Ciascuna persona ha il diritto di influenzare la propria esistenza attraverso la comunicazione, indipendentemente dalla presenza di una disabilità o patologia. La ricerca proposta si focalizza sui bambini con disturbo dello spettro autistico, i quali mostrano un deficit nella comunicazione, prima area presente all’interno della diade sintomatologica per diagnosticare l’autismo. Questo studio ha come obiettivo quello di indagare le forme di comunicazione che un bambino con autismo utilizza per interagire con il mondo circostante, cercando di superare le difficoltà nell’area comunicativa attraverso modalità alternative di comunicazione. La ricerca bibliografica, nel primo capitolo, propone un inquadramento del disturbo dello spettro autistico con riferimento a cenni storici e a manuali diagnostici. Nei capitoli successivi presenta una parte introduttiva riguardante i bambini a sviluppo neuro-tipico e successivamente descrive come si sviluppano i soggetti in età infantile con sindrome dello spettro autistico in riferimento alla comunicazione verbale e non verbale. I bambini con autismo, per colmare il deficit nell’area comunicativa e supportare l’interazione sociale, possono utilizzare procedure e strumenti. Nell’ultimo capitolo viene proposta la Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA), un approccio che compensa la disabilità comunicativa, fornendo strumenti per interagire con l’ambiente circostante, come per esempio il Picture Exchange Communication System che permette di comunicare attraverso lo scambio di immagini, la tabella e agenda comunicativa, gli ausili per la comunicazione vocale e infine la lingua dei segni. I risultati della ricerca bibliografica attuata mostrano come i bambini con sindrome dello spettro autistico riescano a comunicare, trasmettendo i propri bisogni e desideri attraverso l’ecolalia, il linguaggio spontaneo, i gesti, la prossemica, ma è compito della comunità che circonda il bambino, conoscere le modalità e comprendere i significati trasmessi. La CAA è la modalità alternativa che permette di superare la barriera dell’incomunicabilità dando la possibilità, ai bambini con disturbo dello spettro autistico, di interagire e comunicare.
Oltre la barriera dell'incomunicabilità: Comunicazione Aumentativa Alternativa e Disturbo dello Spettro Autistico
BORELLO, CHIARA
2020/2021
Abstract
Ciascuna persona ha il diritto di influenzare la propria esistenza attraverso la comunicazione, indipendentemente dalla presenza di una disabilità o patologia. La ricerca proposta si focalizza sui bambini con disturbo dello spettro autistico, i quali mostrano un deficit nella comunicazione, prima area presente all’interno della diade sintomatologica per diagnosticare l’autismo. Questo studio ha come obiettivo quello di indagare le forme di comunicazione che un bambino con autismo utilizza per interagire con il mondo circostante, cercando di superare le difficoltà nell’area comunicativa attraverso modalità alternative di comunicazione. La ricerca bibliografica, nel primo capitolo, propone un inquadramento del disturbo dello spettro autistico con riferimento a cenni storici e a manuali diagnostici. Nei capitoli successivi presenta una parte introduttiva riguardante i bambini a sviluppo neuro-tipico e successivamente descrive come si sviluppano i soggetti in età infantile con sindrome dello spettro autistico in riferimento alla comunicazione verbale e non verbale. I bambini con autismo, per colmare il deficit nell’area comunicativa e supportare l’interazione sociale, possono utilizzare procedure e strumenti. Nell’ultimo capitolo viene proposta la Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA), un approccio che compensa la disabilità comunicativa, fornendo strumenti per interagire con l’ambiente circostante, come per esempio il Picture Exchange Communication System che permette di comunicare attraverso lo scambio di immagini, la tabella e agenda comunicativa, gli ausili per la comunicazione vocale e infine la lingua dei segni. I risultati della ricerca bibliografica attuata mostrano come i bambini con sindrome dello spettro autistico riescano a comunicare, trasmettendo i propri bisogni e desideri attraverso l’ecolalia, il linguaggio spontaneo, i gesti, la prossemica, ma è compito della comunità che circonda il bambino, conoscere le modalità e comprendere i significati trasmessi. La CAA è la modalità alternativa che permette di superare la barriera dell’incomunicabilità dando la possibilità, ai bambini con disturbo dello spettro autistico, di interagire e comunicare.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/33266