Merkel cell carcinoma is a rare and aggressive primary neuroendocrine carcinoma of the skin, whose pathogenesis can be traced back to UV radiation damage or Merkel cell polyomavirus (MCPyV) infection. Despite some improvements on the characterization of the disease partly due to its increased incidence, crucial pathogenetic and prognostic factors still need to be refined. A consecutive series of 228 MCC from three hospitals in Turin was collected with the aim of investigating the distribution and prognostic role of clinical-pathological parameters, with a focus on MCPyV status, ALK tumor expression and tumor infiltrating lymphocytes (TILs) as well as Cylcin D1, ALK and Myc genes. Review of morphology and conventional immunohistochemical staining was possible in 191 cases. In 50 cases, the expression of the novel neuroendocrine marker INSM1 was additionally assessed. Fourteen cases of MCC of unknown primary skin lesion were identified and separately analyzed. 12 cases were selected for further analyses with FISH. The present study concludes that 1) INSM1 is a highly sensitive marker in both skin and lymph node primary MCC; 2) positive MCPyV status, brisk TILs and lower tumor size and thickness are independent positive prognostic parameters, and the combination of the former two may provide a novel tool for prognostic stratification; 3) ALK is expressed 87% of MCC and associated with positive viral status, and could represent a prognostic biomarker, if validated in larger series. 4)ALK overexpression does not seem to be related to amplifications or fusion of its gene or amplifications of C-Myc and N-Myc genes; 5) Even if it’s a pure observational data, we didn’t observe genetic alterations in a specific subgroup of MCC, but those that are MCPyV- seem like to carry a higher amount of genetic aberrations.

Il Carcinoma a Cellule di Merkel (MCC) è una neoplasia neuroendocrina rara ed aggressiva della cute, la cui patogenesi può trovare come substrato comune un danno mediato dall’infezione e integrazione clonale del DNA del PolyomaVirus del Carcinoma a Cellule di Merkel (MCPyV) oppure un danno indotto dal potere mutageno delle radiazioni ultraviolette solari. Nonostante siano stati fatti passi avanti nella caratterizzazione della patologia, sotto la spinta della sua incidenza in costante aumento negli ultimi anni, rimangono ancora da definire e chiarire alcuni aspetti cruciali quali ad esempio la patogenesi tumorale e fattori prognostici, al fine di migliorare e ridefinire i possibili approcci terapeutici e quindi di conseguenza cercare di migliorare la sopravvivenza dei pazienti affetti dal tumore. Questo studio si è proposto di valutare il ruolo prognostico di parametri clinico-patologici e immuno-fenotipici, con particolare attenzione allo status virale, l’espressione di ALK, l’infiltrazione tumorale linfocitaria (TIL) così come l’esecuzione di analisi in FISH per una valutazione più approfondita di alterazioni genomiche a livello dei cromosomi su cui si localizzano i geni della famiglia Myc, ALK e ciclina D1. Lo studio ha preso in analisi una serie consecutiva di 228 casi di MCC da tre ospedali Torinesi. Di questi 228 casi, in 191 è stato possibile descriverne la morfologia e proseguire con la routine immunoistochimica convenzionale per la diagnosi di MCC. In 50 casi è stata valutata l’espressione immunoistochimica del nuovo marker INSM1. 14 casi erano a localizzazione primitiva ignota e sono stati analizzati separatamente. È stato poi selezionato una casistica di 12 MCC sul quale sono state effettuate le analisi di FISH. Il nostro studio oltre a fornire una descrizione delle caratteristiche istologiche e citologiche di un’ampia casistica di MCC, mostra come: I) INSM1 è un marker immunoistochimico dotato di una elevata sensibilità sia nei -mcc con localizzazione primitiva cutanea che linfonodale; II) La positività al MCPyV, TIL-Brisk, dimensioni e spessori tumorali minori sono parametri prognostici indipendenti, e la combinazione dei primi due può fornire un nuovo ed utile strumento per la stratificazione prognostica; III) ALK è espresso nel 87% dei MCC e il dato correla con positività al MCPyV e potrebbe rappresentare un biomarker prognostico se il dato è confermato da altri studi; IV) L’overespressione di ALK non sembra essere sostenuta da amplificazioni o fusioni del suo gene oppure da amplificazioni dei geni per C-Myc o N-Myc; V) Sebbene si tratti di un dato osservazionale, non abbiamo osservato una alterazione genica specifica di una specifica sottocategoria, sebbene i casi di MCC-MCPyV- mostrino un numero di aberrazioni geniche maggiori.

Carcinoma a cellule di Merkel: caratterizzazione morfologica, fenotipica e molecolare

MANCARELLA, SIMONE
2021/2022

Abstract

Il Carcinoma a Cellule di Merkel (MCC) è una neoplasia neuroendocrina rara ed aggressiva della cute, la cui patogenesi può trovare come substrato comune un danno mediato dall’infezione e integrazione clonale del DNA del PolyomaVirus del Carcinoma a Cellule di Merkel (MCPyV) oppure un danno indotto dal potere mutageno delle radiazioni ultraviolette solari. Nonostante siano stati fatti passi avanti nella caratterizzazione della patologia, sotto la spinta della sua incidenza in costante aumento negli ultimi anni, rimangono ancora da definire e chiarire alcuni aspetti cruciali quali ad esempio la patogenesi tumorale e fattori prognostici, al fine di migliorare e ridefinire i possibili approcci terapeutici e quindi di conseguenza cercare di migliorare la sopravvivenza dei pazienti affetti dal tumore. Questo studio si è proposto di valutare il ruolo prognostico di parametri clinico-patologici e immuno-fenotipici, con particolare attenzione allo status virale, l’espressione di ALK, l’infiltrazione tumorale linfocitaria (TIL) così come l’esecuzione di analisi in FISH per una valutazione più approfondita di alterazioni genomiche a livello dei cromosomi su cui si localizzano i geni della famiglia Myc, ALK e ciclina D1. Lo studio ha preso in analisi una serie consecutiva di 228 casi di MCC da tre ospedali Torinesi. Di questi 228 casi, in 191 è stato possibile descriverne la morfologia e proseguire con la routine immunoistochimica convenzionale per la diagnosi di MCC. In 50 casi è stata valutata l’espressione immunoistochimica del nuovo marker INSM1. 14 casi erano a localizzazione primitiva ignota e sono stati analizzati separatamente. È stato poi selezionato una casistica di 12 MCC sul quale sono state effettuate le analisi di FISH. Il nostro studio oltre a fornire una descrizione delle caratteristiche istologiche e citologiche di un’ampia casistica di MCC, mostra come: I) INSM1 è un marker immunoistochimico dotato di una elevata sensibilità sia nei -mcc con localizzazione primitiva cutanea che linfonodale; II) La positività al MCPyV, TIL-Brisk, dimensioni e spessori tumorali minori sono parametri prognostici indipendenti, e la combinazione dei primi due può fornire un nuovo ed utile strumento per la stratificazione prognostica; III) ALK è espresso nel 87% dei MCC e il dato correla con positività al MCPyV e potrebbe rappresentare un biomarker prognostico se il dato è confermato da altri studi; IV) L’overespressione di ALK non sembra essere sostenuta da amplificazioni o fusioni del suo gene oppure da amplificazioni dei geni per C-Myc o N-Myc; V) Sebbene si tratti di un dato osservazionale, non abbiamo osservato una alterazione genica specifica di una specifica sottocategoria, sebbene i casi di MCC-MCPyV- mostrino un numero di aberrazioni geniche maggiori.
Merkel Cell Carcinoma: A Morphological, phenotypical and molecular approach.
Merkel cell carcinoma is a rare and aggressive primary neuroendocrine carcinoma of the skin, whose pathogenesis can be traced back to UV radiation damage or Merkel cell polyomavirus (MCPyV) infection. Despite some improvements on the characterization of the disease partly due to its increased incidence, crucial pathogenetic and prognostic factors still need to be refined. A consecutive series of 228 MCC from three hospitals in Turin was collected with the aim of investigating the distribution and prognostic role of clinical-pathological parameters, with a focus on MCPyV status, ALK tumor expression and tumor infiltrating lymphocytes (TILs) as well as Cylcin D1, ALK and Myc genes. Review of morphology and conventional immunohistochemical staining was possible in 191 cases. In 50 cases, the expression of the novel neuroendocrine marker INSM1 was additionally assessed. Fourteen cases of MCC of unknown primary skin lesion were identified and separately analyzed. 12 cases were selected for further analyses with FISH. The present study concludes that 1) INSM1 is a highly sensitive marker in both skin and lymph node primary MCC; 2) positive MCPyV status, brisk TILs and lower tumor size and thickness are independent positive prognostic parameters, and the combination of the former two may provide a novel tool for prognostic stratification; 3) ALK is expressed 87% of MCC and associated with positive viral status, and could represent a prognostic biomarker, if validated in larger series. 4)ALK overexpression does not seem to be related to amplifications or fusion of its gene or amplifications of C-Myc and N-Myc genes; 5) Even if it’s a pure observational data, we didn’t observe genetic alterations in a specific subgroup of MCC, but those that are MCPyV- seem like to carry a higher amount of genetic aberrations.
CASTELLANO, ISABELLA
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