Introduction and objective: During the terminal phase of cancer patients, communication skills are key elements in nursing practice. Good communication is necessary to provide high quality end of life care, however, it is often absent or too late. In addition, the neglected variable of gender can affect end-of-life aspects and generates inequalities that disadvantage both men and women. The objective of this thesis is to investigate the gender differences of terminal cancer patients in the approach to the end of life and verify the existence of variations in the care they receive, and research the communication strategies applicable by the nurse to reduce these differences. Methods: A bibliography search was conducted through the Medline (PubMed) and Cinahl Complete databases of works published from 2012 to 2022; with the application of the filters, 865 articles were found, and based on the inclusion and exclusion criteria, 10 articles were selected and 2 were retrieved from the citation network. Results and discussion: Studies indicate that men and women deal with end-of-life situations differently. Gender roles imposed by society often see men as stoic, invulnerable, fearless. Women, on the other hand, express more their emotions and seek support. It has been observed that while women actively engage in communicating with healthcare professionals and making decisions, men take a passive role and often refuse to talk about death-related issues. Therefore, women develop a more accurate understanding of their disease than men. This results in more aggressive end-of-life care for men than women, who sign more advance directives, reject life-prolonging treatments and tend to accept palliative care more often. Conclusions: Raising awareness of gender differences at the end of life allows healthcare professionals to ensure better care based on a personalized and gendersensitive approach to the patient. Such assistance allows identifying patients who can benefit most from targeted interventions to reduce the gap in the quality of care provided. In particular, there is a need among men to implement discussions on death issues and to promote palliative care services. Therefore, gender-specific communication skills and techniques are necessary, such as the use of evocation methods, which require considerable clinical training. Key words: communication, end of life, cancer, gender differences, palliative care
Introduzione e obiettivo: Durante la fase terminale dei pazienti oncologici, le competenze e la capacità di comunicazione sono elementi fondamentali della pratica infermieristica. Una buona comunicazione è necessaria per fornire un'assistenza di fine vita di alta qualità, tuttavia, essa spesso è assente o avviene troppo tardi. In aggiunta, la variabile genere, spesso “trascurata”, può influire sugli aspetti di fine vita e generare disuguaglianze che svantaggiano sia uomini che donne. L’obiettivo del presente elaborato è di indagare le differenze di genere dei pazienti oncologici terminali nell’approccio al fine vita e verificare l’esistenza di variazioni nell’assistenza che ricevono, ricercando le strategie comunicative applicabili dall’infermiere per ridurre tali differenze. Materiali e metodi: È stata condotta una ricerca bibliografia attraverso le banche dati Medline (PubMed) e Cinahl Complete dei lavori pubblicati dal 2012 al 2022; con l’applicazione dei filtri sono stati reperiti 865 articoli, e in base ai criteri di inclusione ed esclusione sono stati selezionati 10 articoli e 2 sono stati recuperati dal reticolo citazionale. Risultati e discussione: Gli studi indicano che uomini e donne affrontano le situazioni di fine vita in modo diverso. I ruoli di genere imposti dalla società spesso vedono gli uomini come stoici, invulnerabili, senza paure. Le donne, al contrario, esprimono maggiormente le loro emozioni e ricercano supporto. È stato osservato che, mentre le donne si impegnano attivamente nella comunicazione con i professionisti sanitari e nel prendere decisioni, gli uomini assumono un ruolo passivo e spesso si rifiutano di parlare di questioni legate alla morte. Pertanto, le donne sviluppano una comprensione più accurata della loro malattia rispetto agli uomini. Questo si traduce in cure di fine vita più aggressive per gli uomini rispetto alle donne, le quali firmano più direttive anticipate, rifiutano più spesso i trattamenti che prolungano la vita e tendono ad accettare maggiormente le cure palliative. Conclusioni: Accrescere la consapevolezza delle differenze di genere nel fine vita permette agli operatori sanitari di garantire una migliore assistenza basata su un approccio personalizzato al paziente e sensibile al genere. Tale assistenza permette di identificare i pazienti che possono beneficiare maggiormente di interventi mirati per ridurre il divario nella qualità delle cure fornite. In particolare, tra gli uomini vi è la necessità di implementare le discussioni su questioni riguardanti la morte e di promuovere servizi di cure palliative. Per questo, sono necessarie abilità e tecniche di comunicazione specifiche per genere, che richiedono una formazione clinica considerevole, come l’utilizzo di metodi di evocazione. Key words: communication, end of life, cancer, gender differences, palliative care
La comunicazione di fine vita: prospettive della medicina di genere. Revisione narrativa della letteratura
MONTALBETTI, ILENIA
2021/2022
Abstract
Introduzione e obiettivo: Durante la fase terminale dei pazienti oncologici, le competenze e la capacità di comunicazione sono elementi fondamentali della pratica infermieristica. Una buona comunicazione è necessaria per fornire un'assistenza di fine vita di alta qualità, tuttavia, essa spesso è assente o avviene troppo tardi. In aggiunta, la variabile genere, spesso “trascurata”, può influire sugli aspetti di fine vita e generare disuguaglianze che svantaggiano sia uomini che donne. L’obiettivo del presente elaborato è di indagare le differenze di genere dei pazienti oncologici terminali nell’approccio al fine vita e verificare l’esistenza di variazioni nell’assistenza che ricevono, ricercando le strategie comunicative applicabili dall’infermiere per ridurre tali differenze. Materiali e metodi: È stata condotta una ricerca bibliografia attraverso le banche dati Medline (PubMed) e Cinahl Complete dei lavori pubblicati dal 2012 al 2022; con l’applicazione dei filtri sono stati reperiti 865 articoli, e in base ai criteri di inclusione ed esclusione sono stati selezionati 10 articoli e 2 sono stati recuperati dal reticolo citazionale. Risultati e discussione: Gli studi indicano che uomini e donne affrontano le situazioni di fine vita in modo diverso. I ruoli di genere imposti dalla società spesso vedono gli uomini come stoici, invulnerabili, senza paure. Le donne, al contrario, esprimono maggiormente le loro emozioni e ricercano supporto. È stato osservato che, mentre le donne si impegnano attivamente nella comunicazione con i professionisti sanitari e nel prendere decisioni, gli uomini assumono un ruolo passivo e spesso si rifiutano di parlare di questioni legate alla morte. Pertanto, le donne sviluppano una comprensione più accurata della loro malattia rispetto agli uomini. Questo si traduce in cure di fine vita più aggressive per gli uomini rispetto alle donne, le quali firmano più direttive anticipate, rifiutano più spesso i trattamenti che prolungano la vita e tendono ad accettare maggiormente le cure palliative. Conclusioni: Accrescere la consapevolezza delle differenze di genere nel fine vita permette agli operatori sanitari di garantire una migliore assistenza basata su un approccio personalizzato al paziente e sensibile al genere. Tale assistenza permette di identificare i pazienti che possono beneficiare maggiormente di interventi mirati per ridurre il divario nella qualità delle cure fornite. In particolare, tra gli uomini vi è la necessità di implementare le discussioni su questioni riguardanti la morte e di promuovere servizi di cure palliative. Per questo, sono necessarie abilità e tecniche di comunicazione specifiche per genere, che richiedono una formazione clinica considerevole, come l’utilizzo di metodi di evocazione. Key words: communication, end of life, cancer, gender differences, palliative careFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/3344