This thesis analyzes the concept of emergent literacy, highlighting the need for a shift in perspective regarding the conception of reading and writing, and their teaching, starting from early childhood education. In light of the most recent theoretical positions and research, it becomes clear that the acquisition of the skills underpinning literacy can no longer be seen as the exclusive domain of primary school. On the contrary, it is essential to begin viewing reading and writing as milestones of a spontaneous and gradual process that begins in early childhood, through the child's early exposure to written texts and interaction with the written language that surrounds them. The creation of stimulating environments, rich in linguistic input, is crucial in making reading and writing meaningful and social activities in the eyes of children, rather than simple mechanical exercises. The thesis argues, starting from the recognition of the child’s active role in formulating hypotheses, experiments, and attempts, the need to value the individual process of conceptualizing written language that occurs before formal schooling. This shift in perspective allows for the integration of the linguistic experiences that children already possess and the construction of more inclusive teaching, respecting individual developmental timelines and the diversity of learning paths. Moreover, the thesis emphasizes that early childhood education should be seen as the place where skills already in development are refined, moving beyond the traditional concept of the child as an "empty vessel" to be filled with knowledge. Through the analysis of educational practices, the thesis demonstrates how an educational and didactic approach based on emergent literacy can foster more natural and motivating learning, as well as a holistic development of the child, respecting the complexity of the processes that characterize it.
Questa tesi analizza il concetto di emergent literacy, evidenziando la necessità di un cambio di prospettiva nella concezione della lettura e della scrittura e nel loro insegnamento, partendo dalla scuola dell’infanzia. Alla luce delle posizioni teoriche e delle ricerche più recenti, emerge con chiarezza che l’acquisizione delle competenze alla base dell’alfabetizzazione non può più essere percepita come esclusivo appannaggio della scuola primaria. Al contrario, risulta fondamentare iniziare a considerare la lettura e la scrittura come traguardi di un percorso spontaneo e graduale che inizia nella prima infanzia, attraverso l’esposizione precoce del bambino a testi scritti e l’interazione con la lingua scritta che lo circonda. La creazione di ambienti stimolanti, ricchi di input linguistici, è cruciale per rendere, agli occhi dei bambini, la lettura e la scrittura attività significative e sociali, piuttosto che semplici esercitazioni meccaniche. La tesi argomenta, a partire dal riconoscimento del ruolo attivo del bambino nell’elaborazione di ipotesi, sperimentazioni e tentativi, la necessità di valorizzare il percorso individuale di concettualizzazione della lingua scritta che avviene prima dell’istruzione scolastica formalizzata. Questo cambio di prospettiva permette un’integrazione delle esperienze linguistiche che i bambini possiedono già e la costruzione di una didattica maggiormente inclusiva, nel rispetto dei tempi di sviluppo individuali e della diversità dei percorsi di apprendimento. Inoltre, dall’elaborato emerge come la scuola dell’infanzia debba essere considerata il luogo in cui si affinano competenze già in corso di maturazione, superando la tradizionale concezione del bambino “recipiente vuoto” da riempire di conoscenze. Attraverso l’analisi di pratiche educative, la tesi dimostra come un approccio educativo e didattico basato sulla emergent literacy possa favorire un apprendimento più naturale e motivante, oltre che uno sviluppo integrale del bambino, nel rispetto della complessità dei processi che lo caratterizzano.
Leggere e scrivere spontaneamente nella scuola dell’infanzia: un cambio di prospettiva sostenuto dagli studi sull’Emergent Literacy.
PASERO, GIULIA
2023/2024
Abstract
Questa tesi analizza il concetto di emergent literacy, evidenziando la necessità di un cambio di prospettiva nella concezione della lettura e della scrittura e nel loro insegnamento, partendo dalla scuola dell’infanzia. Alla luce delle posizioni teoriche e delle ricerche più recenti, emerge con chiarezza che l’acquisizione delle competenze alla base dell’alfabetizzazione non può più essere percepita come esclusivo appannaggio della scuola primaria. Al contrario, risulta fondamentare iniziare a considerare la lettura e la scrittura come traguardi di un percorso spontaneo e graduale che inizia nella prima infanzia, attraverso l’esposizione precoce del bambino a testi scritti e l’interazione con la lingua scritta che lo circonda. La creazione di ambienti stimolanti, ricchi di input linguistici, è cruciale per rendere, agli occhi dei bambini, la lettura e la scrittura attività significative e sociali, piuttosto che semplici esercitazioni meccaniche. La tesi argomenta, a partire dal riconoscimento del ruolo attivo del bambino nell’elaborazione di ipotesi, sperimentazioni e tentativi, la necessità di valorizzare il percorso individuale di concettualizzazione della lingua scritta che avviene prima dell’istruzione scolastica formalizzata. Questo cambio di prospettiva permette un’integrazione delle esperienze linguistiche che i bambini possiedono già e la costruzione di una didattica maggiormente inclusiva, nel rispetto dei tempi di sviluppo individuali e della diversità dei percorsi di apprendimento. Inoltre, dall’elaborato emerge come la scuola dell’infanzia debba essere considerata il luogo in cui si affinano competenze già in corso di maturazione, superando la tradizionale concezione del bambino “recipiente vuoto” da riempire di conoscenze. Attraverso l’analisi di pratiche educative, la tesi dimostra come un approccio educativo e didattico basato sulla emergent literacy possa favorire un apprendimento più naturale e motivante, oltre che uno sviluppo integrale del bambino, nel rispetto della complessità dei processi che lo caratterizzano.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/3260