Il tetra messicano (Astyanax mexicanus) è una specie utilizzata principalmente in studi genetici ed evolutivi, con scarsa attenzione al lato ecologico e cognitivo. Ha due diverse popolazioni che vivono in ambienti profondamente diversi: una forma visiva, con occhi funzionanti e habitat di fiume e pozze d’acqua, e una forma cieca, con occhi assenti e habitat di caverna. Questo studio è stato pensato come un punto di partenza per indagare le abilità di questa specie in diversi tipi di discriminazione come quelle di quantità discrete, continue e di forme. A tal fine, sono stati condotti tre diversi esperimenti per confrontare le abilità di discriminazione tra le due forme. Nel primo esperimento, concernente le abilità numeriche, i soggetti, sia della forma cieca sia della forma visiva, sono stati osservati in un test di scelta spontanea in cui potevano scegliere tra due gruppi di conspecifici di diversa numerosità con rapporto 0.25 e 0.50 basandosi solo su indizi olfattivi. I soggetti erano posti in una vasca e ai due estremi veniva rilasciato un volume fisso di acqua contenente molecole odorose proveniente da due vasche con gli stimoli. L’ipotesi era che i pesci avrebbero scelto preferenzialmente di rimanere sul lato della vasca corrispondente alla maggiore numerosità e che la forma cieca sarebbe stata più abile a discriminare le due quantità. I risultati hanno invece indicato che la forma visiva sa discriminare le due quantità più accuratamente della forma cieca indipendentemente dal rapporto e questo può essere spiegato in termini di differente socialità delle due forme, con quella cieca più solitaria rispetto alla visiva. Nel secondo esperimento i soggetti venivano addestrati a discriminare due differenti forme tramite rinforzo di una di esse. Gli stimoli erano rappresentati da un cerchio e un triangolo per i soggetti visivi mentre consistevano in una sfera e una piramide per i ciechi. Gli stimoli erano posti ai due estremi della vasca test e i soggetti erano liberi di sceglierne uno dopo un tempo di isolamento nella zona centrale della vasca. Questo esperimento ha messo in evidenza una più accurata performance dei soggetti visivi rispetto ai ciechi e porta a chiedersi se la vista, piuttosto della linea laterale utilizzata dai ciechi, non sia più accurata in termini di discriminazione di forme o se sia solo necessario un addestramento più lungo per la forma cieca. Nel terzo esperimento, diviso in due versioni, i soggetti venivano addestrati a discriminare tra due diverse quantità continue, rappresentate dalla lunghezza di due stimoli tridimensionali posti in verticale o orizzontale. Il rapporto tra le due lunghezze era di 0.50. Nella prima versione, i pesci dovevano discriminare i due stimoli posti ai due estremi della vasca ed è risultato che né la forma cieca né quella visiva ha discriminato significativamente lo stimolo rinforzato. Nella seconda versione, svolta solo per la forma visiva, invece, gli stimoli erano posti dallo stesso lato della vasca ed è risultato che i soggetti riuscivano ad apprendere la discriminazione. Questi risultati dimostrano che può esistere un effetto della modalità utilizzata per addestrare e testare i soggetti. In conclusione, con il presente lavoro sono state poste alcune basi per lo studio più approfondito di queste abilità di discriminazione data la mancanza di studi in questa specie. Futuri studi sono comunque necessari per poter comprendere più nello specifico la cognizione di questa specie.

Un confronto delle abilità di discriminazione tra la forma cieca e la forma visiva del tetra messicano (Astyanax mexicanus)

SPERI, CHIARA
2019/2020

Abstract

Il tetra messicano (Astyanax mexicanus) è una specie utilizzata principalmente in studi genetici ed evolutivi, con scarsa attenzione al lato ecologico e cognitivo. Ha due diverse popolazioni che vivono in ambienti profondamente diversi: una forma visiva, con occhi funzionanti e habitat di fiume e pozze d’acqua, e una forma cieca, con occhi assenti e habitat di caverna. Questo studio è stato pensato come un punto di partenza per indagare le abilità di questa specie in diversi tipi di discriminazione come quelle di quantità discrete, continue e di forme. A tal fine, sono stati condotti tre diversi esperimenti per confrontare le abilità di discriminazione tra le due forme. Nel primo esperimento, concernente le abilità numeriche, i soggetti, sia della forma cieca sia della forma visiva, sono stati osservati in un test di scelta spontanea in cui potevano scegliere tra due gruppi di conspecifici di diversa numerosità con rapporto 0.25 e 0.50 basandosi solo su indizi olfattivi. I soggetti erano posti in una vasca e ai due estremi veniva rilasciato un volume fisso di acqua contenente molecole odorose proveniente da due vasche con gli stimoli. L’ipotesi era che i pesci avrebbero scelto preferenzialmente di rimanere sul lato della vasca corrispondente alla maggiore numerosità e che la forma cieca sarebbe stata più abile a discriminare le due quantità. I risultati hanno invece indicato che la forma visiva sa discriminare le due quantità più accuratamente della forma cieca indipendentemente dal rapporto e questo può essere spiegato in termini di differente socialità delle due forme, con quella cieca più solitaria rispetto alla visiva. Nel secondo esperimento i soggetti venivano addestrati a discriminare due differenti forme tramite rinforzo di una di esse. Gli stimoli erano rappresentati da un cerchio e un triangolo per i soggetti visivi mentre consistevano in una sfera e una piramide per i ciechi. Gli stimoli erano posti ai due estremi della vasca test e i soggetti erano liberi di sceglierne uno dopo un tempo di isolamento nella zona centrale della vasca. Questo esperimento ha messo in evidenza una più accurata performance dei soggetti visivi rispetto ai ciechi e porta a chiedersi se la vista, piuttosto della linea laterale utilizzata dai ciechi, non sia più accurata in termini di discriminazione di forme o se sia solo necessario un addestramento più lungo per la forma cieca. Nel terzo esperimento, diviso in due versioni, i soggetti venivano addestrati a discriminare tra due diverse quantità continue, rappresentate dalla lunghezza di due stimoli tridimensionali posti in verticale o orizzontale. Il rapporto tra le due lunghezze era di 0.50. Nella prima versione, i pesci dovevano discriminare i due stimoli posti ai due estremi della vasca ed è risultato che né la forma cieca né quella visiva ha discriminato significativamente lo stimolo rinforzato. Nella seconda versione, svolta solo per la forma visiva, invece, gli stimoli erano posti dallo stesso lato della vasca ed è risultato che i soggetti riuscivano ad apprendere la discriminazione. Questi risultati dimostrano che può esistere un effetto della modalità utilizzata per addestrare e testare i soggetti. In conclusione, con il presente lavoro sono state poste alcune basi per lo studio più approfondito di queste abilità di discriminazione data la mancanza di studi in questa specie. Futuri studi sono comunque necessari per poter comprendere più nello specifico la cognizione di questa specie.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/32624