L’antropizzazione e la formazione di centri urbani densamente popolati associati alle emissioni derivanti dall’attività umana hanno comportato l’incremento di gas serra ed il riscaldamento climatico globale. Le conseguenze quali ondate di calore, eventi metereologici estremi e distruzione di ecosistemi possono essere attenuate mediante una progettazione che preveda una coevoluzione sociale di infrastrutture grigie associate a quelle verdi. Questo permetterà non l’abbattimento, ma una mitigazione delle emissioni antropiche da parte della vegetazione urbana. La presenza di verde nei contesti urbani, oltre a mitigare le emissioni, è in grado di esercitare effetti benefici, migliorando la qualità della vita. Il verde pubblico è in grado di migliorare la qualità dell'aria, ridurre l’effetto isola di calore urbano e i rischi idrogeologici, infatti, è in grado di rimuovere dall'aria fino al 18% di inquinanti gassosi, mediante l’assorbimento stomatico, e tra i 70 mg ed i 2800 mg di particolato sospeso per metro quadro di superfice fogliare, mediante deposizione a secco. Permette inoltre il ripristino dei cicli biogeni ed il deflusso delle acque piovane intercettando dal 15% al 27% delle precipitazioni annuali. Gli alberi infatti sono in grado di intercettare ed immagazzinare parte dell'acqua su foglie e rami, riducendone il volume e la velocità con cui raggiunge il suolo. Un altro fattore di notevole rilevanza riguarda l’effetto isola di calore, causato oltre che dall’inquinamento atmosferico, anche dall’impermeabilizzazione del suolo che non permette scambi con l’atmosfera. Le aree verdi permettono di ridurre la temperatura dell’aria in un viale fino a 4,1 °C e quella della pavimentazione e dei muri degli edifici rispettivamente di 15,9 e 8,9 °C. Infine le barriere acustiche verdi riducono il rumore fino a 10–12 dB a seconda delle specie utilizzate, delle caratteristiche strutturali della barriera e della distanza dalla rilevazione, inoltre permettono di mascherare la fonte del rumore stesso fornendo un ulteriore servizio per il benessere della popolazione urbana. Nella relazione sono presenti dati derivanti da un’indagine condotta durante il periodo di contenimento della pandemia da COVID-19. Dai risultati è emersa la necessità, da parte della popolazione intervistata, di poter fruire delle aree verdi urbane, in particolar modo da parte di chi le frequentava precedentemente e non dispone di aree verdi private. Sono necessarie strategie di pianificazione future che soddisfino le esigenze dei cittadini, aumentando il più possibile il numero di aree verdi nei centri urbani, con specifico riferimento ai servizi ecosistemici, e per avere città più vivibili. L’introduzione di aree verdi risulta per la vivibilità del contesto urbano, e dunque per la salute ed il clima. Le azioni di pianificazione urbana sono sempre più rivolte non solo all'economia e alle priorità ambientali, ma anche ad obiettivi di salute pubblica. Una pianificazione del verde sarà necessaria per contrastare la crescente antropizzazione e per garantire la conservazione di ecosistemi fragili. Le infrastrutture verdi e quelle grigie dovranno essere progettate con finalità ambientali e sociali, ed essendo associate si compenseranno mediante la rimozione degli inquinanti dall’aria, la riduzione del rumore e l’aumento della permeabilità del suolo che permetterà, a sua volta, la riduzione dell’effetto isola di calore, il deflusso delle acque ed il ripristino dei cicli biogeni.
Infrastrutture e servizi ecosistemici del verde: il ruolo prioritario sul benessere delle popolazioni urbane.
ANZALONE, DAVIDE
2020/2021
Abstract
L’antropizzazione e la formazione di centri urbani densamente popolati associati alle emissioni derivanti dall’attività umana hanno comportato l’incremento di gas serra ed il riscaldamento climatico globale. Le conseguenze quali ondate di calore, eventi metereologici estremi e distruzione di ecosistemi possono essere attenuate mediante una progettazione che preveda una coevoluzione sociale di infrastrutture grigie associate a quelle verdi. Questo permetterà non l’abbattimento, ma una mitigazione delle emissioni antropiche da parte della vegetazione urbana. La presenza di verde nei contesti urbani, oltre a mitigare le emissioni, è in grado di esercitare effetti benefici, migliorando la qualità della vita. Il verde pubblico è in grado di migliorare la qualità dell'aria, ridurre l’effetto isola di calore urbano e i rischi idrogeologici, infatti, è in grado di rimuovere dall'aria fino al 18% di inquinanti gassosi, mediante l’assorbimento stomatico, e tra i 70 mg ed i 2800 mg di particolato sospeso per metro quadro di superfice fogliare, mediante deposizione a secco. Permette inoltre il ripristino dei cicli biogeni ed il deflusso delle acque piovane intercettando dal 15% al 27% delle precipitazioni annuali. Gli alberi infatti sono in grado di intercettare ed immagazzinare parte dell'acqua su foglie e rami, riducendone il volume e la velocità con cui raggiunge il suolo. Un altro fattore di notevole rilevanza riguarda l’effetto isola di calore, causato oltre che dall’inquinamento atmosferico, anche dall’impermeabilizzazione del suolo che non permette scambi con l’atmosfera. Le aree verdi permettono di ridurre la temperatura dell’aria in un viale fino a 4,1 °C e quella della pavimentazione e dei muri degli edifici rispettivamente di 15,9 e 8,9 °C. Infine le barriere acustiche verdi riducono il rumore fino a 10–12 dB a seconda delle specie utilizzate, delle caratteristiche strutturali della barriera e della distanza dalla rilevazione, inoltre permettono di mascherare la fonte del rumore stesso fornendo un ulteriore servizio per il benessere della popolazione urbana. Nella relazione sono presenti dati derivanti da un’indagine condotta durante il periodo di contenimento della pandemia da COVID-19. Dai risultati è emersa la necessità, da parte della popolazione intervistata, di poter fruire delle aree verdi urbane, in particolar modo da parte di chi le frequentava precedentemente e non dispone di aree verdi private. Sono necessarie strategie di pianificazione future che soddisfino le esigenze dei cittadini, aumentando il più possibile il numero di aree verdi nei centri urbani, con specifico riferimento ai servizi ecosistemici, e per avere città più vivibili. L’introduzione di aree verdi risulta per la vivibilità del contesto urbano, e dunque per la salute ed il clima. Le azioni di pianificazione urbana sono sempre più rivolte non solo all'economia e alle priorità ambientali, ma anche ad obiettivi di salute pubblica. Una pianificazione del verde sarà necessaria per contrastare la crescente antropizzazione e per garantire la conservazione di ecosistemi fragili. Le infrastrutture verdi e quelle grigie dovranno essere progettate con finalità ambientali e sociali, ed essendo associate si compenseranno mediante la rimozione degli inquinanti dall’aria, la riduzione del rumore e l’aumento della permeabilità del suolo che permetterà, a sua volta, la riduzione dell’effetto isola di calore, il deflusso delle acque ed il ripristino dei cicli biogeni.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/32708