La conservazione della biodiversità è uno dei temi centrali della ricerca ambientale, soprattutto da quando l’aumento della popolazione umana mondiale e le relative attività antropiche hanno fortemente minacciato il delicato equilibrio degli ecosistemi. Con un numero sempre crescente di specie minacciate dall’estinzione, è necessario che venga presa in considerazione sia la conservazione svolta in ambiente naturale (in situ) che quella svolta nelle strutture zoologiche (ex-situ). Gli studi comportamentali effettuati su animali selvatici che vivono in ambienti controllati, comparati con gli studi effettuati in condizioni naturali, possono fornire importanti informazioni sul loro stato di salute. Da questo confronto se ne ricava la possibilità di poter porre l’attenzione su diversi aspetti, ad esempio su determinati comportamenti anomali che possono essere un segnale di stress, come le stereotipie, andando a capirne la causa ed intervenendo, dove possibile, implementando, ad esempio, programmi di arricchimento ambientale. Molti ricercatori, inoltre, hanno dichiarato le innumerevoli difficoltà a cui si va incontro quando si lavora, in cattività, sulla possibilità di riproduzione di specie a rischio di estinzione, sottolineando quanto le condizioni di benessere dell’individuo siano fondamentali al fine di migliorarne la fitness. Nel presente studio è stato analizzato il comportamento di un gruppo di ghepardi (Acinonyx jubatus) presso il Parco Faunistico “Le Cornelle” e ne è stato effettuato un confronto con uno studio che era stato svolto in precedenza. Nel maggio del 2018, infatti, è stata svolta una ricerca sui medesimi individui in cui è stata posta l’attenzione sull’andamento generale e individuale dei comportamenti osservati attraverso l’analisi del time budget e delle matrici di transizione comportamentali. La grande differenza nelle due ricerche stava principalmente nel numero degli individui, questo a causa del fatto che una delle femmine che componeva il gruppo, Zuri, è venuta a mancare il 17 luglio 2019 a causa di un linfoma fulminante. L’obbiettivo principale della presente ricerca è stato quello di osservare, adottando lo stesso protocollo di analisi comportamentale utilizzato nel 2018, come le dinamiche del gruppo fossero cambiate in seguito alla scomparsa di uno dei membri. La ricerca condotta per la stesura del presente elaborato di tesi analizza il time budget, le matrici comportamentali e l’uso dello spazio dei tre individui che adesso compongono il gruppo. Le principali differenze che sono emerse confrontando i risultati ottenuti con quelli del 2018 sono riconducibili al fatto che per entrambe le femmine sono aumentati i comportamenti di Vigilance a dispetto di quelli di Resting. In particolar modo, abbiamo osservato l’insorgenza del comportamento di Wwalking alert in una delle femmine che finora non aveva mai esibito. Attraverso l’analisi dell’uso dello spazio si è potuto evidenziare come gli individui si distribuiscano con maggiore frequenza nelle aree che si trovano ai margini dell’exhibit oppure in quelle che si trovano in posizione elevata rispetto al terreno, questo trova riscontro anche con la letteratura, dal momento che queste aree permettono un maggior controllo dell’ambiente circostante anche in natura. Per quanto riguarda le matrici di transizione comportamentale, sono state osservate alcune frequenze comuni a tutti e tre gli individui, come quella Wwalking-alert alert-walking che rispecchia la loro ecologia dal momento che questi individui in natura coprono degli areali molto vasti perlustrando il territorio, le femmine alla ricerca delle prede e i maschi alla ricerca delle femmine. La maggior parte delle transizioni, invece, non sono risultate significative per tutti gli individui, questo a sottolineare come ogni animale abbia una sua individualità evidenziata da un profilo comportamentale che differisce dagli altri membri.

Analisi del comportamento di un gruppo di ghepardi (Acinonyx jubatus SCHRENER,1775) in ambiente controllato

VANNI, VIOLA
2019/2020

Abstract

La conservazione della biodiversità è uno dei temi centrali della ricerca ambientale, soprattutto da quando l’aumento della popolazione umana mondiale e le relative attività antropiche hanno fortemente minacciato il delicato equilibrio degli ecosistemi. Con un numero sempre crescente di specie minacciate dall’estinzione, è necessario che venga presa in considerazione sia la conservazione svolta in ambiente naturale (in situ) che quella svolta nelle strutture zoologiche (ex-situ). Gli studi comportamentali effettuati su animali selvatici che vivono in ambienti controllati, comparati con gli studi effettuati in condizioni naturali, possono fornire importanti informazioni sul loro stato di salute. Da questo confronto se ne ricava la possibilità di poter porre l’attenzione su diversi aspetti, ad esempio su determinati comportamenti anomali che possono essere un segnale di stress, come le stereotipie, andando a capirne la causa ed intervenendo, dove possibile, implementando, ad esempio, programmi di arricchimento ambientale. Molti ricercatori, inoltre, hanno dichiarato le innumerevoli difficoltà a cui si va incontro quando si lavora, in cattività, sulla possibilità di riproduzione di specie a rischio di estinzione, sottolineando quanto le condizioni di benessere dell’individuo siano fondamentali al fine di migliorarne la fitness. Nel presente studio è stato analizzato il comportamento di un gruppo di ghepardi (Acinonyx jubatus) presso il Parco Faunistico “Le Cornelle” e ne è stato effettuato un confronto con uno studio che era stato svolto in precedenza. Nel maggio del 2018, infatti, è stata svolta una ricerca sui medesimi individui in cui è stata posta l’attenzione sull’andamento generale e individuale dei comportamenti osservati attraverso l’analisi del time budget e delle matrici di transizione comportamentali. La grande differenza nelle due ricerche stava principalmente nel numero degli individui, questo a causa del fatto che una delle femmine che componeva il gruppo, Zuri, è venuta a mancare il 17 luglio 2019 a causa di un linfoma fulminante. L’obbiettivo principale della presente ricerca è stato quello di osservare, adottando lo stesso protocollo di analisi comportamentale utilizzato nel 2018, come le dinamiche del gruppo fossero cambiate in seguito alla scomparsa di uno dei membri. La ricerca condotta per la stesura del presente elaborato di tesi analizza il time budget, le matrici comportamentali e l’uso dello spazio dei tre individui che adesso compongono il gruppo. Le principali differenze che sono emerse confrontando i risultati ottenuti con quelli del 2018 sono riconducibili al fatto che per entrambe le femmine sono aumentati i comportamenti di Vigilance a dispetto di quelli di Resting. In particolar modo, abbiamo osservato l’insorgenza del comportamento di Wwalking alert in una delle femmine che finora non aveva mai esibito. Attraverso l’analisi dell’uso dello spazio si è potuto evidenziare come gli individui si distribuiscano con maggiore frequenza nelle aree che si trovano ai margini dell’exhibit oppure in quelle che si trovano in posizione elevata rispetto al terreno, questo trova riscontro anche con la letteratura, dal momento che queste aree permettono un maggior controllo dell’ambiente circostante anche in natura. Per quanto riguarda le matrici di transizione comportamentale, sono state osservate alcune frequenze comuni a tutti e tre gli individui, come quella Wwalking-alert alert-walking che rispecchia la loro ecologia dal momento che questi individui in natura coprono degli areali molto vasti perlustrando il territorio, le femmine alla ricerca delle prede e i maschi alla ricerca delle femmine. La maggior parte delle transizioni, invece, non sono risultate significative per tutti gli individui, questo a sottolineare come ogni animale abbia una sua individualità evidenziata da un profilo comportamentale che differisce dagli altri membri.
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