Negli ultimi anni si è assistito ad un crescente interesse per lo studio del benessere animale integrando misure fisiologiche e comportamentali con misure cognitive. In particolare, il bias cognitivo, ovvero il modo in cui gli animali reagiscono ad uno stimolo in base al loro stato emotivo, si è rivelato un nuovo strumento per la valutazione del loro benessere. Il presente studio è finalizzato ad analizzare il bias cognitivo nei cavalli utilizzando una procedura che non prevede, a differenza degli studi precedenti, una fase di addestramento, ma che si basa sulle scelte spontanee degli animali. Hanno partecipato allo studio 13 cavalli (4 femmine e 9 maschi) presenti presso l’Oasi EquiLuna (Fivizzano, MS). La procedura prevedeva che i cavalli, uno alla volta, percorressero un corridoio aperto all’interno del quale erano posizionati cinque divisori opachi collocati in posizione perpendicolare e centrale, in modo che i cavalli potessero scegliere se superarli da destra o da sinistra. Dietro a ogni divisorio veniva posizionato un secchio rosso che poteva contenere della polpa di barbabietola (cibo appetibile per i cavalli: secchio positivo P), o della polpa di barbabietola trattata con acido citrico in modo da risultare sgradevole al gusto (secchio negativo N). I cavalli hanno svolto quattro giorni di Test in cui venivano presentati i secchi in sequenza differenti: Test 1: P-P-P-N-P; Test 2: P-N-P-P-P; Test 3: P-N-N-P-P; Test 4: N-P-P-P-P. Ogni Test è stato videoregistrato in modo da poter osservare i comportamenti e le scelte effettuate dagli animali. Sono state considerate per le analisi: la proporzione di scelta del P successivo a N, o di secchi P successivi al primo P dopo N; il tempo speso in prossimità dei secchi positivi e negativi; l’arto utilizzato per iniziare a percorrere il corridoio; il lato di svolta dei divisori; l’occhio usato per osservare i secchi e i comportamenti indicativi di discomfort (snap, avoid e disgust). Per ogni Test sono stati inoltre prelevati la saliva nella fase pre e post test e le feci, raccolte il giorno di ogni test e il giorno successivo all’ultimo test in modo da poter analizzare i livelli di cortisolo. Le analisi statistiche sono state svolte con il software RStudio. Dai risultati non è emersa una differenza significativa per quanto riguarda la lateralizzazione e il cortisolo salivare e questo potrebbe indicare che il test non ha avuto un effetto stressante per gli animali. La presenza dei comportamenti di snap, avoid e disgust dopo aver assaggiato il secchio N e la differenza nel tempo speso ai secchi P rispetto ai secchi N, evidenziano come il secchio N rappresenti un evento negativo per gli animali. I cavalli non evitano in modo significativo il secchio P immediatamente successivo a N, tuttavia evitano secchi successivi e questo suggerisce che i soggetti mostrino un bias di giudizio negativo dovuto all’esperienza del secchio negativo. Nel complesso, la procedura messa a punto non si è rivelata essere stressante per i cavalli e risulta promettente per la valutazione del bias cognitivo sfruttando le scelte spontanee degli animali, in assenza di prolungati addestramenti.

Sviluppo di una nuova procedura per studiare il bias cognitivo nel cavallo domestico (Equus caballus)

DUTTO, CECILIA
2019/2020

Abstract

Negli ultimi anni si è assistito ad un crescente interesse per lo studio del benessere animale integrando misure fisiologiche e comportamentali con misure cognitive. In particolare, il bias cognitivo, ovvero il modo in cui gli animali reagiscono ad uno stimolo in base al loro stato emotivo, si è rivelato un nuovo strumento per la valutazione del loro benessere. Il presente studio è finalizzato ad analizzare il bias cognitivo nei cavalli utilizzando una procedura che non prevede, a differenza degli studi precedenti, una fase di addestramento, ma che si basa sulle scelte spontanee degli animali. Hanno partecipato allo studio 13 cavalli (4 femmine e 9 maschi) presenti presso l’Oasi EquiLuna (Fivizzano, MS). La procedura prevedeva che i cavalli, uno alla volta, percorressero un corridoio aperto all’interno del quale erano posizionati cinque divisori opachi collocati in posizione perpendicolare e centrale, in modo che i cavalli potessero scegliere se superarli da destra o da sinistra. Dietro a ogni divisorio veniva posizionato un secchio rosso che poteva contenere della polpa di barbabietola (cibo appetibile per i cavalli: secchio positivo P), o della polpa di barbabietola trattata con acido citrico in modo da risultare sgradevole al gusto (secchio negativo N). I cavalli hanno svolto quattro giorni di Test in cui venivano presentati i secchi in sequenza differenti: Test 1: P-P-P-N-P; Test 2: P-N-P-P-P; Test 3: P-N-N-P-P; Test 4: N-P-P-P-P. Ogni Test è stato videoregistrato in modo da poter osservare i comportamenti e le scelte effettuate dagli animali. Sono state considerate per le analisi: la proporzione di scelta del P successivo a N, o di secchi P successivi al primo P dopo N; il tempo speso in prossimità dei secchi positivi e negativi; l’arto utilizzato per iniziare a percorrere il corridoio; il lato di svolta dei divisori; l’occhio usato per osservare i secchi e i comportamenti indicativi di discomfort (snap, avoid e disgust). Per ogni Test sono stati inoltre prelevati la saliva nella fase pre e post test e le feci, raccolte il giorno di ogni test e il giorno successivo all’ultimo test in modo da poter analizzare i livelli di cortisolo. Le analisi statistiche sono state svolte con il software RStudio. Dai risultati non è emersa una differenza significativa per quanto riguarda la lateralizzazione e il cortisolo salivare e questo potrebbe indicare che il test non ha avuto un effetto stressante per gli animali. La presenza dei comportamenti di snap, avoid e disgust dopo aver assaggiato il secchio N e la differenza nel tempo speso ai secchi P rispetto ai secchi N, evidenziano come il secchio N rappresenti un evento negativo per gli animali. I cavalli non evitano in modo significativo il secchio P immediatamente successivo a N, tuttavia evitano secchi successivi e questo suggerisce che i soggetti mostrino un bias di giudizio negativo dovuto all’esperienza del secchio negativo. Nel complesso, la procedura messa a punto non si è rivelata essere stressante per i cavalli e risulta promettente per la valutazione del bias cognitivo sfruttando le scelte spontanee degli animali, in assenza di prolungati addestramenti.
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