Bitcoin e criptovalute sono termini che al giorno d’oggi vengono comunemente utilizzati in quanto la loro notorietà, con lo scorrere del tempo, è notevolmente aumentata. Nonostante in principio una buona parte degli investitori fosse particolarmente scettica nei confronti di queste nuove monete, oggi assistiamo a una vera e propria rapida diffusione delle stesse; sempre più persone decidono di utilizzare questi nuovi strumenti innovativi per effettuare pagamenti oppure trasferimenti monetari o, ancora, per compiere operazioni di speculazione. In particolare, quest’ultimo scenario è una tendenza che si è sviluppata nell’ultimo periodo e che ha conferito al bitcoin un’ulteriore funzione, assimilandolo sempre più alla moneta tradizionale: la funzione di riserva intertemporale di valore. Molti investitori, infatti, negli ultimi mesi si sono sbizzarriti nel comprare e vendere bitcoin in funzione delle oscillazioni di valore di questa valuta che, non a caso, hanno battuto ogni record, superando la soglia dei 50.000 euro. A questo punto viene, però, spontaneo chiedersi: quale potrebbe essere il fattore alla base dell’elevato utilizzo della suddetta criptovaluta? Vi sono buoni presupposti per ritenere che sia proprio l’emergenza epidemiologica da Covid-19 ad aver notevolmente influenzato l’utilizzo del bitcoin e la relativa corsa al rialzo dei prezzi; alcuni studiosi ipotizzano, addirittura, che la moneta ideata da Satoshi Nakamoto possa rappresentare il nuovo oro digitale, un nuovo bene rifugio a tutti gli effetti. Questa ipotesi, però, è realmente sostenibile o si tratta di una pura coincidenza e il bitcoin è destinato a rimanere una moneta di seconda classe, denigrata dalle Banche Centrali e dai regulators? Inoltre esistono altre nuove valute che potrebbero rubare la scena alla moneta tradizionale? Il presente elaborato si prefigge l’obiettivo di rispondere a entrambi i quesiti; nella prima parte si illustrano i possibili legami di interdipendenza tra i numeri registrati dall’attuale pandemia da Covid-19 e le repentine variazioni di valore subite dal bitcoin durante tale arco temporale. La seconda parte del lavoro, invece, esamina un’altra importante innovazione che sinora, però, ha incontrato non pochi ostacoli: si tratta della nuova moneta globale progettata da Facebook e denominata Diem (in precedenza Libra). Gli ambiziosi propositi dell’Associazione Diem, a capo del progetto, hanno preoccupato e allarmato non poco le Banche Centrali di tutto il mondo che, temendo di perdere il proprio monopolio monetario, hanno rallentato la nascita di tale valuta; in questa sede vengono, a tal fine, illustrate le principali problematiche emerse sino a oggi. L’elaborato si conclude, infine, con un breve cenno alle nuove frontiere del mondo dei pagamenti, le quali mirano a fondere il sistema monetario con i processi di innovazione, digitalizzazione e addirittura, in alcuni casi, con i principi di ecosostenibilità ambientale. Siamo davvero davanti alla nuova era della moneta digitale?

Bitcoin e Diem: nuove frontiere in ambito monetario ai tempi del Covid-19

PORRÀ, ARIANNA
2020/2021

Abstract

Bitcoin e criptovalute sono termini che al giorno d’oggi vengono comunemente utilizzati in quanto la loro notorietà, con lo scorrere del tempo, è notevolmente aumentata. Nonostante in principio una buona parte degli investitori fosse particolarmente scettica nei confronti di queste nuove monete, oggi assistiamo a una vera e propria rapida diffusione delle stesse; sempre più persone decidono di utilizzare questi nuovi strumenti innovativi per effettuare pagamenti oppure trasferimenti monetari o, ancora, per compiere operazioni di speculazione. In particolare, quest’ultimo scenario è una tendenza che si è sviluppata nell’ultimo periodo e che ha conferito al bitcoin un’ulteriore funzione, assimilandolo sempre più alla moneta tradizionale: la funzione di riserva intertemporale di valore. Molti investitori, infatti, negli ultimi mesi si sono sbizzarriti nel comprare e vendere bitcoin in funzione delle oscillazioni di valore di questa valuta che, non a caso, hanno battuto ogni record, superando la soglia dei 50.000 euro. A questo punto viene, però, spontaneo chiedersi: quale potrebbe essere il fattore alla base dell’elevato utilizzo della suddetta criptovaluta? Vi sono buoni presupposti per ritenere che sia proprio l’emergenza epidemiologica da Covid-19 ad aver notevolmente influenzato l’utilizzo del bitcoin e la relativa corsa al rialzo dei prezzi; alcuni studiosi ipotizzano, addirittura, che la moneta ideata da Satoshi Nakamoto possa rappresentare il nuovo oro digitale, un nuovo bene rifugio a tutti gli effetti. Questa ipotesi, però, è realmente sostenibile o si tratta di una pura coincidenza e il bitcoin è destinato a rimanere una moneta di seconda classe, denigrata dalle Banche Centrali e dai regulators? Inoltre esistono altre nuove valute che potrebbero rubare la scena alla moneta tradizionale? Il presente elaborato si prefigge l’obiettivo di rispondere a entrambi i quesiti; nella prima parte si illustrano i possibili legami di interdipendenza tra i numeri registrati dall’attuale pandemia da Covid-19 e le repentine variazioni di valore subite dal bitcoin durante tale arco temporale. La seconda parte del lavoro, invece, esamina un’altra importante innovazione che sinora, però, ha incontrato non pochi ostacoli: si tratta della nuova moneta globale progettata da Facebook e denominata Diem (in precedenza Libra). Gli ambiziosi propositi dell’Associazione Diem, a capo del progetto, hanno preoccupato e allarmato non poco le Banche Centrali di tutto il mondo che, temendo di perdere il proprio monopolio monetario, hanno rallentato la nascita di tale valuta; in questa sede vengono, a tal fine, illustrate le principali problematiche emerse sino a oggi. L’elaborato si conclude, infine, con un breve cenno alle nuove frontiere del mondo dei pagamenti, le quali mirano a fondere il sistema monetario con i processi di innovazione, digitalizzazione e addirittura, in alcuni casi, con i principi di ecosostenibilità ambientale. Siamo davvero davanti alla nuova era della moneta digitale?
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/32817