Multiple Sclerosis (MS) is a chronic inflammatory and demyelinating disease of the central nervous system, acquired and multifocal, involving motor, sensory, neurological and cognitive deficits. It is characterized as an extremely complex and unpredictable disease with high variability in clinical manifestations, neurodegenerative process, and clinical course. Neuropsychiatric comorbidities and social and environmental implications, such as difficulties in social relationships and work, all represent factors that slow down the identification and understanding of the disease in people. The most recent evidence also suggests an impairment of Social Cognition (SC) abilities and the current literature seems to be characterized with extremely heterogeneous and often discordant results, as well as different and multifaceted theoretical and methodological approaches. The main objective of this work was therefore to understand how and to what extent the components of SC are impaired in MS. The research work showed deficits in Theory of Mind, empathy, emotion recognition and emotional regulation, as well as the presence of alexithymia. However, the results found disagree in the extent to which these components are impaired, likely due to the heterogeneous clinical profiles, different methodological approaches and confounding variables. Uncertainty has also been noted with respect to the relationship between general cognitive abilities and SC in MS: according to some studies, deficits in SC appear to be correlated with other cognitive domains such as working memory, processing speed, and executive functions; in contrast, other research shows independent impairment. Moreover, when association between SC and cognitive abilities has been found, often the direction is not indicated: at present, in fact, it cannot be stated with certainty that impairments of one cause deficits of the other. These evidences lead to the possibility of a partial independence between the two, as evidenced on the one hand by the involvement (in both) of FE and on the other hand by the alteration in social functioning that in some patients occurs before cognitive impairment. The repercussion of SC deficits on quality of life (QoL) is also controversial: on the one hand it seems that the disease alone has a greater impact, on the other hand SC seems to influence it indirectly. In fact, a relationship has been found between SC and those very aspects of MS that seem to influence the perception of QoL. The most recent proposals read these inconsistencies in the light of the multiple disconnection syndrome typical of MS, which would cause alterations in functional connectivity through a mechanism of disruption of the network of nerve brain connections. Accordingly, diffuse white matter damage and acute local lesions would lead to changes in brain activity, so that the various manifestations of SC impairments in MS would depend on the location and type of lesions observed and the resulting neuroanatomical, connective, and functional changes. To date, however, it remains to be understood to what extent the SC is impaired and which brain areas are altered in patients with MS, in order to have a more complete picture of the psychological symptoms associated with MS and to plan, therefore, treatments tailored specifically to the needs of each individual.

La Sclerosi Multipla (SM) è una malattia cronica infiammatoria e demielinizzante del sistema nervoso centrale, acquisita e multifocale, che comporta deficit motori, sensoriali, neurologici e cognitivi. Si caratterizza come una patologia estremamente complessa e imprevedibile, con un’alta variabilità nelle manifestazioni cliniche, nel processo neurodegenerativo e nel decorso clinico. Le comorbidità neuropsichiatriche e le implicazioni sociali e ambientali, come le difficoltà nelle relazioni sociali e in ambito lavorativo, rappresentano tutti fattori che possono ostacolare la comprensione della patologia e renderne più difficile la gestione. L’evidenza più recente suggerisce anche una compromissione delle capacità di Cognizione Sociale (SC). L’obiettivo principale di tale lavoro è stato dunque quello di comprendere in che modo e in che misura le componenti della SC siano compromesse nella SM. Il lavoro di ricerca ha evidenziato deficit nella Teoria della Mente, nell’empatia, nella capacità di riconoscere le emozioni e nella regolazione emotiva, nonché la presenza di alessitimia. I risultati riscontrati tuttavia non concordano nella misura in cui tali componenti sono compromesse, probabilmente a causa degli eterogenei profili clinici, dei diversi approcci metodologici e delle variabili di confusione. È stata inoltre rilevata un’incertezza nei confronti della relazione tra le capacità cognitive generali e la SC nella SM: secondo alcuni studi i deficit della SC sembrano essere correlati con altri domini cognitivi come la memoria di lavoro, la velocità di elaborazione e le funzioni esecutive; al contrario, altre ricerche mostrano una compromissione indipendente. Inoltre, quando vengono indicate associazioni tra la SC e le capacità cognitive, spesso non ne viene indicata la direzione: allo stato attuale infatti non si può affermare con certezza che le compromissioni dell’una causino i deficit dell’altra. Tali evidenze conducono alla possibilità di una parziale indipendenza tra le due, come dimostra da un lato il coinvolgimento (in entrambe) delle FE e dall’altro l’alterazione nel funzionamento sociale che in alcuni pazienti si manifesta prima del deterioramento cognitivo. Anche la ripercussione dei deficit della SC sulla qualità di vita (QoL) appare controversa: da un lato sembra che la malattia da sola incida maggiormente, dall’altro l’SC sembra influenzarla indirettamente. È stata infatti trovata una relazione tra la SC e quegli stessi aspetti della SM che sembrano influenzare la percezione della QoL. Le proposte più recenti leggono tali incongruenze alla luce della sindrome da disconnessione multipla tipica della SM, che causerebbe delle alterazioni nella connettività funzionale tramite un meccanismo di interruzione della rete di connessioni cerebrali nervose. Di conseguenza, il danno diffuso alla sostanza bianca e le lesioni locali acute porterebbero a cambiamenti nell’attività cerebrale, cosicché le varie manifestazioni delle compromissioni della SC nella SM dipenderebbero dalla localizzazione e dal tipo di lesioni osservate e dai conseguenti cambiamenti neuroanatomici, connettivi e funzionali. Ad oggi tuttavia resta da comprendere in che misura la SC risulti compromessa e quali aree cerebrali siano alterate nei pazienti con SM, in modo tale da avere un quadro più completo dei sintomi psicologici associati alla SM e di pianificare, pertanto, trattamenti su misura specifici per le esigenze di ciascun individuo.

COGNIZIONE SOCIALE E SCLEROSI MULTIPLA

PIERRO, EMANUELA
2020/2021

Abstract

La Sclerosi Multipla (SM) è una malattia cronica infiammatoria e demielinizzante del sistema nervoso centrale, acquisita e multifocale, che comporta deficit motori, sensoriali, neurologici e cognitivi. Si caratterizza come una patologia estremamente complessa e imprevedibile, con un’alta variabilità nelle manifestazioni cliniche, nel processo neurodegenerativo e nel decorso clinico. Le comorbidità neuropsichiatriche e le implicazioni sociali e ambientali, come le difficoltà nelle relazioni sociali e in ambito lavorativo, rappresentano tutti fattori che possono ostacolare la comprensione della patologia e renderne più difficile la gestione. L’evidenza più recente suggerisce anche una compromissione delle capacità di Cognizione Sociale (SC). L’obiettivo principale di tale lavoro è stato dunque quello di comprendere in che modo e in che misura le componenti della SC siano compromesse nella SM. Il lavoro di ricerca ha evidenziato deficit nella Teoria della Mente, nell’empatia, nella capacità di riconoscere le emozioni e nella regolazione emotiva, nonché la presenza di alessitimia. I risultati riscontrati tuttavia non concordano nella misura in cui tali componenti sono compromesse, probabilmente a causa degli eterogenei profili clinici, dei diversi approcci metodologici e delle variabili di confusione. È stata inoltre rilevata un’incertezza nei confronti della relazione tra le capacità cognitive generali e la SC nella SM: secondo alcuni studi i deficit della SC sembrano essere correlati con altri domini cognitivi come la memoria di lavoro, la velocità di elaborazione e le funzioni esecutive; al contrario, altre ricerche mostrano una compromissione indipendente. Inoltre, quando vengono indicate associazioni tra la SC e le capacità cognitive, spesso non ne viene indicata la direzione: allo stato attuale infatti non si può affermare con certezza che le compromissioni dell’una causino i deficit dell’altra. Tali evidenze conducono alla possibilità di una parziale indipendenza tra le due, come dimostra da un lato il coinvolgimento (in entrambe) delle FE e dall’altro l’alterazione nel funzionamento sociale che in alcuni pazienti si manifesta prima del deterioramento cognitivo. Anche la ripercussione dei deficit della SC sulla qualità di vita (QoL) appare controversa: da un lato sembra che la malattia da sola incida maggiormente, dall’altro l’SC sembra influenzarla indirettamente. È stata infatti trovata una relazione tra la SC e quegli stessi aspetti della SM che sembrano influenzare la percezione della QoL. Le proposte più recenti leggono tali incongruenze alla luce della sindrome da disconnessione multipla tipica della SM, che causerebbe delle alterazioni nella connettività funzionale tramite un meccanismo di interruzione della rete di connessioni cerebrali nervose. Di conseguenza, il danno diffuso alla sostanza bianca e le lesioni locali acute porterebbero a cambiamenti nell’attività cerebrale, cosicché le varie manifestazioni delle compromissioni della SC nella SM dipenderebbero dalla localizzazione e dal tipo di lesioni osservate e dai conseguenti cambiamenti neuroanatomici, connettivi e funzionali. Ad oggi tuttavia resta da comprendere in che misura la SC risulti compromessa e quali aree cerebrali siano alterate nei pazienti con SM, in modo tale da avere un quadro più completo dei sintomi psicologici associati alla SM e di pianificare, pertanto, trattamenti su misura specifici per le esigenze di ciascun individuo.
ITA
Multiple Sclerosis (MS) is a chronic inflammatory and demyelinating disease of the central nervous system, acquired and multifocal, involving motor, sensory, neurological and cognitive deficits. It is characterized as an extremely complex and unpredictable disease with high variability in clinical manifestations, neurodegenerative process, and clinical course. Neuropsychiatric comorbidities and social and environmental implications, such as difficulties in social relationships and work, all represent factors that slow down the identification and understanding of the disease in people. The most recent evidence also suggests an impairment of Social Cognition (SC) abilities and the current literature seems to be characterized with extremely heterogeneous and often discordant results, as well as different and multifaceted theoretical and methodological approaches. The main objective of this work was therefore to understand how and to what extent the components of SC are impaired in MS. The research work showed deficits in Theory of Mind, empathy, emotion recognition and emotional regulation, as well as the presence of alexithymia. However, the results found disagree in the extent to which these components are impaired, likely due to the heterogeneous clinical profiles, different methodological approaches and confounding variables. Uncertainty has also been noted with respect to the relationship between general cognitive abilities and SC in MS: according to some studies, deficits in SC appear to be correlated with other cognitive domains such as working memory, processing speed, and executive functions; in contrast, other research shows independent impairment. Moreover, when association between SC and cognitive abilities has been found, often the direction is not indicated: at present, in fact, it cannot be stated with certainty that impairments of one cause deficits of the other. These evidences lead to the possibility of a partial independence between the two, as evidenced on the one hand by the involvement (in both) of FE and on the other hand by the alteration in social functioning that in some patients occurs before cognitive impairment. The repercussion of SC deficits on quality of life (QoL) is also controversial: on the one hand it seems that the disease alone has a greater impact, on the other hand SC seems to influence it indirectly. In fact, a relationship has been found between SC and those very aspects of MS that seem to influence the perception of QoL. The most recent proposals read these inconsistencies in the light of the multiple disconnection syndrome typical of MS, which would cause alterations in functional connectivity through a mechanism of disruption of the network of nerve brain connections. Accordingly, diffuse white matter damage and acute local lesions would lead to changes in brain activity, so that the various manifestations of SC impairments in MS would depend on the location and type of lesions observed and the resulting neuroanatomical, connective, and functional changes. To date, however, it remains to be understood to what extent the SC is impaired and which brain areas are altered in patients with MS, in order to have a more complete picture of the psychological symptoms associated with MS and to plan, therefore, treatments tailored specifically to the needs of each individual.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/33917