Risk of cognitive impairment of patients with headache: review of literature and case-control study Background: Primary headaches and neurodegenerative dementias are two common conditions in the population; both are characterized by a significant impact from the social, economic and health point of view. Recent studies suggested that there may be an association between the two diseases, even if results are conflicting. Objective: Through a systematic review and a meta-analysis and through a case-control study, this project aims to assess whether a history of recurrent primary headache may be associated, due to unknown pathophysiological reasons, with an increased risk of cognitive decline. Methods: The systematic review and meta-analysis was conducted searching scientific databases (Pubmed, Scopus, Web of Science, Science Direct and BMC); the results were divided and selected with a preference for prospective, retrospective and case-control studies. Afterwards, a case-control study was constructed, in which the cases were selected among the patients attending the Center for Cognitive Disorders and Dementias (CDCD), and the controls among their caregivers. Diagnosis was performed according to a precise protocol (neuroimaging investigations, neuropsychological tests and lumbar puncture) and by applying the NIA-AA 2018 criteria. A tailor-made questionnaire created for the study and based on the updated criteria of the International Classification of Headache (ICHD-3) was administered to both groups in order to investigate a positive medical history of primary headache (migraine and/or tension-type headache). Results: We identified 18 primary studies out of the total of 5926 results, covering 924.140 individuals. The meta-analysis suggested a possible association between the diagnosis of primary headache and an increased risk of dementia (OR = 1,15; p = 0,02; CI 95%: 1,03–1,28), which was confirmed even when dividing by study design to reduce the high heterogeneity (OR = 1,26; p < 0,01; 95% CI: 1,13–1,40). However, significant results were obtained only in case–control and retrospective studies but not in prospective ones. For the case-control study, 205 subjects were selected, including 106 patients and 99 caregivers. Of these, 41 patients and 37 caregivers reported a history of headache. Statistical analysis showed that headache does not appear to be associated with a subsequent cognitive decline (using the chi-square test χ2=0,04, p= 0,85 and odds ratio OR=1.06; CI:0.60-1.86, p= 0.96). This finding was additionally confirmed by the subdivision based on the diagnostic subgroup (χ2=0.66, p=0.96) and logistic regression analysis (β = -0,19, p=0,56; R2=0.19). Conclusion: The systematic review and meta-analysis revealed a possible association between primary headache and the risk of dementia, with heterogenous and partly conflicting results due to diagnostic criteria, methodological strategies and sample sizes. Through a case-control study, it was possible to investigate this association in a cohort of patients with a biologic diagnosis of Alzheimer’s disease or other causes of dementia. The results of our study do not support the hypothesis of an increased risk of cognitive decline in patients affected by primary headache; however, limitations regarding significant differences in age and sample size have been identified, indicating the need for further studies to analyze the role of primary headache as a possible risk factor for neurodegenerative dementias.
Rischio di deficit cognitivo nei pazienti con cefalea primaria: revisione sistematica della letteratura e studio caso-controllo Background: Le cefalee primarie e le demenze neurodegenerative rappresentano condizioni frequenti nella popolazione; entrambe sono caratterizzate da un importante impatto sociale, economico e sanitario. Studi recenti hanno ipotizzato una possibile associazione tra le due patologie, ma con risultati discordanti. Obiettivi: Attraverso una revisione sistematica e metanalisi e mediante uno studio caso-controllo, questo progetto di tesi ha l’obiettivo di valutare se una storia di cefalea primaria ricorrente possa essere associata, per motivi fisiopatologici sconosciuti, ad un aumentato rischio di declino cognitivo. Metodi: La revisione sistematica e metanalisi è stata condotta mediante database di ricerca bibliografica (Pubmed, Scopus, Web of Science, Science Direct e BMC); i risultati sono stati suddivisi e selezionati con preferenza per studi prospettici, retrospettivi e caso-controllo. Successivamente è stato costruito uno studio caso-controllo, i cui casi sono stati individuati fra i pazienti afferenti al Centro per i Disturbi Cognitivi e le Demenze (CDCD) e i controlli fra i rispettivi caregiver. Le diagnosi sono state effettuate mediante un iter preciso (indagini di neuroimaging, test neuropsicologici e rachicentesi) e applicando i criteri NIA-AA 2018. Ad entrambi i gruppi è stato sottoposto un questionario, creato ad hoc, basato sui criteri aggiornati della Classificazione Internazionale delle Cefalee (ICHD-3) al fine di indagare un’anamnesi positiva di cefalea primaria (emicrania e/o cefalea di tipo tensivo). Risultati: Abbiamo identificato 18 studi primari su 5926 risultati, per un totale di 924.140 individui. Dalla metanalisi è emersa una possibile associazione fra la diagnosi di cefalea primaria e l’aumentato rischio di demenza (OR = 1,15; p = 0,02; CI 95%: 1,03–1,28), confermata anche suddividendo per disegno di studio al fine di ridurre l’alta eterogeneità (OR = 1,26; p < 0,01; 95% CI: 1,13–1,40). Tuttavia, si sono ottenuti risultati significativi solo negli studi retrospettivi e caso-controllo e non in quelli prospettici. Per lo studio caso-controllo sono stati selezionati 205 soggetti, di cui 106 pazienti e 99 caregiver. Di questi, 41 pazienti e 37 caregiver hanno riportato una storia di cefalea. Dalle analisi statistiche è emerso che la cefalea non sembra essere associata ad un aumentato rischio di declino cognitivo (mediante test del chi-quadrato χ2=0,04, p= 0,85 e odds ratio OR=1.06; CI:0.60-1.86, p= 0.96). Questo risultato è stato confermato anche dalla suddivisione in base al sottogruppo diagnostico (χ2=0.66, p=0.96) e dall’analisi di regressione logistica (β =-0,19, p=0,56; R2=0.19). Conclusioni: Dalla revisione della letteratura e metanalisi è emersa una possibile associazione fra cefalee primarie e rischio di demenza, con risultati eterogenei e in parte discordanti a causa dei diversi criteri diagnostici utilizzati, strategie metodologiche e dimensioni campionarie. Attraverso uno studio caso-controllo è stato possibile indagare questa possibile associazione in una coorte di pazienti con diagnosi biologica di malattia di Alzheimer o altre cause di demenza. I risultati del nostro lavoro non supportano l’ipotesi di un aumentato rischio di declino cognitivo nei pazienti affetti da cefalea primaria; tuttavia, sono stati identificati dei limiti in merito a differenza significativa di età e dimensione campionaria per cui ulteriori studi sono necessari al fine di esaminare il ruolo delle cefalee primarie come possibile fattore di rischio per demenze neurodegenerative.
Rischio di deficit cognitivo nei pazienti con cefalea primaria: revisione sistematica della letteratura e studio caso-controllo
AGOSTINELLI, ALESSIA
2023/2024
Abstract
Rischio di deficit cognitivo nei pazienti con cefalea primaria: revisione sistematica della letteratura e studio caso-controllo Background: Le cefalee primarie e le demenze neurodegenerative rappresentano condizioni frequenti nella popolazione; entrambe sono caratterizzate da un importante impatto sociale, economico e sanitario. Studi recenti hanno ipotizzato una possibile associazione tra le due patologie, ma con risultati discordanti. Obiettivi: Attraverso una revisione sistematica e metanalisi e mediante uno studio caso-controllo, questo progetto di tesi ha l’obiettivo di valutare se una storia di cefalea primaria ricorrente possa essere associata, per motivi fisiopatologici sconosciuti, ad un aumentato rischio di declino cognitivo. Metodi: La revisione sistematica e metanalisi è stata condotta mediante database di ricerca bibliografica (Pubmed, Scopus, Web of Science, Science Direct e BMC); i risultati sono stati suddivisi e selezionati con preferenza per studi prospettici, retrospettivi e caso-controllo. Successivamente è stato costruito uno studio caso-controllo, i cui casi sono stati individuati fra i pazienti afferenti al Centro per i Disturbi Cognitivi e le Demenze (CDCD) e i controlli fra i rispettivi caregiver. Le diagnosi sono state effettuate mediante un iter preciso (indagini di neuroimaging, test neuropsicologici e rachicentesi) e applicando i criteri NIA-AA 2018. Ad entrambi i gruppi è stato sottoposto un questionario, creato ad hoc, basato sui criteri aggiornati della Classificazione Internazionale delle Cefalee (ICHD-3) al fine di indagare un’anamnesi positiva di cefalea primaria (emicrania e/o cefalea di tipo tensivo). Risultati: Abbiamo identificato 18 studi primari su 5926 risultati, per un totale di 924.140 individui. Dalla metanalisi è emersa una possibile associazione fra la diagnosi di cefalea primaria e l’aumentato rischio di demenza (OR = 1,15; p = 0,02; CI 95%: 1,03–1,28), confermata anche suddividendo per disegno di studio al fine di ridurre l’alta eterogeneità (OR = 1,26; p < 0,01; 95% CI: 1,13–1,40). Tuttavia, si sono ottenuti risultati significativi solo negli studi retrospettivi e caso-controllo e non in quelli prospettici. Per lo studio caso-controllo sono stati selezionati 205 soggetti, di cui 106 pazienti e 99 caregiver. Di questi, 41 pazienti e 37 caregiver hanno riportato una storia di cefalea. Dalle analisi statistiche è emerso che la cefalea non sembra essere associata ad un aumentato rischio di declino cognitivo (mediante test del chi-quadrato χ2=0,04, p= 0,85 e odds ratio OR=1.06; CI:0.60-1.86, p= 0.96). Questo risultato è stato confermato anche dalla suddivisione in base al sottogruppo diagnostico (χ2=0.66, p=0.96) e dall’analisi di regressione logistica (β =-0,19, p=0,56; R2=0.19). Conclusioni: Dalla revisione della letteratura e metanalisi è emersa una possibile associazione fra cefalee primarie e rischio di demenza, con risultati eterogenei e in parte discordanti a causa dei diversi criteri diagnostici utilizzati, strategie metodologiche e dimensioni campionarie. Attraverso uno studio caso-controllo è stato possibile indagare questa possibile associazione in una coorte di pazienti con diagnosi biologica di malattia di Alzheimer o altre cause di demenza. I risultati del nostro lavoro non supportano l’ipotesi di un aumentato rischio di declino cognitivo nei pazienti affetti da cefalea primaria; tuttavia, sono stati identificati dei limiti in merito a differenza significativa di età e dimensione campionaria per cui ulteriori studi sono necessari al fine di esaminare il ruolo delle cefalee primarie come possibile fattore di rischio per demenze neurodegenerative.File | Dimensione | Formato | |
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