Thanks to the analysis of the myths in the Menexenus, in the Statesman and in the Laws it is possible to trace a red thread that unites these dialogues, that is a strong political function. The myth in Plato preserves surely its traditional features: a strong component related to the imagination, the use of rhetoric and finally a strong educational purpose. These characteristics are all present in the platonic myth, but they are revisited to propose something new, namely the political myth, centered on the city and, consequently, on man. In the Menexenus the myth of the born from the Earth recognizes equal dignity to all Athenian citizens. By virtue of this no one can be excluded from political activity, however, in the idea of platonic democracy, must be the best to lead the assembly, keeping the city on the path of Justice. In the Statesman the Earth, for a certain period, is subject to the rule of the deities and therefore enjoys an era of prosperity, but then the deities leave the Earth. Mankind manages for some time to be autonomous, but the material component of the Earth, which generates evils, eventually gets the command over the world. Mankind must then select those who are able to lead, namely the Kings, worthy shepherds of the human flock. The myth therefore connects the monarchical figure with the divine figure, establishing a link between the heir of the deities on Earth, that is, the King, just and wise, and the deities themselves, equally just and wise. In the Laws one can discover a number of political myths, in particular the ones connected with the birth of the soul and the tale about an ancient downpour, whose purpose is to create a strong bound between the citizenship and push the citizens themselves towards the righteousness. These myths all have points in common, namely the study of the city as a political unit, the interest in the various possible forms of government and the analysis of man as a human being and citizen, further confirming the presence of a political myth.
Grazie all’analisi dei miti presenti nel Menesseno, nel Politico e nelle Leggi è possibile rintracciare un filo rosso che unisce questi dialoghi, ovvero una forte funzione politica. Il mito in Platone conserva sicuramente le sue caratteristiche tradizionali: una forte componente legata all’immaginazione, il ricorso alla retorica e infine una forte impronta formativa. Queste caratteristiche sono tutte presenti nel mito platonico, ma sono rivisitate per proporre un qualcosa di nuovo, ovvero il mito politico, incentrato sulla città e, di conseguenza, sull’uomo. Nel Menesseno il mito dei nati dalla Terra riconosce uguale dignità a tutti i cittadini ateniesi: in virtù di ciò nessuno può essere escluso dall’attività politica, tuttavia, nell’idea di democrazia platonica, sono i migliori a guidare l’assemblea, mantenendo la città sulla via della giustizia. Nel Politico la Terra, per un determinato periodo, è sottoposta al governo delle divinità e gode perciò di un’epoca di prosperità, ma le divinità abbandonano poi la Terra, con gli uomini che riescono per un qualche tempo ad essere autonomi, finché la componente materiale del cosmo, generatrice di mali, riesce comunque a prendere il sopravvento. Gli uomini devono allora trovare tra le loro fila coloro che sono in grado di guidarli, i re, degni pastori del gregge umano: il mito collega quindi la figura monarchica con la figura divina, istituendo un legame tra l’erede delle divinità sulla Terra, ovvero il re, giusto e saggio, e le stesse divinità, altrettanto giuste e sagge. Infine nelle Leggi sono presenti un ampio numero di miti politici, in particolare i miti riguardanti la genesi dell’anima e il racconto di un antichissimo diluvio, il cui scopo è creare una forte coesione all’interno della cittadinanza e favorire la rettitudine dei cittadini. Questi miti presentano tutti dei punti in comune, ossia lo studio della città come una unità politica, l’interesse verso le varie forme di governo possibili e l’analisi dell’uomo in quanto essere umano e cittadino, a conferma ulteriore della presenza di un mito politico.
Il mito come strumento politico in Platone: Menesseno, Politico, Leggi.
PRINA, GIANLUCA
2020/2021
Abstract
Grazie all’analisi dei miti presenti nel Menesseno, nel Politico e nelle Leggi è possibile rintracciare un filo rosso che unisce questi dialoghi, ovvero una forte funzione politica. Il mito in Platone conserva sicuramente le sue caratteristiche tradizionali: una forte componente legata all’immaginazione, il ricorso alla retorica e infine una forte impronta formativa. Queste caratteristiche sono tutte presenti nel mito platonico, ma sono rivisitate per proporre un qualcosa di nuovo, ovvero il mito politico, incentrato sulla città e, di conseguenza, sull’uomo. Nel Menesseno il mito dei nati dalla Terra riconosce uguale dignità a tutti i cittadini ateniesi: in virtù di ciò nessuno può essere escluso dall’attività politica, tuttavia, nell’idea di democrazia platonica, sono i migliori a guidare l’assemblea, mantenendo la città sulla via della giustizia. Nel Politico la Terra, per un determinato periodo, è sottoposta al governo delle divinità e gode perciò di un’epoca di prosperità, ma le divinità abbandonano poi la Terra, con gli uomini che riescono per un qualche tempo ad essere autonomi, finché la componente materiale del cosmo, generatrice di mali, riesce comunque a prendere il sopravvento. Gli uomini devono allora trovare tra le loro fila coloro che sono in grado di guidarli, i re, degni pastori del gregge umano: il mito collega quindi la figura monarchica con la figura divina, istituendo un legame tra l’erede delle divinità sulla Terra, ovvero il re, giusto e saggio, e le stesse divinità, altrettanto giuste e sagge. Infine nelle Leggi sono presenti un ampio numero di miti politici, in particolare i miti riguardanti la genesi dell’anima e il racconto di un antichissimo diluvio, il cui scopo è creare una forte coesione all’interno della cittadinanza e favorire la rettitudine dei cittadini. Questi miti presentano tutti dei punti in comune, ossia lo studio della città come una unità politica, l’interesse verso le varie forme di governo possibili e l’analisi dell’uomo in quanto essere umano e cittadino, a conferma ulteriore della presenza di un mito politico.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/33887