L'acquacoltura è attualmente il settore alimentare con il più alto tasso di crescita al mondo. Tra le fonti alternative più largamente utilizzate emergono le fonti proteiche vegetali. Tuttavia, ad elevate inclusioni, queste possono generare la comparsa di problematiche a carico del digerente con conseguente riduzione dell’accrescimento. Nel ricercare una nuova generazione di diete sostenibili, recenti studi dimostrano come le proteine animali trasformate (PAT) e le farine d’insetto siano validi sostituti alla farina di pesce con effetti positivi su performance di crescita, indici somatici e digeribilità. Con l’obiettivo di riconciliare l’attuale stato dell’arte sugli effetti delle fonti proteiche eco-innovative in merito alle principali performance zootecniche è stata svolta un’analisi sistematica della letteratura. Tale analisi ha messo in luce due importanti gap. Il primo riguarda la percentuale di inclusione di farine d’insetti nella dieta dei pesci. Il secondo pone invece l’attenzione alla mancanza di studi sperimentali su scala aziendale. Nel tentativo di rispondere a questi gap, il presente lavoro di tesi mira ad analizzare gli impatti di una sperimentazione su scala aziendale di nuove formulazioni mangimistiche contenenti fonti proteiche alternative alla farina e all’olio di pesce oltre che valutarne le relative performance zootecniche e indici di digeribilità del prodotto nel rispetto della sostenibilità ambientale. La sperimentazione su scala aziendale è stata svolta presso l’allevamento “Fattoria del Pesce” sito presso Cerano (NO). La prova, della durata di 162 giorni, ha visto l’utilizzo di tre diete commerciali, contenenti differenti fonti proteiche: dieta di controllo (CTR) contenente farina di pesce, dieta contenente farina di sottoprodotti avicoli (POLLO) e dieta contenente farina di larve di Hermetia illucens (INSETTO). La sperimentazione ha visto l’uso di 3.840 trote iridee, suddivise in 12 vasche in cemento (peso per vasca costante) con quattro repliche per trattamento. Al termine della prova sperimentale i soggetti alimentati con la dieta INSETTO hanno raggiunto le migliori performance in termini di peso finale (PFi = 587,27g), incremento di crescita (INC = 431,79g) e migliore tasso di accrescimento specifico (TAS = 0,80). Al contrario, le diete CTR e POLLO non hanno mostrato alcuna differenza significativa per quanto riguarda peso finale (PFiCTR = 556,78g; PFiPOLLO = 565,83g), incremento di crescita (INCCTR = 401,03g; INCPOLLO = 408,24g) e tasso di accrescimento specifico (TASCTR = 0,75; TASPOLLO = 0,77). Inoltre, l’indice di conversione alimentare (ICA), sebbene non abbia portato a differenze significative tra i trattamenti è risultato essere più basso nei soggetti alimentati con la dieta INSETTO (ICAINSETTO = 1,17) rispetto a quelli alimentati con la dieta POLLO (ICAPOLLO = 1,22) e CTR (ICACTR = 1,26). Il fattore di condizione di Fulton (K) è sempre risultato superiore ad 1 per tutte le diete, registrando il valore più alto per la dieta INSETTO (KINSETTO = 1,51). I risultati mostrano che le tre diete testate si sono dimostrate valide in termini di performance zootecniche. Tuttavia, sebbene le performance migliori in termini di peso finale siano state ottenute con la dieta INSETTO, è la dieta POLLO a mostrare in assoluto i valori più elevati di digeribilità. I risultati dimostrano un’applicazione pratica per i produttori di mangimi e gli itticoltori ed una sperimentazione su scala aziendale per il mondo accademico.

Fonti proteiche eco-innovative nell’alimentazione della Trota Iridea: Risultati di una sperimentazione su scala aziendale

LOIOTINE, ZAIRA
2020/2021

Abstract

L'acquacoltura è attualmente il settore alimentare con il più alto tasso di crescita al mondo. Tra le fonti alternative più largamente utilizzate emergono le fonti proteiche vegetali. Tuttavia, ad elevate inclusioni, queste possono generare la comparsa di problematiche a carico del digerente con conseguente riduzione dell’accrescimento. Nel ricercare una nuova generazione di diete sostenibili, recenti studi dimostrano come le proteine animali trasformate (PAT) e le farine d’insetto siano validi sostituti alla farina di pesce con effetti positivi su performance di crescita, indici somatici e digeribilità. Con l’obiettivo di riconciliare l’attuale stato dell’arte sugli effetti delle fonti proteiche eco-innovative in merito alle principali performance zootecniche è stata svolta un’analisi sistematica della letteratura. Tale analisi ha messo in luce due importanti gap. Il primo riguarda la percentuale di inclusione di farine d’insetti nella dieta dei pesci. Il secondo pone invece l’attenzione alla mancanza di studi sperimentali su scala aziendale. Nel tentativo di rispondere a questi gap, il presente lavoro di tesi mira ad analizzare gli impatti di una sperimentazione su scala aziendale di nuove formulazioni mangimistiche contenenti fonti proteiche alternative alla farina e all’olio di pesce oltre che valutarne le relative performance zootecniche e indici di digeribilità del prodotto nel rispetto della sostenibilità ambientale. La sperimentazione su scala aziendale è stata svolta presso l’allevamento “Fattoria del Pesce” sito presso Cerano (NO). La prova, della durata di 162 giorni, ha visto l’utilizzo di tre diete commerciali, contenenti differenti fonti proteiche: dieta di controllo (CTR) contenente farina di pesce, dieta contenente farina di sottoprodotti avicoli (POLLO) e dieta contenente farina di larve di Hermetia illucens (INSETTO). La sperimentazione ha visto l’uso di 3.840 trote iridee, suddivise in 12 vasche in cemento (peso per vasca costante) con quattro repliche per trattamento. Al termine della prova sperimentale i soggetti alimentati con la dieta INSETTO hanno raggiunto le migliori performance in termini di peso finale (PFi = 587,27g), incremento di crescita (INC = 431,79g) e migliore tasso di accrescimento specifico (TAS = 0,80). Al contrario, le diete CTR e POLLO non hanno mostrato alcuna differenza significativa per quanto riguarda peso finale (PFiCTR = 556,78g; PFiPOLLO = 565,83g), incremento di crescita (INCCTR = 401,03g; INCPOLLO = 408,24g) e tasso di accrescimento specifico (TASCTR = 0,75; TASPOLLO = 0,77). Inoltre, l’indice di conversione alimentare (ICA), sebbene non abbia portato a differenze significative tra i trattamenti è risultato essere più basso nei soggetti alimentati con la dieta INSETTO (ICAINSETTO = 1,17) rispetto a quelli alimentati con la dieta POLLO (ICAPOLLO = 1,22) e CTR (ICACTR = 1,26). Il fattore di condizione di Fulton (K) è sempre risultato superiore ad 1 per tutte le diete, registrando il valore più alto per la dieta INSETTO (KINSETTO = 1,51). I risultati mostrano che le tre diete testate si sono dimostrate valide in termini di performance zootecniche. Tuttavia, sebbene le performance migliori in termini di peso finale siano state ottenute con la dieta INSETTO, è la dieta POLLO a mostrare in assoluto i valori più elevati di digeribilità. I risultati dimostrano un’applicazione pratica per i produttori di mangimi e gli itticoltori ed una sperimentazione su scala aziendale per il mondo accademico.
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