il fenomeno dell’oggettivazione e dell’auto-oggettivazione entro un quadro teorico abbastanza chiaro, in modo da avere una base di partenza solida per integrare al meglio i concetti che saranno poi approfonditi nel corso della stesura. Saranno quindi analizzate le caratteristiche e gli effetti di tale fenomeno delineando al contempo quali siano i fattori individuali e sociali in grado di scatenare un pensiero oggettivante sugli altri e su sé stessi. Sarà messo in luce come cambia il pensiero oggettivante tra uomini e donne e quindi gli aspetti salienti dell’oggettivazione femminile e di quella maschile in relazione appunto a fattori individuali e sociali. Dopo aver spiegato che oggettivazione e auto-oggettivazione sono fenomeni che coinvolgono con maggior incidenza le donne, sarà analizzato il nesso stringente tra tali fenomeni e la negazione dell’umanità femminile, in quanto oggettivare una persona significa trattarla come un oggetto: questo implica un’alterazione provvisoria o permanente di come viene poi percepita anche la sua umanità. In quanto l’oggettivazione sessuale femminile e la violenza di genere sono entrambe espressioni di un modello culturale sessista che legittima una molteplicità di atteggiamenti negativi degli uomini verso le donne che, tante volte, sconfina addirittura nella violenza vera e propria. Pertanto verranno indagati fenomeni quali sexual harassment e street harassment, i quali continuano quotidianamente a perpetuarsi, in modo insidioso all’interno della nostra società, coinvolgendo soprattutto le donne. Verrà fatta una riflessione sulla vergogna: un sentimento che spesso va di pari passo con il l’auto-oggettivazione, in quanto con entrambe ci si attribuisce automaticamente uno sguardo severo e giudicante. Al contempo saranno analizzati anche i così detti “miti dello stupro”, ovvero specifiche credenze false e stereotipiche riguardo le caratteristiche delle vittime, dello stupratore, e del contesto in cui avviene la violenza. Per finire si vedrà come oggettivazione e auto-oggettivazione possono essere intesi come fenomeni che permettono di consolidare le disuguaglianze di genere, in quanto corrispondono, da un punto di vista socioculturale, all’interiorizzazione di un’inferiorità sociale femminile.

Oggettivazione e auto-oggettivazione sessuale della donna: una breve rassegna

PIZZO, FEDERICO
2020/2021

Abstract

Partendo dalla prima definizione filosofica di Kant, passando tramite quelle più moderne proposte da Andrea Dworkin e Sandra Bartky, terminando poi con Fredrikson e Roberts sarà contestualizzato il fenomeno dell’oggettivazione e dell’auto-oggettivazione entro un quadro teorico abbastanza chiaro, in modo da avere una base di partenza solida per integrare al meglio i concetti che saranno poi approfonditi nel corso della stesura. Saranno quindi analizzate le caratteristiche e gli effetti di tale fenomeno delineando al contempo quali siano i fattori individuali e sociali in grado di scatenare un pensiero oggettivante sugli altri e su sé stessi. Sarà messo in luce come cambia il pensiero oggettivante tra uomini e donne e quindi gli aspetti salienti dell’oggettivazione femminile e di quella maschile in relazione appunto a fattori individuali e sociali. Dopo aver spiegato che oggettivazione e auto-oggettivazione sono fenomeni che coinvolgono con maggior incidenza le donne, sarà analizzato il nesso stringente tra tali fenomeni e la negazione dell’umanità femminile, in quanto oggettivare una persona significa trattarla come un oggetto: questo implica un’alterazione provvisoria o permanente di come viene poi percepita anche la sua umanità. In quanto l’oggettivazione sessuale femminile e la violenza di genere sono entrambe espressioni di un modello culturale sessista che legittima una molteplicità di atteggiamenti negativi degli uomini verso le donne che, tante volte, sconfina addirittura nella violenza vera e propria. Pertanto verranno indagati fenomeni quali sexual harassment e street harassment, i quali continuano quotidianamente a perpetuarsi, in modo insidioso all’interno della nostra società, coinvolgendo soprattutto le donne. Verrà fatta una riflessione sulla vergogna: un sentimento che spesso va di pari passo con il l’auto-oggettivazione, in quanto con entrambe ci si attribuisce automaticamente uno sguardo severo e giudicante. Al contempo saranno analizzati anche i così detti “miti dello stupro”, ovvero specifiche credenze false e stereotipiche riguardo le caratteristiche delle vittime, dello stupratore, e del contesto in cui avviene la violenza. Per finire si vedrà come oggettivazione e auto-oggettivazione possono essere intesi come fenomeni che permettono di consolidare le disuguaglianze di genere, in quanto corrispondono, da un punto di vista socioculturale, all’interiorizzazione di un’inferiorità sociale femminile.
ITA
Starting from the first philosophical definition of Kant,passing through the more modern ones proposed by Andrea Dworkin and Sandra Barky, ending then with Fredriksin and Roberts will be contextualized the phenomenon of objectification and self-objectification within a fairly clear theoretical framework, in order to have a solid starting point to better integrate the concepts that will be deepened during the drafting. The characteristics and effects if this phenomenon will be analysed oulining at the same time individual and social factors able to unleasj an objective thought on others and on themselves. It will be highlighted how changes the objectuve thinking between men and women and therefore the salient aspects of female and male objectification in relation to individual and social factors. After explaining that objectification and self-objectification are phenomena which most affect women, will be analyzed the close link between this phenomena and the denial of female humanity, in that objectifying a person means treating him as an object: this implies a temporary or permanent alteration of how his humanity is also perceived. Since female sexual objectification and gender violence are both expressions of a sexist cultural model that legitimises a multiplicity of men’s negative attitudes towards women that, many times, even borders on violence itself. Therefore will be explored phenomena such as sexual harassment and street harassment, which continue daily to perpetuate, insidiously within our society,involving especially women. A reflection will be made on the shame: a feeling that often goes hand in hand with self-objectification, because with both we automatically give ourselves a severe and judgmental look. At the same time, the so-called “rape myths” will also be analysed, that are specific false and stereotypical beliefs about the characteristics of the victims, the rapist, and the context in which violence takes place. To finish you will se how objectification and self-objectification can be undstood as phenomena that allow to consolidate gender inequalities, because they correspond,from a socio-cultural point of view, to the internalization of female social inferiority.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/34087