La Flavescenza dorata (FD) è una fitoplasmosi della vite che causa gravi epidemie e rappresenta uno dei fattori limitanti la viticoltura in diversi areali europei. Il fitoplasma associato a FD (FDp) è trasmesso in modo persistente-propagativo dal vettore Scaphoideus titanus Ball, una cicalina monofaga e monovoltina su piante del genere Vitis spp. Attualmente per contrastare la malattia, non essendo possibile lottare in modo diretto contro il fitoplasma, vengono utilizzati insetticidi per sopprimere il vettore, che interferiscono negativamente sugli impollinatori e sulla lotta integrata ad altri parassiti. Nel presente lavoro è stato analizzato l’effetto del trattamento con l’elicitore di resistenza acibenzolar-S-metile (ASM), volto a indurre resistenza in vite nei confronti di FDp, sul comportamento nutrizionale di S. titanus, tramite il sistema di elettropenetrografia (EPG) su talee di cv. Barbera. Sono state prese in considerazione due variabili: il trattamento delle viti e lo stato di infettività di S. titanus. Per confermare lo stato di infettività degli individui di S. titanus utilizzati negli esperimenti, sono state effettuate della analisi diagnostiche su un subset di cicaline. Il DNA degli insetti è stato analizzato in RealTime-PCR per rilevare la presenza di FDp attraverso l’amplificazione del gene map (codificante la metionina amino-peptidasi del fitoplasma). In parallelo sono state eseguite delle analisi anche sull’efficacia del trattamento sull’induzione della resistenza della vite contro FDp, effettuando analisi del livello di espressione del gene di resistenza pr-1 in vite tramite la tecnica di RealTime-PCR e normalizzando i dati sull’espressione dei geni house-keeping actina e ubiquitina. Si è scelto di prendere in esame questo gene, in quanto l’ASM è noto per la sua capacità di indurre una risposta di difesa nelle piante attraverso la resistenza sistemica acquisita (SAR), correlata all’espressione dei geni codificanti per proteine PR (Pathogenesis-Related proteins, tra cui pr-1) che contribuiscono allo stato di resistenza della pianta. L’obiettivo principale era quello di valutare se il trattamento ASM, oltre ad indurre la SAR in vite, avesse anche degli effetti diretti sul comportamento nutrizionale del vettore di FDp. Questo è un aspetto di grande interesse poiché la nutrizione dell’insetto è la fase in cui esso acquisisce o trasmette il patogeno. A questo scopo, a 48 ore dal trattamento ASM, sono state eseguite delle registrazioni di EPG di 8 ore. L’EPG permette di discriminare il compartimento cellulare in cui l’insetto inserisce i suoi stiletti e di conseguenza definisce in tempo reale il tipo di nutrizione. I risultati ottenuti, seppur preliminari, non mostrano un’azione diretta sul vettore, anche se il minor tempo di probing e la maggiore frequenza delle interruzioni durante la fase floematica nelle viti trattate con BION potrebbero suggerire una minore appetibilità delle viti trattate. I risultati delle analisi di RealTime-PCR non hanno mostrato un aumento dell’espressione del gene target nelle viti trattate rispetto alle viti di controllo, suggerendo che la sovraespressione di pr-1 in vite avvenga in modo costante e misurabile solo dopo più di un trattamento con l’elicitore.
Analisi del comportamento nutrizionale di Scaphoideus titanus Ball su viti trattate con l'elicitore di resistenza acibenzolar-S-metile
MASSA, FEDERICA
2019/2020
Abstract
La Flavescenza dorata (FD) è una fitoplasmosi della vite che causa gravi epidemie e rappresenta uno dei fattori limitanti la viticoltura in diversi areali europei. Il fitoplasma associato a FD (FDp) è trasmesso in modo persistente-propagativo dal vettore Scaphoideus titanus Ball, una cicalina monofaga e monovoltina su piante del genere Vitis spp. Attualmente per contrastare la malattia, non essendo possibile lottare in modo diretto contro il fitoplasma, vengono utilizzati insetticidi per sopprimere il vettore, che interferiscono negativamente sugli impollinatori e sulla lotta integrata ad altri parassiti. Nel presente lavoro è stato analizzato l’effetto del trattamento con l’elicitore di resistenza acibenzolar-S-metile (ASM), volto a indurre resistenza in vite nei confronti di FDp, sul comportamento nutrizionale di S. titanus, tramite il sistema di elettropenetrografia (EPG) su talee di cv. Barbera. Sono state prese in considerazione due variabili: il trattamento delle viti e lo stato di infettività di S. titanus. Per confermare lo stato di infettività degli individui di S. titanus utilizzati negli esperimenti, sono state effettuate della analisi diagnostiche su un subset di cicaline. Il DNA degli insetti è stato analizzato in RealTime-PCR per rilevare la presenza di FDp attraverso l’amplificazione del gene map (codificante la metionina amino-peptidasi del fitoplasma). In parallelo sono state eseguite delle analisi anche sull’efficacia del trattamento sull’induzione della resistenza della vite contro FDp, effettuando analisi del livello di espressione del gene di resistenza pr-1 in vite tramite la tecnica di RealTime-PCR e normalizzando i dati sull’espressione dei geni house-keeping actina e ubiquitina. Si è scelto di prendere in esame questo gene, in quanto l’ASM è noto per la sua capacità di indurre una risposta di difesa nelle piante attraverso la resistenza sistemica acquisita (SAR), correlata all’espressione dei geni codificanti per proteine PR (Pathogenesis-Related proteins, tra cui pr-1) che contribuiscono allo stato di resistenza della pianta. L’obiettivo principale era quello di valutare se il trattamento ASM, oltre ad indurre la SAR in vite, avesse anche degli effetti diretti sul comportamento nutrizionale del vettore di FDp. Questo è un aspetto di grande interesse poiché la nutrizione dell’insetto è la fase in cui esso acquisisce o trasmette il patogeno. A questo scopo, a 48 ore dal trattamento ASM, sono state eseguite delle registrazioni di EPG di 8 ore. L’EPG permette di discriminare il compartimento cellulare in cui l’insetto inserisce i suoi stiletti e di conseguenza definisce in tempo reale il tipo di nutrizione. I risultati ottenuti, seppur preliminari, non mostrano un’azione diretta sul vettore, anche se il minor tempo di probing e la maggiore frequenza delle interruzioni durante la fase floematica nelle viti trattate con BION potrebbero suggerire una minore appetibilità delle viti trattate. I risultati delle analisi di RealTime-PCR non hanno mostrato un aumento dell’espressione del gene target nelle viti trattate rispetto alle viti di controllo, suggerendo che la sovraespressione di pr-1 in vite avvenga in modo costante e misurabile solo dopo più di un trattamento con l’elicitore.File | Dimensione | Formato | |
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