Partendo da una spiegazione generale, si definiscono Emozioni le evoluzioni psicologiche associate a stimoli esterni o interni, naturali o appresi. Le recenti teorie in riguardo dimostrano che più che “stati”, sono veri e propri processi multicomponenziali, dei fasci di risposte mentali e fisiologiche che seguono un decorso temporale che le evolve continuamente, caratteristica che le differenzia da percezioni o pensieri. Questi processi emotivi esercitano un’azione più o meno deviante sul comportamento umano, compreso quando è in svolgimento un’attività fisica. Ad ogni comportamento seguirà un risultato: esperienze come la sconfitta o la vittoria fanno dell’attività fisica e sportiva un ottimo “ring” per imparare a riconoscere quali sono le emozioni scaturite dalla prestazione o in che modo hanno influenzato il risultato. Quando l’emozione porta ad una sensazione di soddisfacimento e di vittoria non c’è da porsi alcuna domanda poiché l’obiettivo è stato centrato. Il problema sorge dal momento in cui le emozioni intaccano o addirittura bloccano l’azione da svolgere ed è proprio in questo caso che è necessario l’intervento di un’analisi interiore. La tesi è di tipo compilativo: attraverso la selezione di ricerche, offre un nuovo modo di lettura dell’allenamento che preveda esercizi emotivi e mentali oltre che fisici. Il testo è suddiviso in tre macrocapitoli. Nel primo capitolo viene trattato il concetto di salute e l’evoluzione che subisce nel corso della storia, passando da stato di semplice assenza di malattia ad un sistema complesso che prevede e comprende il benessere sociale, fisico e mentale. Si prosegue dichiarando il vero significato dell’attività fisica, in cosa si differenzia da altri termini come sport o esercizio fisico, arrivando a trattare nello specifico di tutti i benefici fisici e mentali che comporta: l’assegnazione dell’attività fisica è oggi vista come prescrizione di un medicinale e in quanto tale va ben dosato. Nel secondo capitolo si entra nel vivo della tesi, si analizzano le emozioni, cosa sono e in che modo vengono generate. Viene analizzato il sistema limbico, sede della formulazione ed elaborazione delle emozioni e delle manifestazioni vegetative che ad esse si accompagnano ed è coinvolto nei processi di memorizzazione. È poi spiegata l’intelligenza emotiva, per un duplice motivo: da una parte è bene spiegare di cosa effettivamente si parla quando viene usato questo termine, dall’altra il suo stesso significato ci avvicina all’obiettivo della tesi. L’intelligenza emotiva è infatti considerata come capacità educabile: se sottoposta ad un soggetto in un allenamento può essere appresa e sviluppata. La ricerca si conclude con il terzo capitolo che parlerà proprio di alcune delle metodologie sfruttabili per migliorare la gestione delle emozioni. Grazie all’affermarsi della Psicologia dello Sport, sono state scoperti metodi per imparare a gestire l’ansia, per trasformare le emozioni da ostacoli a stimoli, per ottimizzare la propria prestazione. L’obiettivo dell’elaborato non è quello di sostituirsi a figure quali sociologi o psicologi ma è quello di offrire una nuova chiave di lettura dell’allenamento, da non affiancare più solo ad una componente fisica. Questo testo vuole concentrare l’attenzione sull’approccio mentale, capirne le funzionalità nascoste in modo che possa accompagnare l’allenamento per una grande condizione fisica e che possa far combaciare il potenziale di un atleta con la sua massima prestazione fisica.

Allenare la Mente: l’influenza delle emozioni sulla prestazione fisica e metodi per gestirle

FAVALE, ALICE
2020/2021

Abstract

Partendo da una spiegazione generale, si definiscono Emozioni le evoluzioni psicologiche associate a stimoli esterni o interni, naturali o appresi. Le recenti teorie in riguardo dimostrano che più che “stati”, sono veri e propri processi multicomponenziali, dei fasci di risposte mentali e fisiologiche che seguono un decorso temporale che le evolve continuamente, caratteristica che le differenzia da percezioni o pensieri. Questi processi emotivi esercitano un’azione più o meno deviante sul comportamento umano, compreso quando è in svolgimento un’attività fisica. Ad ogni comportamento seguirà un risultato: esperienze come la sconfitta o la vittoria fanno dell’attività fisica e sportiva un ottimo “ring” per imparare a riconoscere quali sono le emozioni scaturite dalla prestazione o in che modo hanno influenzato il risultato. Quando l’emozione porta ad una sensazione di soddisfacimento e di vittoria non c’è da porsi alcuna domanda poiché l’obiettivo è stato centrato. Il problema sorge dal momento in cui le emozioni intaccano o addirittura bloccano l’azione da svolgere ed è proprio in questo caso che è necessario l’intervento di un’analisi interiore. La tesi è di tipo compilativo: attraverso la selezione di ricerche, offre un nuovo modo di lettura dell’allenamento che preveda esercizi emotivi e mentali oltre che fisici. Il testo è suddiviso in tre macrocapitoli. Nel primo capitolo viene trattato il concetto di salute e l’evoluzione che subisce nel corso della storia, passando da stato di semplice assenza di malattia ad un sistema complesso che prevede e comprende il benessere sociale, fisico e mentale. Si prosegue dichiarando il vero significato dell’attività fisica, in cosa si differenzia da altri termini come sport o esercizio fisico, arrivando a trattare nello specifico di tutti i benefici fisici e mentali che comporta: l’assegnazione dell’attività fisica è oggi vista come prescrizione di un medicinale e in quanto tale va ben dosato. Nel secondo capitolo si entra nel vivo della tesi, si analizzano le emozioni, cosa sono e in che modo vengono generate. Viene analizzato il sistema limbico, sede della formulazione ed elaborazione delle emozioni e delle manifestazioni vegetative che ad esse si accompagnano ed è coinvolto nei processi di memorizzazione. È poi spiegata l’intelligenza emotiva, per un duplice motivo: da una parte è bene spiegare di cosa effettivamente si parla quando viene usato questo termine, dall’altra il suo stesso significato ci avvicina all’obiettivo della tesi. L’intelligenza emotiva è infatti considerata come capacità educabile: se sottoposta ad un soggetto in un allenamento può essere appresa e sviluppata. La ricerca si conclude con il terzo capitolo che parlerà proprio di alcune delle metodologie sfruttabili per migliorare la gestione delle emozioni. Grazie all’affermarsi della Psicologia dello Sport, sono state scoperti metodi per imparare a gestire l’ansia, per trasformare le emozioni da ostacoli a stimoli, per ottimizzare la propria prestazione. L’obiettivo dell’elaborato non è quello di sostituirsi a figure quali sociologi o psicologi ma è quello di offrire una nuova chiave di lettura dell’allenamento, da non affiancare più solo ad una componente fisica. Questo testo vuole concentrare l’attenzione sull’approccio mentale, capirne le funzionalità nascoste in modo che possa accompagnare l’allenamento per una grande condizione fisica e che possa far combaciare il potenziale di un atleta con la sua massima prestazione fisica.
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