This paper aims to deepen the role of financial literacy and how it can have a macroeconomic impact on the stability of the financial system and contribute to the conscious management of personal and social finances. Overall, there is a high rate of financial illiteracy and great inequality in the world. Poor peoples, women and those with a lower educational level are more likely to have financial gaps. On the other hand, those who have a medium-higher level of financial literacy have in common the daily use of banking services, regardless of their geographical origin. In Italy, the low level of financial literacy -which is one of the weakest in Europe- and poor money management of personal financial resources are mainly at odds with the fragility of the social pension system. Citizens should combine their social pension with a private supplementary one in order to compensate the perpetual decline in the replacement rate and maintain the same standard of living once they reach retirement age. In this contest, the State plays a fundamental role: investing in the economic-financial education of young people in order to grow conscious savers and able to make prudent financial choices and independently.
L’elaborato in oggetto si pone l’obiettivo di approfondire il ruolo dell’alfabetizzazione finanziaria e di come questa possa incidere a livello macroeconomico sulla stabilità del sistema finanziario e concorrere ad una gestione consapevole delle finanze personali e previdenziali. Complessivamente nel mondo vi sono un alto tasso di analfabetismo finanziario e grandi disuguaglianze. Le persone meno abbienti, le donne e coloro che posseggono un inferiore livello di istruzione, hanno maggiori probabilità di possedere lacune finanziarie. Ciò non vale solo per le economie emergenti, ma anche per i paesi con mercati finanziari sviluppati. Coloro invece che posseggono un grado di alfabetizzazione medio-alto, sono accomunati dal quotidiano utilizzo di strumenti bancari, a prescindere dalla provenienza geografica. In Italia lo scarso livello di alfabetizzazione finanziaria -che si attesta essere tra i più bassi d’Europa- e la mala gestione delle risorse finanziarie personali si scontrano principalmente con la fragilità del sistema pensionistico pubblico. I cittadini infatti, se vorranno compensare il perpetuo decrescere del tasso di sostituzione e mantenere lo stesso tenore di vita una volta raggiunta l’età pensionistica, dovranno affiancare alla pensione sociale forme di previdenza complementare. In questo conteso lo stato riveste un ruolo fondamentale come principale promotore e investitore dell’educazione economico-finanziaria dei giovani in modo da crescere risparmiatori consapevoli e capaci di compiere scelte finanziarie oculate e in autonomia.
L'alfabetizzazione finanziaria e il suo ruolo nella previdenza complementare
FANTON, GIULIO
2020/2021
Abstract
L’elaborato in oggetto si pone l’obiettivo di approfondire il ruolo dell’alfabetizzazione finanziaria e di come questa possa incidere a livello macroeconomico sulla stabilità del sistema finanziario e concorrere ad una gestione consapevole delle finanze personali e previdenziali. Complessivamente nel mondo vi sono un alto tasso di analfabetismo finanziario e grandi disuguaglianze. Le persone meno abbienti, le donne e coloro che posseggono un inferiore livello di istruzione, hanno maggiori probabilità di possedere lacune finanziarie. Ciò non vale solo per le economie emergenti, ma anche per i paesi con mercati finanziari sviluppati. Coloro invece che posseggono un grado di alfabetizzazione medio-alto, sono accomunati dal quotidiano utilizzo di strumenti bancari, a prescindere dalla provenienza geografica. In Italia lo scarso livello di alfabetizzazione finanziaria -che si attesta essere tra i più bassi d’Europa- e la mala gestione delle risorse finanziarie personali si scontrano principalmente con la fragilità del sistema pensionistico pubblico. I cittadini infatti, se vorranno compensare il perpetuo decrescere del tasso di sostituzione e mantenere lo stesso tenore di vita una volta raggiunta l’età pensionistica, dovranno affiancare alla pensione sociale forme di previdenza complementare. In questo conteso lo stato riveste un ruolo fondamentale come principale promotore e investitore dell’educazione economico-finanziaria dei giovani in modo da crescere risparmiatori consapevoli e capaci di compiere scelte finanziarie oculate e in autonomia.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/33069