Le Deformazioni Gravitative Profonde di Versante (DGPV) condizionano l’evoluzione del paesaggio geomorfologico alpino, interagendo a varia scala con altri processi morfogenetici e con le attività dell’uomo. Lungo il versante sinistro della media Valgrisenche (Valle d’Aosta) è presente la DGPV di Beauregard, nota fin dagli anni ’60, per via della costruzione della sottostante diga, con la quale ha interagito fin da subito. Il fenomeno è evidenziato e studiato da numerosi autori da molti anni, ma limitatamente al settore direttamente influente sulla diga. La presente tesi si è posta l’obiettivo di approfondire questo tema estendendo gli studi anche ad altre parti del versante, per verificare l’effettiva dimensione della DGPV ed analizzare i suoi caratteri geoambientali. Per questo studio è stato adottato un approccio metodologico multidisciplinare volto a comprendere la geometria e la dinamica evolutiva complessiva del fenomeno: l’analisi della letteratura ha fornito il quadro iniziale delle conoscenze regionali e geologico tecniche per una visione a lungo termine del fenomeno; l’analisi di campo ha permesso di identificare in dettaglio gli elementi geomorfologici e deformativi presenti nell’area; l’analisi GIS ha consentito di individuare le strutture regionali e di metterle in relazione con gli elementi riconosciuti sul terreno; con l’analisi dei dati telerilevati tramite interferometria radar da satellite (tecnica PSInSAR) è stata approfondita la conoscenza delle deformazioni del versante a breve termine. L’interpretazione e il confronto dei risultati ottenuti dalle diverse analisi hanno mostrato concordanza nell’indicare che il fenomeno si estende maggiormente di quanto finora ipotizzato in altri studi sulla stessa area. In particolare il versante risulta caratterizzato da un’evoluzione differenziale, con settori più evoluti distinti da altri a deformazione incipiente, e da settori attivi rispetto ad altri inattivi. I dati ricavati dalle attività sul campo, dalle foto aeree e dai modelli digitali del terreno sono stati elaborati tramite il software QGIS per la creazione di una carta geomorfologica alla scala 1: 20.000 dell’area indagata. Tutti gli elementi geomorfologici riconosciuti sono stati ampiamente documentati da fotografie e rappresentati attraverso schemi grafici e modelli interpretativi. L’analisi geomorfologica ha consentito infine di individuare e descrivere numerosi elementi geoambientali di particolare interesse scientifico e paesaggistico: tracce del modellamento glaciale, gravitativo e torrentizio. I più significativi sono stati scelti e proposti come geositi, per sensibilizzare e valorizzare la geodiversità, soprattutto in funzione dello sviluppo delle potenzialità geoturistiche offerte da questo territorio di alta montagna.
Analisi geomorfologica del versante orientale della Testa del Ruitor (Valgrisenche, Valle d’Aosta), in particolare della DGPV di Beauregard, e dei principali elementi geoambientali
ZANOLI, JUSSARA
2019/2020
Abstract
Le Deformazioni Gravitative Profonde di Versante (DGPV) condizionano l’evoluzione del paesaggio geomorfologico alpino, interagendo a varia scala con altri processi morfogenetici e con le attività dell’uomo. Lungo il versante sinistro della media Valgrisenche (Valle d’Aosta) è presente la DGPV di Beauregard, nota fin dagli anni ’60, per via della costruzione della sottostante diga, con la quale ha interagito fin da subito. Il fenomeno è evidenziato e studiato da numerosi autori da molti anni, ma limitatamente al settore direttamente influente sulla diga. La presente tesi si è posta l’obiettivo di approfondire questo tema estendendo gli studi anche ad altre parti del versante, per verificare l’effettiva dimensione della DGPV ed analizzare i suoi caratteri geoambientali. Per questo studio è stato adottato un approccio metodologico multidisciplinare volto a comprendere la geometria e la dinamica evolutiva complessiva del fenomeno: l’analisi della letteratura ha fornito il quadro iniziale delle conoscenze regionali e geologico tecniche per una visione a lungo termine del fenomeno; l’analisi di campo ha permesso di identificare in dettaglio gli elementi geomorfologici e deformativi presenti nell’area; l’analisi GIS ha consentito di individuare le strutture regionali e di metterle in relazione con gli elementi riconosciuti sul terreno; con l’analisi dei dati telerilevati tramite interferometria radar da satellite (tecnica PSInSAR) è stata approfondita la conoscenza delle deformazioni del versante a breve termine. L’interpretazione e il confronto dei risultati ottenuti dalle diverse analisi hanno mostrato concordanza nell’indicare che il fenomeno si estende maggiormente di quanto finora ipotizzato in altri studi sulla stessa area. In particolare il versante risulta caratterizzato da un’evoluzione differenziale, con settori più evoluti distinti da altri a deformazione incipiente, e da settori attivi rispetto ad altri inattivi. I dati ricavati dalle attività sul campo, dalle foto aeree e dai modelli digitali del terreno sono stati elaborati tramite il software QGIS per la creazione di una carta geomorfologica alla scala 1: 20.000 dell’area indagata. Tutti gli elementi geomorfologici riconosciuti sono stati ampiamente documentati da fotografie e rappresentati attraverso schemi grafici e modelli interpretativi. L’analisi geomorfologica ha consentito infine di individuare e descrivere numerosi elementi geoambientali di particolare interesse scientifico e paesaggistico: tracce del modellamento glaciale, gravitativo e torrentizio. I più significativi sono stati scelti e proposti come geositi, per sensibilizzare e valorizzare la geodiversità, soprattutto in funzione dello sviluppo delle potenzialità geoturistiche offerte da questo territorio di alta montagna.File | Dimensione | Formato | |
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