L’obiettivo della tesi è quello di analizzare la disciplina degli accomodamenti ragionevoli adottabili obbligatoriamente dai datori di lavoro nel caso in cui i lavoratori siano affetti da una forma di disabilità. Un tale strumento vanta una matrice comunitaria: è stato sostanzialmente regolamentato dalla direttiva 2000/78/CE, ma è stato introdotto in Italia solo a seguito della procedura d’infrazione promossa dalla Corte di Giustizia, la quale ha costretto il legislatore all’aggiunta di un comma in proposito, il 3bis, al d.lgs. 216/2003. I ragionevoli accomodamenti sono un mezzo di inclusione lavorativa: in questo modo i soggetti assunti in qualità di disabili che abbiano subito un aggravamento delle loro condizioni di salute, o divenuti tali a seguito di una malattia o di un infortunio, possono continuare a svolgere una prestazione lavorativa, sempreché le condizioni lo permettano o sempreché un riadattamento aziendale non costringa il datore a sostenere oneri eccessivi e sproporzionati. Le soluzioni ragionevoli rispondono a una logica antidiscriminatoria: consentono la realizzazione e potenziano il principio della parità di trattamento in quanto i lavoratori non possono subire né discriminazioni dirette e neppure indirette. Gli imprenditori non possono dunque recedere dal rapporto di lavoro adducendo unicamente la sopravvenuta inidoneità psicofisica alla mansione quale motivazione: essi devono dimostrare di aver predisposto tutte le forme di accomodamento possibili nel caso concreto e, solo nel caso in cui risulti la completa e proficua inutilizzabilità del lavoratore o nel caso in cui ne derivino costi eccessivi, potranno procedere con un legittimo licenziamento. La dissertazione suddivide l’analisi in tre capitoli: il primo, di carattere più generale, fornisce delucidazioni in merito al concetto di disabilità e al diritto al lavoro dei soggetti disabili e al diritto antidiscriminatorio; il secondo, più specifico, approfondisce le varie tipologie di accomodamento apprestabili dal datore, mentre il terzo ed ultimo sviscera la disciplina dei licenziamenti e le sanzioni comminabili.
I RAGIONEVOLI ACCOMODAMENTI QUALE MEZZO PER FAVORIRE L'INCLUSIONE LAVORATIVA DEI DISABILI
BERTINETTI, GAIA
2020/2021
Abstract
L’obiettivo della tesi è quello di analizzare la disciplina degli accomodamenti ragionevoli adottabili obbligatoriamente dai datori di lavoro nel caso in cui i lavoratori siano affetti da una forma di disabilità. Un tale strumento vanta una matrice comunitaria: è stato sostanzialmente regolamentato dalla direttiva 2000/78/CE, ma è stato introdotto in Italia solo a seguito della procedura d’infrazione promossa dalla Corte di Giustizia, la quale ha costretto il legislatore all’aggiunta di un comma in proposito, il 3bis, al d.lgs. 216/2003. I ragionevoli accomodamenti sono un mezzo di inclusione lavorativa: in questo modo i soggetti assunti in qualità di disabili che abbiano subito un aggravamento delle loro condizioni di salute, o divenuti tali a seguito di una malattia o di un infortunio, possono continuare a svolgere una prestazione lavorativa, sempreché le condizioni lo permettano o sempreché un riadattamento aziendale non costringa il datore a sostenere oneri eccessivi e sproporzionati. Le soluzioni ragionevoli rispondono a una logica antidiscriminatoria: consentono la realizzazione e potenziano il principio della parità di trattamento in quanto i lavoratori non possono subire né discriminazioni dirette e neppure indirette. Gli imprenditori non possono dunque recedere dal rapporto di lavoro adducendo unicamente la sopravvenuta inidoneità psicofisica alla mansione quale motivazione: essi devono dimostrare di aver predisposto tutte le forme di accomodamento possibili nel caso concreto e, solo nel caso in cui risulti la completa e proficua inutilizzabilità del lavoratore o nel caso in cui ne derivino costi eccessivi, potranno procedere con un legittimo licenziamento. La dissertazione suddivide l’analisi in tre capitoli: il primo, di carattere più generale, fornisce delucidazioni in merito al concetto di disabilità e al diritto al lavoro dei soggetti disabili e al diritto antidiscriminatorio; il secondo, più specifico, approfondisce le varie tipologie di accomodamento apprestabili dal datore, mentre il terzo ed ultimo sviscera la disciplina dei licenziamenti e le sanzioni comminabili.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/33957