In un contesto sociale caratterizzato da una grave crisi economica, come in atto oggi, è onere di un ordinamento giuridico democratico, improntato al principio di eguaglianza formale e sostanziale, qual è quello italiano, adottare misure di sostegno nei confronti dei nuclei familiari più fragili affinché questi ultimi possano disporre di quel minimo di risorse atte a garantire la loro sussistenza nonché, in prospettiva, necessarie al superamento del disagio in cui versano. Questa missione deve essere garantita dallo Stato non solo tramite l’erogazione di soli sussidi monetari, misura meramente assistenzialistica, ma anche attraverso l’istituzione di strumenti giuridici che favoriscano l’inserimento nel mondo del lavoro degli individui. Attualmente in Italia, e particolarmente nel sud della penisola, vi sono numerosi nuclei familiari che sono definiti “poveri” in quanto, spesso privi di lavoro, non dispongono di un reddito consono ad affrontare in modo dignitoso il proprio percorso di vita. È Sorto così il mio interesse ad approfondire la difficile condizione finanziaria che sussiste in Italia al giorno d’oggi nonché le modalità con cui il legislatore è intervenuto nell’ultimo quinquennio onde provare a superare le criticità sussistenti. Il presente elaborato si articola in tre capitoli: nel primo viene analizzato il concetto di povertà, le sue declinazioni nonché gli indicatori utilizzati per la sua misurazione. Il secondo capitolo analizza l’evoluzione dell’intervento, a fini sociali, dello Stato nell’economia del paese. Da ultimo, la terza parte della trattazione ha ad oggetto le misure di sostegno istituite in Italia nel corso degli ultimi anni con una disamina accurata del Reddito di Cittadinanza.

LA POVERTÀ IN ITALIA E IL REDDITO DI CITTADINANZA

COLUCCIO, ELENA
2020/2021

Abstract

In un contesto sociale caratterizzato da una grave crisi economica, come in atto oggi, è onere di un ordinamento giuridico democratico, improntato al principio di eguaglianza formale e sostanziale, qual è quello italiano, adottare misure di sostegno nei confronti dei nuclei familiari più fragili affinché questi ultimi possano disporre di quel minimo di risorse atte a garantire la loro sussistenza nonché, in prospettiva, necessarie al superamento del disagio in cui versano. Questa missione deve essere garantita dallo Stato non solo tramite l’erogazione di soli sussidi monetari, misura meramente assistenzialistica, ma anche attraverso l’istituzione di strumenti giuridici che favoriscano l’inserimento nel mondo del lavoro degli individui. Attualmente in Italia, e particolarmente nel sud della penisola, vi sono numerosi nuclei familiari che sono definiti “poveri” in quanto, spesso privi di lavoro, non dispongono di un reddito consono ad affrontare in modo dignitoso il proprio percorso di vita. È Sorto così il mio interesse ad approfondire la difficile condizione finanziaria che sussiste in Italia al giorno d’oggi nonché le modalità con cui il legislatore è intervenuto nell’ultimo quinquennio onde provare a superare le criticità sussistenti. Il presente elaborato si articola in tre capitoli: nel primo viene analizzato il concetto di povertà, le sue declinazioni nonché gli indicatori utilizzati per la sua misurazione. Il secondo capitolo analizza l’evoluzione dell’intervento, a fini sociali, dello Stato nell’economia del paese. Da ultimo, la terza parte della trattazione ha ad oggetto le misure di sostegno istituite in Italia nel corso degli ultimi anni con una disamina accurata del Reddito di Cittadinanza.
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