White Water Rafting was born at the beginning of '900 as an outdoor and adventure sport and only at the end of the century it developed as a real sport, whose competitive activity is regulated by national and international sport federations. The race event consists in crossing stretches of river, natural or artificial, using specific boats and in the shortest possible time; the propulsion of this boat is guaranteed by the paddling movement of each member of the crew, a technical and specific gesture that is repeated throughout the performance. The White Water Rafting therefore provides, in most of its expression, a cyclic movement by the athlete that must be adapted to the changing and variable context of competition in which it is practiced. In this sense, the objective of this study is to describe rafting as an "open skills" sport, i.e. a sport that requires the development and strengthening of skills and neuro-sensory, motor and technical diversified skills.
Il White Water Rafting nasce agli inizi del ‘900 come sport outdoor e d’avventura e solo alla fine del secolo si sviluppa come vera e propria disciplina sportiva, la cui attività agonistica è regolata dalle federazioni sportive nazionali e internazionali. L’evento di gara consiste nel percorrere tratti di fiume, naturali o artificiali, tramite imbarcazioni specifiche e nel minor tempo possibile; la propulsione di tale imbarcazione è garantita dal movimento di pagaiata di ciascun membro dall’equipaggio, gesto tecnico e specifico che si ripete nell’arco di tutta la prestazione. Il White Water Rafting quindi prevede, nella maggior parte della sua espressione, un movimento ciclico da parte dell’atleta che deve essere adattato al contesto di gara mutevole e variabile in cui esso viene praticato. In questo senso l’obiettivo di questo studio risulta essere quello di descrivere il Rafting come uno sport “Open skills” e cioè una disciplina sportiva che richiede lo sviluppo e il potenziamento di abilità e di competenze neuro-sensoriali, motorie e tecniche diversificate.
Ciclicità del gesto e variabilità del percorso: l’allenamento funzionale nel White Water Rafting
LAURI, LETIZIA
2020/2021
Abstract
Il White Water Rafting nasce agli inizi del ‘900 come sport outdoor e d’avventura e solo alla fine del secolo si sviluppa come vera e propria disciplina sportiva, la cui attività agonistica è regolata dalle federazioni sportive nazionali e internazionali. L’evento di gara consiste nel percorrere tratti di fiume, naturali o artificiali, tramite imbarcazioni specifiche e nel minor tempo possibile; la propulsione di tale imbarcazione è garantita dal movimento di pagaiata di ciascun membro dall’equipaggio, gesto tecnico e specifico che si ripete nell’arco di tutta la prestazione. Il White Water Rafting quindi prevede, nella maggior parte della sua espressione, un movimento ciclico da parte dell’atleta che deve essere adattato al contesto di gara mutevole e variabile in cui esso viene praticato. In questo senso l’obiettivo di questo studio risulta essere quello di descrivere il Rafting come uno sport “Open skills” e cioè una disciplina sportiva che richiede lo sviluppo e il potenziamento di abilità e di competenze neuro-sensoriali, motorie e tecniche diversificate.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
891005_elaboratofinaleletizialaurimatricola891005.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
722.86 kB
Formato
Adobe PDF
|
722.86 kB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/33671