Meridiana di Pino Pascali. Studio sperimentale per la conservazione e il restauro di una scultura polimaterica con elementi in poliuretano espanso.

Meridiana [Sundial] is a polymateric sculpture by Pino Pascali (1968) and the subject of the study and conservation and restoration work discussed in this thesis: it consists of a base plate enclosed in a ring of polyurethane foam and a gnomon consisting of a PVC tube covered with steel wool ribbons; a black alkyd paint finish covers it entirely. The Thesis Project offered the opportunity to accompany the artwork from its arrival at the laboratories of Centro di Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” to its return to the Milan headquarters of the owner, Fondazione Prada, for its installation in the large monographic exhibition on the author, and until its withdrawal into storage in accordance with the policy of renewal of the contemporary art collections that are part of the “Atlas” project exhibited in the Tower. The process of knowledge accumulation included a preliminary phase of in-depth historical-artistic study, with particular reference to the “Ricostruzioni della natura” [Reconstructions of Nature] cycle to which the work belongs. The study continued with microscopic observation, a diagnostic campaign of scientific analysis and multispectral imaging that allowed for a complete understanding of the artwork. This multi-disciplinary approach was enriched with an in-depth study of the chemistry, production, properties and alteration of the constituent materials and in particular of polyurethane polyether foam, which is responsible for the artwork's main conservation issue. In fact, its brittleness is due to a photo-oxidation process which induced erosion with consequent loss or deadesion of the pictorial film, particularly on the vertical perimeter border. The theoretical notions were flanked by empirical knowledge acquired during experimental stages with the reproduction on test specimens of the artwork’s degradation to allow the identification of the best restoration methods. The research phase represented the main focus of the Thesis Project and was divided into five phases aimed at the adaptation of the PU foam consolidation method found by researcher Thea Van Oosten, the selection of the most suitable product to restore adhesion between the paint film and foam support, the conception of a method for the elastic integration of the lacunae, the pictorial retouching of these soft ‘fillings’ and the selection of the most suitable adhesives and mediums for the adhesion and retouching of the steel wool inserts to fill the gaps in the metal cladding of the gnomon. The answers provided by the mock-ups treatment guided a restoration intervention marked by a diversification of methodologies for each operational phase in order to accommodate the heterogeneous state of conservation. After the securing operation, obtained by consolidation using a nebulizer and an airbrush with a mixture based on Impranil® DLV-1 adhesive and Tinuvin® B75 antioxidant and punctual but pervasive re-adhesions, the gaps were integrated with the same adhesive, mechanically ‘foamed’ by means of two syringes and the infillings retouched with three different methods according to their extension and dislocation. The final stages involved the restoration of the gnomon by adhesion and retouching of the steel wool inserts using Paraloid B67 at different dilutions. Thus, the intervention made it possible to extend Meridiana's lifespan, provided that the guidelines provided are respected, and to set it up in the exhibition as planned by Fondazione Prada. However, the degradation of its intrinsically perishable constituent materials is irreversible, and therefore it was deemed appropriate to address the complex issue of replacement in contemporary restoration.

Meridiana è la scultura polimaterica di Pino Pascali del 1968 oggetto dello studio e dell’intervento di conservazione e restauro argomento del presente elaborato: l’opera consta di un piattello di base racchiuso in un anello in schiuma di poliuretano espanso e di uno gnomone costituito da un tubo in PVC rivestito con nastri in lana d’acciaio; una finitura pittorica alchidica nera la riveste interamente. Il Progetto di tesi ha offerto l’occasione di accompagnare l’opera dall’arrivo presso i Laboratori del Centro di Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” al ritorno presso la sede milanese dell’Ente proprietario, Fondazione Prada, per l’allestimento nella grande mostra monografica sull’autore e fino al ritiro in deposito in accordo con la politica di rinnovamento delle collezioni contemporanee facenti parte del progetto “Atlas” esposto in Torre. Il percorso di accumulo di conoscenze ha contemplato una fase preliminare di approfondimento storico-artistico, con particolare riferimento al ciclo “Ricostruzioni della natura” cui l’opera appartiene. Lo studio è proseguito con l’osservazione microscopica, la campagna diagnostica di analisi scientifiche e l’imaging multispettrale che hanno permesso una comprensione a trecentosessanta gradi dell’opera. Questo approccio multidisciplinare è stato arricchito con un affondo sulla chimica, la produzione, le proprietà e l’alterazione dei materiali costitutivi ed in particolare del poliuretano espanso polietere, responsabile della principale problematica conservativa dell’opera in quanto infragilito dalla foto-ossidazione che ne ha indotto l’erosione con conseguente perdita o deadesione del film pittorico, in particolare sul bordo verticale perimetrale. Alle nozioni teoriche si è affiancata la conoscenza empirica acquisita in sede di sperimentazione con la riproduzione su provini del degrado in opera per consentire l’identificazione delle migliori metodologie di restauro. La fase di ricerca ha rappresentato il fulcro del Progetto di Tesi e si è articolata in cinque fasi finalizzate all’adeguamento del metodo di consolidamento della gommapiuma affinato dalla ricercatrice Thea Van Oosten, alla selezione del prodotto più idoneo a ripristinare l’adesione tra film pittorico e schiuma di supporto, all’ideazione di un metodo d’integrazione elastico delle lacune, al ritocco pittorico di tali “stuccature” morbide ed alla scelta di adesivi e medium più idonei all’ancoraggio ed all’accordo cromatico degli inserti in lana d’acciaio atti a colmare le lacune nello gnomone. Le risposte fornite dai mock-ups hanno guidato un intervento di restauro improntato ad una diversificazione delle metodologie per ciascuna fase operativa per assecondare l’eterogeneità dello stato conservativo. Dopo la messa in sicurezza, ottenuta per consolidamento tramite nebulizzatore ed aerografo con miscela a base dell’adesivo Impranil® DLV-1 e dell’antiossidante Tinuvin® B75 e puntuali ma pervasive riadesioni, le lacune sono state integrate con lo stesso adesivo “schiumato” meccanicamente e le stuccature ritoccate con tre differenti metodi in accordo alla loro estensione e dislocazione. Le fasi finali hanno previsto il restauro dello gnomone tramite adesione e ritocco degli inserti mediante Paraloid B67 a diverse diluizioni. L’intervento ha quindi consentito di estendere il tempo-vita di Meridiana, a condizione di rispettare le linee guida fornite, e di allestirla in mostra come da programma della Fondazione Prada. Il degrado dei suoi materiali costituenti intrinsecamente deperibili è però irreversibile ed è stato pertanto ritenuto opportuno affrontare una riflessione sullo spinoso tema della sostituzione nel restauro del contemporaneo.