Anyone who has dealt with both written and spoken Sicilian, whether ancient or modern, has undoubtedly noticed its remarkable uniformity. A thorough description of a dialect can only be achieved when the historical and cultural conditions of the regions where it is spoken are taken into account. To begin with, the Sicilian dialect is a Romance dialect, meaning it evolved from Latin through a gradual process. Broadly speaking, from the time of the Roman conquest of Sicily, starting in 241 BC, Latin was passed down through generations, undergoing various degrees of modification along the way. However, Latin had to contend with the pre-existing languages spoken in Sicily before the Roman occupation. In its interaction with these languages, Latin managed to dominate, but only by assimilating certain features of those native tongues. It is equally important to consider the influences exerted over the following centuries by the various populations that either occupied the island or had contact with the Sicilians. After the period of conquests and significant social and linguistic changes, Sicilian continued to evolve and adapt to historical developments. For example, in modern times, the word for "fork" has shifted from the traditional "buccetta" to "furchetta," reflecting the ongoing process of Italianization. Furthermore, several words of distinctly Sicilian origin have now been fully integrated into the Italian language and appear in Italian dictionaries. Some examples include cannolo, cassata, sardella, tarocco, and cosca.
Chiunque si sia occupato di siciliano scritto e parlato, antico e moderno, ne avrà senza dubbio constatato la sostanziale uniformità. La descrizione di un dialetto sarà completa solo se si sarà fatto riferimento alle condizioni storico-culturali dei luoghi ove tale dialetto si parla. Cominciamo allora col dire che il dialetto siciliano è un dialetto romanzo, è cioè un dialetto derivato dal latino in seguito ad un lento processo evolutivo; molto schematicamente potremo aggiungere che dall’epoca della conquista romana della Sicilia, avvenuta a partire dal 241 a.C., il latino è stato trasmesso di generazione in generazione subendo nel passaggio modificazioni più o meno profonde. Il latino, però, s’era dovuto scontrare con le altre lingue che si parlavano in Sicilia anteriormente alla conquista romana. Nell’impatto con questi altri idiomi, esso aveva potuto avere il sopravvento a condizione di assimilarne almeno qualche carattere. È fondamentale considerare, d'altra parte, le influenze esercitate nel corso dei secoli successivi dalle popolazioni che occuparono l'isola o che ebbero contatti con i siciliani. Finito il periodo delle conquiste e dei cambiamenti sociali e linguistici, il siciliano ha continuato a modificarsi e ad adeguarsi ai tempi storici fino ad arrivare ai giorni nostri dove ad esempio la forchetta non sarà più definita buccetta ma furchetta subendo quel processo di italianizzazione che ormai è in pieno avanzamento. Altre parole, assolutamente siciliane, invece sono ormai entrate a pieno titolo nei dizionari di lingua italiana, per citare alcuni esempi: cannolo, cassata, sardella, tarocco, cosca.
IL SICILIANO TRA PASSATO E PRESENTE
BARRESI, DARIO
2023/2024
Abstract
Chiunque si sia occupato di siciliano scritto e parlato, antico e moderno, ne avrà senza dubbio constatato la sostanziale uniformità. La descrizione di un dialetto sarà completa solo se si sarà fatto riferimento alle condizioni storico-culturali dei luoghi ove tale dialetto si parla. Cominciamo allora col dire che il dialetto siciliano è un dialetto romanzo, è cioè un dialetto derivato dal latino in seguito ad un lento processo evolutivo; molto schematicamente potremo aggiungere che dall’epoca della conquista romana della Sicilia, avvenuta a partire dal 241 a.C., il latino è stato trasmesso di generazione in generazione subendo nel passaggio modificazioni più o meno profonde. Il latino, però, s’era dovuto scontrare con le altre lingue che si parlavano in Sicilia anteriormente alla conquista romana. Nell’impatto con questi altri idiomi, esso aveva potuto avere il sopravvento a condizione di assimilarne almeno qualche carattere. È fondamentale considerare, d'altra parte, le influenze esercitate nel corso dei secoli successivi dalle popolazioni che occuparono l'isola o che ebbero contatti con i siciliani. Finito il periodo delle conquiste e dei cambiamenti sociali e linguistici, il siciliano ha continuato a modificarsi e ad adeguarsi ai tempi storici fino ad arrivare ai giorni nostri dove ad esempio la forchetta non sarà più definita buccetta ma furchetta subendo quel processo di italianizzazione che ormai è in pieno avanzamento. Altre parole, assolutamente siciliane, invece sono ormai entrate a pieno titolo nei dizionari di lingua italiana, per citare alcuni esempi: cannolo, cassata, sardella, tarocco, cosca.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/3282